Dragon Ball Z Movie 2: il più forte del mondo

Ci sono due casi in cui quello del recensore diventa il peggior mestiere al mondo:
a) quando il prodotto da recensire è un capolavoro assoluto e non trovi le parole per descriverlo
b) quando il prodotto è una ciofeca ed il solo maneggiarlo causa scompensi psico-patologici.

Purtroppo con questo secondo film di Dragonball Z siamo proprio nel caso B pochi prodotti meritano una stroncatura totale come questo film, una vera e propria onta nella storica saga di Akira Toriyama.

Stendendo un velo pietoso sull’inconsistente sceneggiatura (il malvagio dr.Willow, ridotto in un corpo biomeccanico, si mette alla ricerca del guerriero più forte della Terra per poter trapiantare il suo cervello in un corpo in carne e ossa. Indovinate chi è il prescelto?), che comunque non è mai stato il punto di forza della serie “filmica” di Dragonball, passiamo subito alle numerosissime note dolenti del prodotto: se i disegni possono aspirare alla sufficienza grazie al character design di Toriyama, il look dei “villains” è di bassissima lega (la forma finale di Willow è ridicola!), gli sfondi, curati da Yuji Ikeda, già supervisore della serie TV, sono praticamente inesistenti e colorati malissimo, il che causa non poca confusione durante la visione della pellicola, ed in generale tutto l’aspetto grafico mostra una trascuratezza imperdonabile per un prodotto da sala.

A questo già poco promettente comparto grafico fa da purtroppo degno compagno la regia di Daisuke Nishio, piattissima, poco ispirata e con sequenze in larga parte riciclate dagli episodi televisivi (di cui Nishio è stato più volte regista), con una corsa al risparmio incomprensibile e deleteria per la qualità globale del film, che in più punti appare come un remake di serie Z (scusate il gioco di parole) (e vai con la simpatia ^__^ NdVultus) di alcuni episodi televisivi (il primo duello Goku-Vegeta in testa); non bastano un paio di buoni effetti speciali e qualche esplosione a sollevare le sorti di un prodotto mal concepito, diretto e realizzato, nè il come sempre eccellente adattamento Dynamic, forte delle come sempre ottime traduzioni e di un doppiaggio d’alta scuola (sebbene Romano Malaspina, nella parte di Willow, non sia molto ispirato): si tratta di un prodotto mediocre ed indifendibile, da evitarsi anche per i fan più accesi della serie.