Talk Show: Hirohiko Araki e il Made in Italy

Siamo in atmosfera natalizia, ma perché non fare un po’ di amarcord e tornare in atmosfera lucchese? XD

Ecco il terzo incontro con il pubblico del sensei Hirohiko Araki, presso la Chiesa di San Francesco il 31 Ottobre a Lucca Cmics & Games 2019. Il sensei ha incontrato i tantissimi fan e cosplayer accorsi non solo da tutta Italia ma anche dal resto del mondo per questo evento unico e imperdibile.

Non c’eravate o c’eravate e volete semplicemente rispolverarvi la memoria? Ecco di cosa si è parlato.


È la prima volta che viene a Lucca? Che ne pensa di Lucca?

Araki: Sono venuto in viaggio in Italia dieci anni fa, per vedere i luoghi dov’era nato e vissuto Giacomo Puccini. Sono veramente contento di essere in questa splendida cittadina e poter incontrare tutti voi.

Vento Aureo è ambientato in Italia. Come mai questa scelta?

Araki: Amo l’Italia e volevo venirci, questo è il primo e vero motivo. Sarà un po’ comune come linea di pensiero, ma dell’Italia mi piacciono i musei, il cibo, insomma tutto quello che c’è qui io lo amo.

Su quali materiali si è concentrato per portare la nostra Italia nei suoi fumetti?

Araki: Beh, chiaramente mi piace molto l’arte, ma anche il cibo mi interessa molto. Un piatto che mi incuriosiva e mi piace ancora tantissimo è lo spaghetto al nero di seppia, così scuro e nero, però è buonissimo. A me piace anche cucinare, mi piace molto, pertanto sono io che chiedo a voi di darmi ricette e consigli. Lo apprezzerei moltissimo. Ad esempio, negli spaghetti aglio, olio e peperoncino, l’aglio come lo taglio? A fette o a cubetti? Oppure lo schiaccio? È importante, lo vorrei sapere veramente! Io ad esempio lo metto a pezzi, ma poi ci metto il dashi (brodo giapponese) *Urlo di scandalo da parte della folla*

Anche il burro quindi non si mette? *Un NO! globale da parte della folla*

Ah, scusate! E il sale? Il sale si mette, vero? *Un Sì! globale da parte dalla folla*

Abbiamo un’altra domanda obbligatoria per lei, a questo punto. Gli spaghetti quanto li fa cuocere?

Araki: Otto minuti. Ce la farò a fare un buon piatto? Non lo so proprio, ma ci provo. Mi piace preparare tante cose, in verità. Con la bottarga, con la salsa di pomodoro.

Moderatore: Consigliamo anche il cacio e pepe.

Araki: Ecco, comunque tutte queste cose mi piace metterle nei manga.

Risultati immagini per napoli

A riguardo della città di Napoli, cosa ci può dire? Che ne pensa? Perché è partito da qui per la storia e com’è il suo rapporto con la pizza?

Araki: Perché ci sono posti bellissimi come le rovine di Pompei. Per me era il luogo giusto da cui fare iniziare il viaggio. L’ho visitata, ovviamente. A riguardo della pizza, intendete quella sottile e morbida o col bordo alto? In ogni caso è buonissima, purtroppo però non la so cucinare.

Capri è un’isola collegata alla bella vita. È riuscito a goderne anche lei?

Araki: A dire il vero mi affascinava molto il fatto che l’imperatore Tiberio avesse lì una villa, un luogo di riposo. Non si fidava di chi aveva intorno, pertanto reputo che fosse un po’ triste questo contrasto del poter vivere in un luogo così bello, eppure dover essere così isolati. Questo è stato un po’ uno spunto.

Pompei è uno dei pochi luoghi che conserva le pitture originali dell’epoca. Da artista ha colto qualcusa da quest’arte così antica?

Araki: Mi affascina molto. È stata riportata interamente alla luce dopo l’eruzione del Vesuvio; ha un’atmosfera misteriosa per cui un posto perfetto da utilizzare come ambientazione.

Firenze e l’arte di Michelangelo, la sua scultura dalle muscolature così massicce. Che ne pensa?

