Il folklore incontra la cultura pop
Foto di Banda di Asakusa

Il folklore incontra la cultura pop giapponese

Il Giappone, pur essendo una nazione che punta allo sviluppo tecnologico e alla più sfrenata modernità, custodisce in sé un cuore tradizionalista. È possibile scorgere, tra i numerosi grattacieli dai design più futuristici, dei piccoli templi o santuari che ricordano, anche al salaryman più impegnato, dove affondano le radici del popolo giapponese.

Questo fenomeno è visibile anche nella cultura pop giapponese: sono numerosissimi gli anime, i manga e i videogiochi le cui trame prendono spunto dal folklore giapponese.

La tradizione spunta negli anime: il folklore incontra la cultura pop

Sailor Moon e il cristallo del cuore (美少女戦士セーラームーン)

Sailor Moon: il folklore
Sailor Moon, le guerriere

Terza serie animata tratta dal famosissimo manga di Naoko Takeuchi, Bishojo senshi Sera Mun, pubblicato dalla casa editrice Kodansha nel dicembre del 1991.

In questa serie abbiamo l’apparizione di altre due guardiane Sailor: Sailor Neptune e Sailor Uranus, che insieme a Sailor Pluto diverranno le co-protagoniste della serie. Le tre guerriere saranno custodi dei tre talismani che una volta uniti daranno origine alla Coppa Lunare. I tre talismani in questione sono la spada di Sailor Uranus, lo specchio di Sailor Neptune e la gemma incastonata sull’estremità dello scettro di Sailor Pluto.

In realtà i tre talismani presenti in “Sailor Moon e il cristallo del cuore” fanno riferimento alle tre insegne imperiali giapponesi (三種の神器, Sanshu no Jingi), ovvero la spada, lo specchio e la gemma di giada.

Le Sanshu no Jingi sono legate alle divinità più importanti della mitologia giapponese, tra cui Susanoo e Amaterasu, le cui gesta sono narrate nel Kojiki.

Noragami (ノラガミ)

Noragami anime e cultura tradizionale
Noragami, il manga

Il manga Noragami, ideato dal duo di mangaka giapponesi Adachitoka, viene serializzato nel 2011 sulla rivista Monthly Shonen Magazine edita da Kodansha.

Il manga – e la successiva trasposizione anime di due stagioni – vede come protagonista Yato, un dio in rovina che presta i suoi servigi a qualsiasi umano gli faccia un’offerta di 5 yen. È già visibile nel personaggio di Yato l’influenza del folklore giapponese: generalmente l’offerta che i credenti fanno ai santuari, per chiedere alla divinità un desiderio o semplicemente protezione, è proprio di 5 yen. Inoltre, fa parte della cultura giapponese la credenza secondo cui le divinità mondane e minori se prive di seguaci siano destinate ad essere dimenticate e di conseguenza a scomparire.

Non sarà il solo personaggio di Yato a rimandare al folklore giapponese, ma con l’avanzare della storia compariranno nuove divinità, come Ebisu o Bishamonten. Il manga, come l’anime, rappresenta un vero e proprio gioiello per gli amanti della cultura popolare giapponese.

Katekyo Hitman Reborn! (家庭教師ヒットマン REBORN!)

Hitman Reborn, anime e tradizione
Katekyo Hitman Reborn!

Katekyo Hitman Reborn! è un anime di grande successo serializzato dalla Shueisha dal 2004 al 2012. Protagonista della serie è Tsunayoshi Sawada, un ragazzino che scoprirà di essere successore della Famiglia Vongola, un importante clan mafioso. Tsunayoshi dovrà imparare tutte le regole per essere un degno boss e ad addestrarlo sarà Reborn, un assassino proveniente dall’Italia dall’aspetto bambinesco.

