Inuyasha e Mahmood: lo specchio della natura umana

Da ormai oltre trent’anni, dagli 883 di Hanno ucciso l’Uomo Ragno ma anche prima, la musica pop ha pescato a piene mani nell’immaginario di fumetti e cartoni animati. Citazioni e ispirazioni di due arti che continuano a influenzarsi a vicenda, un rapporto che crescerà sempre di più e che già include anche manga e anime, grazie alla generazione di cantanti tra i 20 e i 30 anni che con il Giappone è cresciuta. Uno degli esempi più recenti è Mahmood, ma Inuyasha e Mahmood: cos’hanno in comune? Qualcosa di demoniaco…

Inuyasha, il brano di Mahmood uscito lo scorso febbraio, è dedicato all’omonimo protagonista del manga di Rumiko Takahashi, un mezzo demone contraddistinto da una lotta interiore, riflesso della sua natura esteriore umana e demoniaca.

Il mito del carro

Il conflitto psicologico tra il bene e il male è stato indagato prima che dalla stessa psicologia odierna dalla filosofia platonica. In particolare, nel “mito del carro”, l’auriga è colui che guidava il carro da guerra nell’antica Grecia e rappresenta la razionalità.

Egli deve tenere a bada i due cavalli, uno simbolicamente bianco e l’altro nero. Il cavallo bianco, ovvero l’anima irascibile, quella parte dell’io che intende elevarsi oltre il mondo sensibile a contemplazione del dato metafisico, e quello nero raffigurante invece l’anima concupiscibile, gli istinti più bassi. Come recita lo stesso Platone nel Fedro: «poi dei due corsieri uno è nobile e buono e di buona razza mentre l’altro è tutto il contrario ed è di razza opposta».

«poi dei due corsieri uno è nobile e buono e di buona razza mentre l’altro è tutto il contrario ed è di razza opposta»

Inuyashia come demone

Inuyasha, per sua stessa costituzione, è un mezzo demone. Questo aspetto è da intendersi sia nel significato greco di daimon, un essere ibrido dotato di due nature, quella umana e quella divina (come Eros per Platone), sia nel suo significato cristiano, un’entità che ostacola il rapporto tra l’umano e il divino. Con il tempo e con la diffusione del Cristianesimo al demone sono state affibbiate caratteristiche fisicamente e moralmente mostruose. Inuyasha infatti, quando perde il controllo di sé, si trasforma e si rivela nella sua forma più brutta, con la forza potenziata e assetato di sangue (indicativi sono gli occhi rossi).

Etimologicamente la parola mostro deriva dal latino monstrum, ovvero segno divino, che può essere interpretato positivamente o negativamente a seconda delle situazioni. Nei secoli l’accezione negativa del termine è prevalsa soprattutto  in ambito letterario e figurativo.

Nella canzone il protagonista a partire da questa tensione, e coerentemente con il manga, riesce a gestire e a far coesistere le due essenze mettendo il peggio di sé «dentro a una crisalide».

Inuyashia manga giapponese
Manga giapponese di Inuyashia

Inu Yashia è stato edito per l’Italia da Star Comics

Inuyasha e gli youkai della tradizione popolare giapponese – Nanoda

“…E sareste come Dio…”. I manga tra teologia e transumanesimo. – Nanoda

Veronica Zanini
Nata a Venezia il 23 gennaio, è diplomata al liceo classico Marco Foscarini (VE) e laureata in Scienze Religiose con indirizzo specialistico in bioetica. Lavora come insegnante di religione alla scuola primaria dell'istituto D. Manin di Ca’Savio e collabora come guida all'isola di San Lazzaro degli Armeni (VE). E' uno dei fondatori dell'associazione culturale Gremio di Bioetica. Ha scritto per la rubrica di Gente Veneta "Lo splendore della vita", per ProVita&Famiglia e fatto parte come articolista esterna del giornale digitale Orwell.live pubblicando per la rubrica di cultura. Negli anni ha tenuto alcune conferenze sul transumanesimo e il postumanesimo (tema in cui è specializzata) di cui una in collaborazione con la genetista Daniela Turato, recensita anche per Avvenire.