Araki: Si parla molto delle pose nel mio manga, per me il senso delle pose è una figura che debba rimanerti impressa. Ho studiato il Bernini, Dafne e Apollo e così via. Ciò che mi impressiona e mi piace di più vedere in assoluto è la torsione del corpo in ogni sua forma.

Cosa ci dice di Venezia?

Araki: Mi hanno detto che ci sono delle scale su cui la gente si siede per rilassarsi. E mi chiedo, come mai? Che cosa fanno?

Eh, si tratta di un’usanza italiana. “Perdono tempo”, in pratica.

Araki: Quindi nessuno di loro legge manga? E se non li leggete all’aperto, allora dove li leggete i manga?

In Giappone si leggono ovunque, in metropolitana o nei combini, ma da noi si legge a casa, è un fatto più privato, diciamo.

Araki: Allora da oggi in poi avete una missione: leggete i manga all’aperto!

Costa Smeralda, un altro luogo che racconta l’opulenza italiana. Nei fumetti appare poco, però. Come mai?

Araki: È un posto meraviglioso, per me è da resort o villeggiatura, e a prima vista sembra talmente bello da apparire quasi immerso in un mondo di fantasia, misterioso. Mi da ispirazione.

Ha provato il cibo sardo?

Araki: Sì, e ovviamente è delizioso.

È evidente il profondo amore che corre tra lei, l’Italia e il suo pubblico italiano, e viceversa. Come si spiega secondo lei questa alchimia che riunisce dei poli così lontani del mondo?

Araki: Non conosco il motivo in verità, però non scrivo i miei manga perché siano destinati ad un pubblico in particolare. Cerco di rappresentare la bellezza e la tristezza del vivere del genere umano. Che qualcuno poi apprezzi il mio lavoro, per me è meraviglioso. Io disegno manga da trent’anni, ma sono io a chiedere ora a voi cosa vi affascina di loro così tanto.

A riguardo della moda italiana: JoJo trasuda la moda italiana, le sue idee ed estetica da ogni dove. Il suo rapporto con la moda com’è?

Araki: Sì, la moda italiana è fantastica. Mi piace questo stile classico e tradizionale, ma come la moda hanno quest’aria anche i palazzi e gli edifici, alcuni rimangono persino dall’epoca romana.

*Domande dal pubblico*

Suggeriamo un piatto al maestro: gli spaghetti alle vongole.

Araki: Ci mette il vino bianco? *Risposta del pubblico. Sì!* Niente burro? *Risposta unanime “No!”*

Dopo Jojolion potremo avere una nuova serie ambientata in Italia?

Araki: In realtà dovrei fare delle ricerche, ma ci proverò.

Maurizio Merluzzo: Ho iniziato a leggere Jojo nel 1999, quando avevo 13 anni, faccio vent’anni quest’anno. Come tutti, ho apprezzato l’evoluzione del disegno nel tempo. E tuttavia, come mai Jonathan era grosso quanto un Kenshiro dopato e oggi i protagonisti sembrano invece più Sailor Moon?

Araki: Scusate, ma io all’inizio non ero tanto bravo a disegnare, per cui ora riesco a farlo più proporzionato.

Maurizio: Ma era bellissimo!

Araki: Somigliava a Sylvester Stallone.

Maurizio: Ha qualcosa contro le muscolature?

Araki: No no, non le odio affatto. Ma tu di contro mi sembri uno che ha il suo stand, posso chiederti chi è?

Maurizio: Il mio Stand è un frullatore, poi avrò modo di spiegarlo.

Araki: Qual è la tua centrifuga?

Maurizio: Spaghetti al nero di seppia.

Araki: Ma il succo di mela lo sai fare?

Risultati immagini per star platinum vs the world

Maurizio: Con le mani! Ma allora posso chiedere se Star Platinum e The World hanno entrambi lo stesso potere, uno appartiene a Jotaro e uno a Dio. The World ha le bombole dietro la schiena perché Jonathan è morto annegato e sono entrambi Jonathan in due momenti diversi della vita?

Araki: Le bombole sono una tanica per riuscire a respirare quando si ferma il tempo.

Melone usa un termine fiorentino “di molto”. L’ha fatto di proposito?

Araki: Ah, sì? Non lo sapevo affatto!

Una domanda dal Giappone: dentro le storie ci sono delle frasi che le piacciono particolarmente?