Il più importante antagonista del primo arco narrativo è Mukuro Rokudo, un criminale ricercato e scaltro illusionista. Le sue abilità vengono rilasciate attraverso l’occhio destro, contraddistinto dalla pupilla rossa su cui è ben visibile il kanji del numero sei (六). In realtà le abilità di Mukuro sono legate alla Ruota dell’esistenza del mondo Buddhista: divisa in sei spicchi, va a rappresentare i sei mondi in cui l’individuo si va a reincarnare, a causa del karma negativo, nel circolo infinito di vita-morte del Saṃsara. Mukuro racconta, infatti, di aver ottenuti i suoi poteri dopo essersi reincarnato sei volte ed aver attraversato tutti e sei i mondi buddhisti.

Kamisama Hajimemashita  (神様はじめました)

Kamisama Hajmemashita anime
Kamisama Hajimemashita

Manga shojo di venticinque volumi edito da Hakusensha, scritto ed illustrato dalla mangaka Julietta Suzuki.

La protagonista è Nanami Momozono, una giovane ragazza che, a causa dei debiti del padre, viene cacciata dal proprio appartamento. Nanami senza dimora si appresta a dormire su una panchina in un parco, ma è proprio in quel momento che incontra un uomo misterioso in difficoltà: l’uomo (che poi si scoprirà chiamarsi Mikage) inseguito da un cane viene salvato da Nanami. Mikage per ringraziarla le cede la propria casa. Arrivata nella sua nuova dimora, la ragazza si renderà conto che non si tratta di una comune casa ma di un vero e proprio santuario, verrà poi accolta dal duo Onikiri e Kotetsu e da Tomoe.

Onikiri e Kotetsu sono due onibi-warashi (鬼火童子), ovvero due spiriti che solitamente prendono le sembianze di fiammelle fluttuanti, ma che in Kamisama Hajimemashita sono rappresentati come due bambini. Tomoe è anche lui un famoso personaggio del folklore giapponese: un nogitsune (野狐), ovvero lo spirito della volpe leggendaria. Saranno numerose le divinità e creature leggendarie giapponesi che compariranno nel manga.

 Inari, konkon, koi iroha (いなり、こんこん、恋いろ)

Ambientato a Kyoto, culla del Giappone antico, Inari, konkon, koi iroha è un anime composto da dieci episodi, tratto dal manga omonimo pubblicato dalla Kadokawa Shoten dal 2010 al 2015.

Inari, konkon, koi iroha
Inari, konkon, koi iroha

Il nome della protagonista, Inari Fushimi, già rimanda al famoso Fushimi Inari di Kyoto, luogo principale in cui si svolgono molte scene cruciali dell’anime.

Un giorno Inari, tornando a casa da scuola, salva una piccola volpe in difficoltà che si scoprirà essere una dei messaggeri della divinità del famoso santuario shintoista. In cambio Inari otterrà il potere di potersi tramutare in qualsiasi creatura ed essere umano lei voglia. La storia prosegue con la leggerezza tipica degli shojo manga, ma ciò che colpirà lo spettatore sarà proprio il rimando al folklore giapponese e l’approfondimento della figura di Inari, divinità del commercio e dell’agricoltura.

L’animazione giapponese sorprende sempre lo spettatore con trame coinvolgenti e personaggi affascinanti, ma molto spesso all’interno di un semplice anime si nascondono, come abbiamo appena visto, elementi della cultura folkloristica. Il folklore incontra la cultura pop unendo i due in un destino comune indissolubile.

Per approfondire:

Sailor Moon – NanodaNoragami – NanodaTutor Hitman Reborn! – NanodaKamisama Kiss – Nanoda

Carla Guarino
Nasce a Massa di Somma, provincia di Napoli nel 1993. Dopo aver conseguito la laurea triennale in Lingue e Culture comparate (in inglese e giapponese), prosegue gli studi iscrivendosi al corso di laurea magistrale in Lingua e Cultura giapponese. Nel 2018 vince una borsa di studio che le permette di studiare per un anno alla Gakushuin Daigaku di Tokyo. Durante l'anno in Giappone non solo ha modo di studiare la lingua, ma anche di approfondire la conoscenza della società giapponese. Attualmente vive a Napoli, dove sta concludendo i suoi studi e da circa un anno gestisce “La banda di Asakusa”, una pagina dedicata esclusivamente al Giappone, insieme a quattro colleghi universitari.