YSquare

Uno dei primi titoli presentati dalla neonata casa editrice J-Pop, ennesima avventura di Paolo Gattone, è questo dutch-manwha YSquare.

Edito in Germania ma di gusto orientale sia per disegno che per storia, l’opera di lancio di Judith Park in Italia ha come protagonista Yoshitaka Kogirei, giovane studente ripetente totalmente inetto con il gentil sesso; pur avventandosi su ogni bella fanciulla che incontra, l’esito che ottiene è sempre il medesimo: fallimento clamoroso. Deciso a voler stondare i suoi spigoli caratteriali, prima causa dei continui due di picche, decide di affidarsi ai consigli di un suo compagno di scuola, Yagate Sotogawa? Coinvolto come giudice per il concorso di Miss della scuola, causa la caduta e conseguente eliminazione di Ju-Jin cho, una delle favorite.
Il nostro protagonista sembra essere il bersaglio favorito della malasorte: anche quando gli si presenta l’occasione di un appuntamento con una concorrente, Hyun-na, riesce a rovinare tutto con le sue reazioni istintive.

Riuscirà il nostro a trovarsi una fidanzata e a vincere gli scherzi del destino e delle altre ragazze della scuola?

Come già successo con la precedente iniziativa editoriale di Gattone Flash Book, anche J-Pop e di conseguenza YSquare si contraddistingue per la cura con cui viene presentato: sovracopertina bussorata, pagine prologo a colori, stampa pulita, carta spessa e ben rilegata. La traduzione è precisa e ben adattata, va detto che il lavoro di editing non è di certo in questo caso dei più difficili.

Il disegno dell’autrice è nella maggioranza delle vignette ben delineato nella sua semplicità, raro l’uso di retini e prospettive, fondali quasi sempre assenti ed espressioni un po’ statiche.
La storia sembra seguire questa idea di semplicità; ricalcando storyboard di Kasturiana memoria, peccando così di poca originalità.

Ormai il plot del personaggio sfortunato che con l’aiuto di un amico cerca di conquistare una ragazza necessita, per colpire, di spunti alternativi ed originali, poco presenti in YSquare. Gli stessi protagonisti non si discostano delle prime apparenze, infatti l’approfondimento psicologico è decisamente piatto, cosa in parte scusabile dalla brevità dell’opera.
In definitiva è un titolo semplice, di poche pretese, che sa divertire per 30 minuti ma che difficilmente rimarrà nella memoria.