Araki: Sì, “kotowaru“, ovvero “mi rifiuto“.

Risultati immagini per jojo kotowaru

Perché alcuni personaggi importanti muoiono in modi che non ci si aspetta?

Araki: Intanto mi scuso però la maggior parte sono personaggi veramente cattivi, quella morte è il modo giusto di concludere il loro percorso umano. Quindi non ti piace?

Ma per la morte di Narancia, perché?

Araki: Perché nel caso di Narancia e di personaggi simile, io volevo descrivere la tristezza del vivere, il destino spesso che viene deciso da un contesto di nascita più o meno favorevole. Ma quando una persona ha una bella sensibilità e un bello spirito, riesci ad elevarsi da tutto questo. Lui è morto credendo a valori ben più elevati rispetto a quelli da cui partiva.

Quelli di Bucciarati sono tatuaggi oppure abiti speciali?

Araki: Si tratta di disegni sull’abito. Non sono tatuaggi.

Quale movimento artistico italiano le piace maggiormente? Ho visto citazioni di arte classica, ad esempio. Ma il suo preferito qual è?

Araki: Mi piace ovviamente l’epoca romana e rinascimentale. Per quanto riguarda l’arte moderna, mi piace Giorgio Morandi.

Le piacerebbe tornare in Italia e a Lucca? Qual è la sua città preferita?

Araki: La fiera di Lucca è bellissima, davvero splendido anche il contesto in cui viene valorizzata la città nel suo insieme. Si mischiano varie influenze e questo mi ha stupito moltissimo. Se mi chiamerete ancora, io ritornerò sicuramente. Circa la città, penso le mie preferite siano Napoli e Capri.

Ci sono molti personaggi del manga sia protagonisti che non protagonisti, a cui manca una figura genitoriale. Da cosa deriva?

Araki: Gli orfani mi interessano molto. In realtà ci sarebbero molte più cose che vorrei raccontare su di loro, di cui vorrei parlare sull’argomento, ma ho preferito tagliarlo per parlare d’altro.


E con il sensei Araki è tutto, ma restate con noi, perché a breve vi proporremo altri due incontri con altri ospiti presenti alla manifestazione!

Siamo in atmosfera natalizia, ma perché non fare un po’ di amarcord e tornare in atmosfera lucchese? XD

Ecco il terzo incontro con il pubblico del sensei Hirohiko Araki, presso la Chiesa di San Francesco il 31 Ottobre a Lucca Cmics & Games 2019. Il sensei ha incontrato i tantissimi fan e cosplayer accorsi non solo da tutta Italia ma anche dal resto del mondo per questo evento unico e imperdibile.

Non c’eravate o c’eravate e volete semplicemente rispolverarvi la memoria? Ecco di cosa si è parlato.


È la prima volta che viene a Lucca? Che ne pensa di Lucca?

Araki: Sono venuto in viaggio in Italia dieci anni fa, per vedere i luoghi dov’era nato e vissuto Giacomo Puccini. Sono veramente contento di essere in questa splendida cittadina e poter incontrare tutti voi.

Vento Aureo è ambientato in Italia. Come mai questa scelta?

Araki: Amo l’Italia e volevo venirci, questo è il primo e vero motivo. Sarà un po’ comune come linea di pensiero, ma dell’Italia mi piacciono i musei, il cibo, insomma tutto quello che c’è qui io lo amo.

Su quali materiali si è concentrato per portare la nostra Italia nei suoi fumetti?

Araki: Beh, chiaramente mi piace molto l’arte, ma anche il cibo mi interessa molto. Un piatto che mi incuriosiva e mi piace ancora tantissimo è lo spaghetto al nero di seppia, così scuro e nero, però è buonissimo. A me piace anche cucinare, mi piace molto, pertanto sono io che chiedo a voi di darmi ricette e consigli. Lo apprezzerei moltissimo. Ad esempio, negli spaghetti aglio, olio e peperoncino, l’aglio come lo taglio? A fette o a cubetti? Oppure lo schiaccio? È importante, lo vorrei sapere veramente! Io ad esempio lo metto a pezzi, ma poi ci metto il dashi (brodo giapponese) *Urlo di scandalo da parte della folla*

Anche il burro quindi non si mette? *Un NO! globale da parte della folla*

Ah, scusate! E il sale? Il sale si mette, vero? *Un Sì! globale da parte dalla folla*

Abbiamo un’altra domanda obbligatoria per lei, a questo punto. Gli spaghetti quanto li fa cuocere?

