Inoue Azumi e Yuyu

Lucca Comics 2017: Intevista a Azumi Inoue e Yuyu

Salve gente, bentornati! Devo chiedere anticipatamente scusa, perché ho avuto un Novembre molto intenso a causa di impegni lavorativi e non ero ancora riuscito a metabolizzare molte cose avvenute a Lucca (o aggiustare i mazzi base di Final Fantasy). Finalmente ho avuto qualche giorno di pausa dal lavoro, per cui sono riuscito a mettere mano ad un paio di interviste fatte nel corso della fiera lucchese di quest’anno.

La prima intervista che vorrei proporvi è quella che ho fatto a Azumi Inoue, nota per essere la cantante delle principali sigle finali di capolavori dell’animazione cinematografica giapponese dello studio Ghibli come Laputa, Totoro e Kiki Delivery Service, e sua figlia Yuyu. Azumi Inoue e Yuyu sono state ospiti di Lucca Comics and

Games grazie all’organizzazione dell’Associazione giapponese Ochacaffè, che da oltre 10 anni cura molti degli ospiti giapponesi delle più grandi manifestazioni del fumetto in Italia.


Shinji Kakaroth: Qual è stato il suo rapporto col mondo della musica da piccola e quando ha deciso di voler diventare una professionista di questo campo?

Associazione Ochacaffè

Azumi: Facevo parte del gruppo del coro della città di Ishikawa, la mia città natale, più o meno dal quinto anno della scuola elementare.

 

Shinji Kakaroth: Com’è entrata effettivamente nel mondo della musica come cantante professionista?

Azumi: Ho fatto diverse audizioni, e finalmente sono stata scelta per entrare in un’agenzia. Da lì poi ho fatto un’audizione per cantare Kimi wo Nosete, il tema musicale di Laputa. Poi a seguire ho cantato anche i temi di Totoro e Kiki Delivery Service.

Shinji Kakaroth: C’è stato un cantante o un gruppo che l’ha ispirata a intraprendere questa carriera?

Azumi: Sicuramente Iwasaki Hiromi, una idol. Mi piaceva molto come cantante.

Shinji Kakaroth: Ci puo’ parlare del suo rapporto con lo Studio Ghibli e di come è iniziata la sua avventura?

Azumi: Come ho detto prima, ho fatto un’audizione per il tema finale di Laputa, Kimi wo Nosete, dopo ho continuato a cantare canzoni per lo studio.

Shinji Kakaroth: Ha incontrato il maestro Miyazaki? Ci puo’ parlare di che impressione le ha fatto?

Azumi: Da ragazza qual ero, mi dava quasi l’impressione di essere un preside di una scuola. 

Shinji Kakaroth: Ora che Yuyu sta entrando nel mondo musicale giapponese, ci puo’ dire che progetti ha per il futuro?

Yuyu: Anch’io vorrei cantare per lo studio Ghibli. Voglio occuparmi da sola della mia carriera.

Shinji Kakaroth: Cosa provi a vedere i film dello studio Ghibli di cui tua madre ha cantato le canzoni con i tuoi amici e poi magari dire “Ah, ma questa è mia madre!”?

Yuyu: La cosa più sorprendente è che i miei amici sostengono che mia madre sia Totoro! Poi quand’ero piccola non riuscivo a vedere i film fino alla fine, perché mi addormentavo prima, quindi non riuscivo a sentirla.

Shinji Kakaroth: Cosa prova durante un concerto?

Azumi: Vorrei che la gente, tornando a casa dopo un mio concerto sia felice.

Yuyu: Il modo di cantare cambia anche a dipendenza dal pubblico.

Shinji Kakaroth: Rispetto agli inizi, prova gli stessi sentimenti che provava un tempo prima di un concerto? Ad esempio tensione o paura.

Azumi: Sono veramente felice, perché Totoro è molto famoso e molto amato da oltre trent’anni. Chi amava Totoro all’epoca erano bambini, adesso queste persone sono diventate grandi e risentendo quelle sigle si sono commossi. Vedendo questa commozione penso sempre che posso continuare a cantare per altri trent’anni.

Shinji Kakaroth: Che ne pensa dell’Italia? Ha mangiato qualcosa di buono?

Azumi: Ho comprato delle scarpe di pelle perché l’Italia è famosa anche per questo genere di cose. Le ho comprate proprio a Lucca.

Yuyu: Purtroppo non c’era la mia misura e a me non le ha comprate. Azumi: Lucca Comics and GamesSarà per la prossima volta.

Shinji Kakaroth: Qual è il vostro sogno per il futuro?

Yuyu: Spero che il sensei Miyazaki mi lasci cantare delle canzoni per lo studio Ghibli.

Azumi: Vorrei venire a Lucca anche l’anno prossimo.

Shinji Kakaroth: Che ne pensa di Lucca Comics?

Azumi: Qualcosa di fantastico e davvero originale. La città è in un clima di festa, per esempio anche se Yuyu è vestita in cosplay da Zootopia, anche gli altri sono vestiti in cosplay.

Shinji Kakaroth: Che differenza trova tra questa fiera e le fiere che avete in Giappone?

Yuyu: In Giappone le fiere sono più piccole rispetto a questa che prende tutta la città. Inoltre è fatta per un certo tipo di appassionati. Invece a Lucca si puo’ incontrare chi ama il cosplay, gli amanti di anime e manga, ma anche i residenti e chi non è unicamente interessato al genere. Non è un evento chiuso agli appassionati.

Come sempre ringraziamo gli amici di Ochacaffè, che ci hanno concesso questa intervista e vi ricordiamo di seguirli sulla loro pagina Facebook su cui potrete trovare anche i video dei concerti e sul canale di Eriko-chan, Erikottero.