Candy Candy – Il richiamo della primavera

Che dire di Candy Candy che non sia stato già detto?
La ragazza più jellata che sia mai comparsa in un cartone o anche il gatto nero dei cartoni animati. Bastava infatti che si presentasse ad una persona dicendo “Ciao, io mi chiamo Candy” che l’altra il giorno dopo si ritrovava con un male incurabile che le lasciava al massimo un paio di mesi di vita. Grattarsi era d’uopo e purtroppo quello fu fatale al povero Steve, il quale, arruolatosi volontario nell’esercito (da buon cittadino standard americano) non faceva altro che grattarsi gli zebedei anziché mettere mano sulla cloche del suo aereo.

Parliamo un po’ di questo Candy Candy: Movie 1992 che si presenta come non altro se non il primo dei 3 oav dedicati a Candy Candy e rilasciato proprio agli inizi della passata decade per rilanciare una delle serie shojo più belle da noi viste in Italia. Inutile dire che anche in Giappone Candy Candy ha riscosso un notevole successo e gli autori della Toei hanno pensato bene di fatturare altri soldini lanciando sul mercato qualche vhs nuova.

Innanzitutto bisogna dire che tutto lo staff che aveva lavorato nella serie tv, nella versione OAV risulta rinnovato e così accade anche per i personaggi che vengono modificati anche in maniera vistosa (Oh mio Dio!! Annie è diventata BIONDAAAA!!).

Ne risente sopratutto il personaggio principale di Candy che non ha quell’espressività che avevamo riscontrato nella serie tv e questo è un gran peccato. Infatti, laddove c’è stata gran cura nell’utilizzo delle colorazioni (ben maggiori della serie tv… e vorrei vedere visto il lasso di tempo che è passato e il budget utilizzato) non c’è stato nell’animazione dei personaggi che risultano molto macchinosi e per nulla realistici nei movimenti.

La storia verte principalmente sulle prime vicissitudini di Candy (Candice White), dal suo abbandono alla casa di Pony (Miss Pony sembra la vecchia signora che faceva la pubblicità alla candeggina ACE) all’addio all’amica del cuore Annie al suo arrivo nella casa dei Logan dove incontrerà Iriza e Neil sempre tanto simpatici con il loro nonnismo da militare tipo i cerini sui piedi mentre Candy dorme, non si muove una foglia e, per finire in tristezza, pure lo schiaffo del soldato… a cui Candy risponde a capo chino dato che gli autori dell’oav hanno deciso di eliminare la presenza del procione Klin con cui, nella serie tv, la ragazza si sfogava abitualmente (forse avevano ricevuto un esposto dalla protezione animali per maltrattamento).

La regia fa i salti mortali per racimolare un barlume di interesse in questi 26 minuti, ma fallisce miseramente generando delle scene che vengono gettate qua e là a casaccio, tanto che solamente il vero fan di Candy in crisi d’astinenza potrà ritrovarvi qualcosa di piacevole. Siamo di fronte, poco da pensarci su, ad una pura operazione commerciale con l’unico scopo di lucrare sul nome di una serie famosa ed amata per estirpare soldi agli avventori.

Unica nota positiva?
Il fatto che le bgm e le musiche siano rimaste le stesse e l’effetto dejavù riesca così a colmare il vuoto lasciato dall’inconsistenza delle immagini che scorrono.

Siete masochisti?
Guardate questo oav!

Vi volete bene?
La vera Candy, quella che porta sfiga con il procione (trasformato in gatto dai Cavalieri del Re… se solo Licia Colò se ne fosse accorta!) è quella dei 115 episodi della serie tv… rispolverate quella vecchia serie se avete nostalgia… questo misero episodio di 26 minuti vi lascerà solo l’amaro in bocca.

Recensione di Massimo Valenghi