Araki: Otto minuti. Ce la farò a fare un buon piatto? Non lo so proprio, ma ci provo. Mi piace preparare tante cose, in verità. Con la bottarga, con la salsa di pomodoro.

Moderatore: Consigliamo anche il cacio e pepe.

Araki: Ecco, comunque tutte queste cose mi piace metterle nei manga.

Risultati immagini per napoli

A riguardo della città di Napoli, cosa ci può dire? Che ne pensa? Perché è partito da qui per la storia e com’è il suo rapporto con la pizza?

Araki: Perché ci sono posti bellissimi come le rovine di Pompei. Per me era il luogo giusto da cui fare iniziare il viaggio. L’ho visitata, ovviamente. A riguardo della pizza, intendete quella sottile e morbida o col bordo alto? In ogni caso è buonissima, purtroppo però non la so cucinare.

Capri è un’isola collegata alla bella vita. È riuscito a goderne anche lei?

Araki: A dire il vero mi affascinava molto il fatto che l’imperatore Tiberio avesse lì una villa, un luogo di riposo. Non si fidava di chi aveva intorno, pertanto reputo che fosse un po’ triste questo contrasto del poter vivere in un luogo così bello, eppure dover essere così isolati. Questo è stato un po’ uno spunto.

Pompei è uno dei pochi luoghi che conserva le pitture originali dell’epoca. Da artista ha colto qualcusa da quest’arte così antica?

Araki: Mi affascina molto. È stata riportata interamente alla luce dopo l’eruzione del Vesuvio; ha un’atmosfera misteriosa per cui un posto perfetto da utilizzare come ambientazione.

Firenze e l’arte di Michelangelo, la sua scultura dalle muscolature così massicce. Che ne pensa?

Araki: Si parla molto delle pose nel mio manga, per me il senso delle pose è una figura che debba rimanerti impressa. Ho studiato il Bernini, Dafne e Apollo e così via. Ciò che mi impressiona e mi piace di più vedere in assoluto è la torsione del corpo in ogni sua forma.

Cosa ci dice di Venezia?

Araki: Mi hanno detto che ci sono delle scale su cui la gente si siede per rilassarsi. E mi chiedo, come mai? Che cosa fanno?

Eh, si tratta di un’usanza italiana. “Perdono tempo”, in pratica.

Araki: Quindi nessuno di loro legge manga? E se non li leggete all’aperto, allora dove li leggete i manga?

In Giappone si leggono ovunque, in metropolitana o nei combini, ma da noi si legge a casa, è un fatto più privato, diciamo.

Araki: Allora da oggi in poi avete una missione: leggete i manga all’aperto!

Costa Smeralda, un altro luogo che racconta l’opulenza italiana. Nei fumetti appare poco, però. Come mai?

Araki: È un posto meraviglioso, per me è da resort o villeggiatura, e a prima vista sembra talmente bello da apparire quasi immerso in un mondo di fantasia, misterioso. Mi da ispirazione.

Ha provato il cibo sardo?

Araki: Sì, e ovviamente è delizioso.

È evidente il profondo amore che corre tra lei, l’Italia e il suo pubblico italiano, e viceversa. Come si spiega secondo lei questa alchimia che riunisce dei poli così lontani del mondo?

Araki: Non conosco il motivo in verità, però non scrivo i miei manga perché siano destinati ad un pubblico in particolare. Cerco di rappresentare la bellezza e la tristezza del vivere del genere umano. Che qualcuno poi apprezzi il mio lavoro, per me è meraviglioso. Io disegno manga da trent’anni, ma sono io a chiedere ora a voi cosa vi affascina di loro così tanto.

A riguardo della moda italiana: JoJo trasuda la moda italiana, le sue idee ed estetica da ogni dove. Il suo rapporto con la moda com’è?

Araki: Sì, la moda italiana è fantastica. Mi piace questo stile classico e tradizionale, ma come la moda hanno quest’aria anche i palazzi e gli edifici, alcuni rimangono persino dall’epoca romana.

