Mahoro Matic

Ricordo ancora: è stato più o meno nell’Aprile del 2001 che la Gainax, dopo il successo di FLCL, annunciò la produzione di una nuova serie televisiva. Immaginate l’entusiasmo dei fans, le aspettative di fronte ad uno degli studi più amati di tutto il panorama dell’animazione Giapponese, tanto amato quanto ormai superfluo, ma sempre doveroso, si mostra citare i titoli delle produzioni che lo rappresentano: Le ali di Honneamise, Gunbuster, Nadia, Evangelion, Karekano, FLCL.

Così nasce Mahoromatic, l’ultimo sforzo della Gainax (affiancata dalla Shaft), storia tratta da un popolare manga ideato e scritto da Bunjuro Nakayama e disegnato da Bow Ditarna, pubblicato sulla rivista Comic Gum. La regia per l’anime di Mahoromatic è stata assegnata a Hiroyuki Yamaga, cui la Gainax aveva già affidato nel 1987 la direzione di Le ali di Honneamise.
Nonostante non avesse diretto nessuna serie televisiva precedentemente, Yamaga si dimostra veramente all’altezza di uno stile moderno e pimpante, che si adatta perfettamente allo stile già seguito nel manga.
Con queste premesse, nel dicembre 2001 in Giappone è partito Mahoromatic: Automatic maiden, per un totale di 13 episodi, compreso l’episodio pilota, ed in aggiunta uno special di fine anno.

Ma allora, di cosa parla questo Mahoromatic?
Questa serie segue le vicende di una “Maid”, sullo stile di Nanako, per capirci, ma a differenza degli altri anime del genere, Mahoromatic pone a proprio favore delle caratteristiche abbastanza singolari.

La serie ci presenta Mahoro, la maid appunto, che scopriamo immediatamente essere un androide da combattimento in piena attività bellica. In quello che appare essere l’inizio della serie, ci viene rivelato come la Terra sia stata vittima di un feroce attacco alieno. A difesa del nostro pianeta venne creato un gruppo denominato “Vesper”, col compito di difendere la popolazione terrestre dal gruppo alieno dei “Saint”. A sua volta il gruppo Vesper riuscì nella creazione di un androide basato sulla tecnologia dei propri avversari alieni, il V1046-R MAHORO, che ben presto divenne la principale arma utilizzata dalle forze terrestri e soprattutto in grado di portarle in forte vantaggio contro gli invasori.

Ma appena le cose cominciarono a mettersi bene per i terrestri, per il povero androide venne avanti l’amara verità: il suo aiuto cominciava a diventare del tutto inutile e perciò veniva messo di fronte ad una scelta. A 37 giorni dal termine dell’autonomia del proprio corpo robotico a Mahoro viene permesso di scegliere di abbandonare tutti gli armamenti presenti nel proprio corpo, in modo da prolungare la propria autonomia a 398 giorni. In onore ai servizi prestati, le viene inoltre permesso di gestire in totale libertà l’ultimo periodo della propria esistenza. E così Mahoro sceglie di diventare la cameriera al totale servizio di un teenager giapponese, Misato Suguru.
Appena Misato ci viene presentato, scopriamo subito che il poverino vive da solo da ben 4 anni a causa della morte di entrambe i genitori: all’età di 8 anni la mamma è morta in un incidente stradale, mentre a 10 anni ha perso il padre in un misterioso incidente avvenuto durante lo svolgimento del suo lavoro all’estero. Nonostante abbia convinto tutta la parentela di essere un ragazzo responsabile, Mahoro vive in una grande casa solo col proprio cane, Guri, e gli impegni scolastici non gli permettono di portare avanti tutti le faccende per gestire la sua abitazione. Così si arriva alla grande decisione, assumere una cameriera. E così comincia davvero la storia di Mahoromatic, basata sulle vicende della vita in comune di Mahoro e Misato, sulle timidezze del ragazzo e sulla dedizione al lavoro del carino androide.

Simpatica, carina e divertente, questa serie riesce ad acchiappare lo spettatore immediatamente, grazie a continue trovate comiche che non possono non strappare risate e sorrisi, ma soprattutto con un gran numero di ammiccamenti sessuali su cui, dobbiamo dirlo, i creatori e il regista non hanno davvero lesinato (praticamente vedrete i protagonisti nudi quasi in ogni puntata).
Ma Mahoromatic non è solo questo e tutta l’introduzione al vero inizio della serie non è posta là a caso: lo svolgersi delle vicende e il progredire della sceneggiatura ci porteranno infatti a scoprire il perché della scelta fatta da Mahoro per i suoi ultimi giorni di autonomia, motivo che la unisce profondamente al destino della vita di Misato.

AAAALT! STOOOP! Ma quanto sto dicendo? Qui sto cadendo nello spoiler e svelarvi l’evolversi della trama di Mahoromatic sarebbe una mia colpa mortale!

Solo un’ultima, doverosa, nota sulla sceneggiatura: Mahoromatic è pieno zeppo di allusioni sessuali e scene di nudo. Il tutto gestito in maniera simpatica e divertente (da morire dal ridere il continuo scontro tra Mahoro e la professoressa di Misato sulle dimensioni del proprio seno!), assolutamente non volgare e sempre in linea con una forte comicità.
L’unica cosa è che (donna avvertita, mezza salvata ^__^) questa serie è veramente un pozzo di fan service, e questo potrebbe magari non appassionare grandemente il pubblico femminile.

D’altronde la Gainax aveva già dimostrato di non avere molti problemi a parlare di sesso in maniera disinvolta, già con le “libertà” di Haruko col padre di Naota (e Naota stesso!) in FLCL.

Tecnicamente ci troviamo di fronte ad una serie Gainax e questo dovrebbe essere già sinonimo di garanzia?
Si, ancora una volta non posso smentirmi, non posso abbandonare il solito luogo comune legato alle recensioni dei titoli di questo studio.

Mahoromatic vanta un’animazione davvero ad alti livelli ed un disegno estremamente curato, accattivante e con colori pieni e caldi. Insomma: una vera gioia per gli occhi. La cura nella realizzazione è evidente in ogni aspetto, dal disegno all’animazione, dalla regia al montaggio, dalle musiche agli effetti sonori. Insomma, sarà anche un mio pregiudizio personale, ma la Gainax difficilmente può darci, oggi, una delusione dal punto di vista tecnico.

Non me la sento, però, di lodare gratuitamente questo anime sotto ogni aspetto. Non ci troviamo di fronte all’esaltazione data da FLCL (sto parlando di titoli post Evangelion), e questo tendo a precisarlo.
Mahoromatic è una serie estremamente gradevole, ma ha vari difetti, probabilmente dovuta anche al fatto che il soggetto originale non è proprietario Gainax, ma proviene da autori esterni. Non posso non far notare forti somiglianze con Love Hina: Misato è praticamente la fotocopia del protagonista di questa serie, sia nel disegno che negli atteggiamenti, ed anche le situazioni a sfondo “erotico” in cui viene coinvolto da Mahoro e dalle varie protagoniste femminili ricordano nettamente le scene che coinvolgevano Keitaro.

In ogni caso, queste non sono vere e proprie critiche alla serie, prendetele più come osservazioni, necessarie, perché evidenti.
Mahoromatic è una serie estremamente divertente e realizzata in maniera impeccabile; non una pietra miliare, questo è vero, ma francamente spero che arrivi al più presto in versione italiana, in modo che tutti ne possano godere nel migliore dei modi!