Sailor Moon: il folklore
Sailor Moon, le guerriere

Sailor Moon

Sembra un giorno come tanti altri per la quattordicenne Usagi Tsukino, pimpante e scatenata studentessa delle medie. La solita sveglia tardiva, la solita colazione in fretta e furia, i soliti litigi con il pestifero fratellino, la solita corsa disperata per arrivare a scuola in orario e non beccarsi quindi i soliti rimproveri dei professori… Sennonché, qualcosa di diverso irrompe in questa mattinata uguale a tante altre; qualcosa destinato a cambiare per sempre la sua vita.

Questo qualcosa prende la forma di una gattina nera, vittima innocente di un gruppo di teppistelli. Usagi interviene a difenderla e, scacciati i crudeli bambini, scopre che lo sfortunato felino ha una particolarità: una macchia a forma di luna sulla fronte. Curato l’animale, la nostra eroina arriva infine a scuola…giusto in tempo per beccarsi i soliti rimproveri dei professori, e una pagella disastrosa!!!

Sera. Tornata tristemente a casa, dopo essersi sorbita pure i rimproveri dei genitori per la pessima condotta scolastica, Usagi si ritira in camera, pronta a concludere la sua solita giornata tipo.

Ma ecco riapparire all’improvviso la gattina nera con la forma di luna sul capo e… parlare?!?
Sì, proprio così, il misterioso felino parla e rivela alla sbalordita Usagi il suo nome, Luna. Dice ancora di provenire da un regno lontano e di avere scelto la ragazza per aiutarla in un compito gravoso: difendere la Terra da crudeli malvagi e ritrovare la Principessa del suo regno. Ovviamente, sulle prime, Usagi pensa che si tratti tutto di uno scherzo, o di un’allucinazione. Ma quando Luna le dona una singolare spilla, e le dice di pronunciare una speciale formula magica di fronte allo specchio… be’, le cose cambiano totalmente.

E’ l’inizio della leggenda di SAILORMOON, la “combattente che veste alla marinara”.

E delle altre guerriere SAILOR, sue grandi amiche e compagne nella lotta contro le forze del Male.

E di Milord, con le sue rose e il suo affascinante mistero. E di feroci nemici, decisi a distruggere la Terra e a ridurre in schiavitù gli esseri umani. E della leggenda del Regno della Luna, e della sua bellissima e sfortunata Principessa; una leggenda antica, persa nel Tempo.

Un giorno come tanti altri ha cambiato la vita di Usagi, segnando per sempre il suo Destino…

Così inizia il primo capitolo di BISHOUJO SENSHI SAILORMOON, storica saga della Toei Animation, tratta dal celebre manga omonimo di Naoko Takeuchi, edito da Kodansha e raccolto in 18 volumetti di lusso (in Italia pubblicato integralmente da STAR COMICS). Una saga lunghissima e ricca di avventure, colpi di scena, magie, combattimenti, amori ecc. Insomma, in una sola parola, SAILORMOON.

Chi ha già visto tutte e cinque le serie TV dell’eroina vestita alla marinara, pur nella solita scandalosa edizione by Mediaset, non può non provare un particolare senso di calore e nostalgia nel sentire questo nome. Usagi&co. hanno rappresentato qualcosa di veramente importante per il pubblico italiano.
L’arrivo della bella serie di Naoko Takeuchi ha cambiato volto a un panorama in ristagno, chiuso a qualsiasi novità, ancora legato al ricordo cristallizzato dei robot nagaiani e di GUNDAM.

Prima delle guerriere SAILOR, gli Otaku italiani erano un piccolo gruppo alla deriva, senza stimoli, privato di nuove e fresche leve. Dopo di loro, il diluvio: gli Otaku crescono di numero; l’Animazione giapponese riparte alla conquista del Belpaese; ovunque spuntano fanzine e associazioni di fan.

Si fanno battaglie per difendere le proprie eroine, contro tutti e tutto, compresa la temibile psicologa Vera Slepoj e le sue assurde teorie sull’omosessualità. Lo spirito di GOLDRAKE risorge a nuova vita, e l’astrusa censura televisiva pare tremare di fronte alla rabbia e all’indignazione degli Appassionati. Dal ristagno, si passa a un’epoca vivacissima. Nel 1996 nasce DYNAMIC ITALIA sulle ceneri della defunta GRANATA PRESS; YAMATO si riorganizza e riparte alla grande; si affacciano sul mercato la MANGA VIDEO e la PLANET MANGA. I KAPPA BOYS non sono più soli.
Arriva EVANGELION, e le novità dal Giappone non sono più un mistero insondabile. Eppure…oggi quella stagione sembra finita, ridimensionata. Tutto pare essersi trasformato in una routine, senza scopo e senza interesse.

La TV censura ancora, per bigottismo oppure a scopo di lucro; nessuno protesta più, però.
SAILORMOON, il grandioso veicolo di quella rinascita, giace dimenticata dalla maggior parte dei fan. Non esiste neppure un’edizione decente in videocassetta dell’intera saga. Fare la recensione, anche piccola, di quelle splendide serie televisive significa recuperarne un po’ lo spirito e sperare, più concretamente, in una loro riedizione integrale in videocassetta.