*Domande dal pubblico*

Suggeriamo un piatto al maestro: gli spaghetti alle vongole.

Araki: Ci mette il vino bianco? *Risposta del pubblico. Sì!* Niente burro? *Risposta unanime “No!”*

Dopo Jojolion potremo avere una nuova serie ambientata in Italia?

Araki: In realtà dovrei fare delle ricerche, ma ci proverò.

Maurizio Merluzzo: Ho iniziato a leggere Jojo nel 1999, quando avevo 13 anni, faccio vent’anni quest’anno. Come tutti, ho apprezzato l’evoluzione del disegno nel tempo. E tuttavia, come mai Jonathan era grosso quanto un Kenshiro dopato e oggi i protagonisti sembrano invece più Sailor Moon?

Araki: Scusate, ma io all’inizio non ero tanto bravo a disegnare, per cui ora riesco a farlo più proporzionato.

Maurizio: Ma era bellissimo!

Araki: Somigliava a Sylvester Stallone.

Maurizio: Ha qualcosa contro le muscolature?

Araki: No no, non le odio affatto. Ma tu di contro mi sembri uno che ha il suo stand, posso chiederti chi è?

Maurizio: Il mio Stand è un frullatore, poi avrò modo di spiegarlo.

Araki: Qual è la tua centrifuga?

Maurizio: Spaghetti al nero di seppia.

Araki: Ma il succo di mela lo sai fare?

Risultati immagini per star platinum vs the world

Maurizio: Con le mani! Ma allora posso chiedere se Star Platinum e The World hanno entrambi lo stesso potere, uno appartiene a Jotaro e uno a Dio. The World ha le bombole dietro la schiena perché Jonathan è morto annegato e sono entrambi Jonathan in due momenti diversi della vita?

Araki: Le bombole sono una tanica per riuscire a respirare quando si ferma il tempo.

Melone usa un termine fiorentino “di molto”. L’ha fatto di proposito?

Araki: Ah, sì? Non lo sapevo affatto!

Una domanda dal Giappone: dentro le storie ci sono delle frasi che le piacciono particolarmente?

Araki: Sì, “kotowaru“, ovvero “mi rifiuto“.

Risultati immagini per jojo kotowaru

Perché alcuni personaggi importanti muoiono in modi che non ci si aspetta?

Araki: Intanto mi scuso però la maggior parte sono personaggi veramente cattivi, quella morte è il modo giusto di concludere il loro percorso umano. Quindi non ti piace?

Ma per la morte di Narancia, perché?

Araki: Perché nel caso di Narancia e di personaggi simile, io volevo descrivere la tristezza del vivere, il destino spesso che viene deciso da un contesto di nascita più o meno favorevole. Ma quando una persona ha una bella sensibilità e un bello spirito, riesci ad elevarsi da tutto questo. Lui è morto credendo a valori ben più elevati rispetto a quelli da cui partiva.

Quelli di Bucciarati sono tatuaggi oppure abiti speciali?

Araki: Si tratta di disegni sull’abito. Non sono tatuaggi.

Quale movimento artistico italiano le piace maggiormente? Ho visto citazioni di arte classica, ad esempio. Ma il suo preferito qual è?

Araki: Mi piace ovviamente l’epoca romana e rinascimentale. Per quanto riguarda l’arte moderna, mi piace Giorgio Morandi.

Le piacerebbe tornare in Italia e a Lucca? Qual è la sua città preferita?

Araki: La fiera di Lucca è bellissima, davvero splendido anche il contesto in cui viene valorizzata la città nel suo insieme. Si mischiano varie influenze e questo mi ha stupito moltissimo. Se mi chiamerete ancora, io ritornerò sicuramente. Circa la città, penso le mie preferite siano Napoli e Capri.

Ci sono molti personaggi del manga sia protagonisti che non protagonisti, a cui manca una figura genitoriale. Da cosa deriva?

Araki: Gli orfani mi interessano molto. In realtà ci sarebbero molte più cose che vorrei raccontare su di loro, di cui vorrei parlare sull’argomento, ma ho preferito tagliarlo per parlare d’altro.


E con il sensei Araki è tutto, ma restate con noi, perché a breve vi proporremo altri due incontri con altri ospiti presenti alla manifestazione!