E’ forse chiedere troppo?

Pensate di me quello che volete; forse sono pretenzioso, oppure presuntuoso.

Ma non dimentico gli anni felici della mia formazione di Otaku. Anni che hanno ancora un significato nel mio cuore, e che sono legati a un singolo nome: SAILORMOON.

Cominciamo, quindi, dalla recensione della prima serie, trasmessa in Giappone tra il 1992 e il 1993 (in Italia essa giunge, invece, nella primavera del 1995).

E’ il capitolo introduttivo alle avventure della guerriera alla marinaretta; infatti, il malinconico finale lascia inevitabilmente aperta la porta ad un seguito.

Comunque, qui fanno il debutto molti dei personaggi principali della Storia: oltre ad Usagi/SailorMoon e Luna, anche le altre quattro guerriere del Sistema Solare Interno (Ami Mizuno/SailorMercury; Rei Hino/SailorMars; Makoto Kino/SailorJupiter; Minako Aino/SailorVenus), il gatto bianco Artemis, Mamoru Chiba alias Milord (Tuxedo Kamen nella versione originale giapponese). La lunga lotta con il Regno delle Tenebre, guidato dalla crudele Queen Beryl, è molto ben sceneggiata, ricca di colpi di scena e situazioni spettacolari. Inoltre, gli episodi salienti e più drammatici della serie si inframmezzano con divertenti avventure autoconclusive, dedicate principalmente all’approfondimento psicologico dei protagonisti. Kunihiko Ikuhara, futuro regista di POKEMON ma anche di UTENA, comincia a mostrare qui tutte le sue qualità direttive, miscelando con sapienza sentimento e azione, umorismo e intensità.

Il character design di Kazuko Tadano (futura disegnatrice anche della versione animata di WEDDING PEACH – vedi mio dossier di qualche tempo fa) è ottimo: più semplice rispetto a quello cartaceo della Takeuchi, ma comunque molto espressivo. La qualità del tratto cresce col passare degli episodi; le incertezze delle prime puntate vengono superate gradualmente e con abilità. Il disegno decolla poi nelle fasi conclusive della narrazione, risultando curatissimo.

Bellissimi i fondali, perfetti anche nei più piccoli dettagli. Le animazioni sono il punto debole della realizzazione tecnica: piuttosto rozze all’inizio, non riescono mai a crescere oltre un certo punto.

Nel finale, risultano buone, ma certamente non eccelse. Le musiche si adattano splendidamente alla vicenda, ma non sono particolarmente originali.

Bisognerà aspettare le serie successive per vedere netti miglioramenti sotto questo profilo… E veniamo alle note più dolenti: l’adattamento e il doppiaggio.

Ovviamente Mediaset ha fatto del suo peggio, cambiando nomi e stravolgendo situazioni; però, nell’insieme, il tessuto narrativo originario si salva abbastanza bene. Le solite censure stupide, di fronte a ferimenti dei personaggi o ad altre scene “scandalose”. Si vedranno brutture ben più pesanti nelle serie successive.

Il doppiaggio non è particolarmente brillante, ma è comunque fatto con professionalità. Elisabetta Spinelli è perfetta nel ruolo di Usagi, capace di sottolinearne con naturalezza i vari aspetti di personalità e carattere. Deborah Magnaghi, nel ruolo di Ami/SailorMercury, non è significativa; ben diversa la prestazione di Alessandra Karpoff nelle corde di Rei/SailorMars. Questa doppiatrice è davvero bravissima nel sottolineare personaggi forti e complessi, caratterialmente vivaci; la sua Rei è un capolavoro, intensa e “focosa” al punto giusto. Molto brava, poi, Donatella Fanfani nella parte di SailorJupiter; mentre Roberta Gallina è una spumeggiante SailorVenus.

Nel complesso, un lavoro più che buono, anche se non indimenticabile.

Ah, quasi dimenticavo… c’è anche Marco Balzarotti nella parte di Tuxedo Kamen. Direi che, insieme alla Karpoff, è il migliore del cast.

Cosa dire alla fine di questa recensione?
Non posso consigliarvi alcun acquisto, visto che SAILORMOON non ha un’edizione italiana per l’home video, se si esclude quella censurata per la BIM BUM BAM VIDEO. Se volete il ritorno “completo” delle combattenti vestite alla marinaretta, dovete darvi una mossa: bombardate di messaggi YAMATO e DYNAMIC e dite semplicemente, a gran voce, “La vogliamo!!!” Purtroppo non v’è altro da fare.

Nelle prossime recensioni, farò sempre un richiamo del genere. Chi lo vuol cogliere, lo colga…

A tutti un arrivederci e un saluto “lunare”: “POTERE DEL CRISTALLO DI LUNA, VIENI A ME!!!”

Recensione di SIMONE PELIZZA