Erased

Erased Manga

Kei Sanbe, dopo aver già pubblicato diverse opere mentre faceva gavetta lavorando dalla seconda alla quinta stagione di Le Bizzarre Avventure di JoJo presso il sensei Hirohiko Araki, ci dona un coinvolgente thriller psicologico dall’aroma soprannaturale ed un sapore nostalgico.

Erased Trama

2006 – Tokyo. Satoru Fujinuma è un mangaka ventinovenne che nonostante abbia già pubblicato manga su diverse riviste, non riesce a farsi serializzare, visto che tutti gli editor a cui propone i suoi lavori gli danno il due di picche asserendo “Certo, i disegni sono buoni, ma la storia manca di profondità, come se non si riuscisse a vedere il tuo volto all’interno dell’opera.” Per riuscire a mantenersi, mentre continua a cercare idee per un nuovo soggetto, lavora consegnando pizze per la catena Oasi Pizza. Il ragazzo però ha un dono segreto, o forse potremmo chiamarla una maledizione, visto che a volte gli capita di rivivere più e più volte uno stesso momento, come in un senso di dejavu, quando sta per succedere qualcosa di grave e qualcuno sta per rimetterci la vita, e che lui definisce Revival.

Sarà proprio durante una consegna che, mentre sta sperimentando un revival, verrà notato da una sua collega liceale, Airi Katagiri, mentre per salvare un bambino e altra gente, si lancerà all’inseguimento di un camion il cui guidatore sembra aver perso i sensi, finendo in un frontale contro una macchina. Durante la degenza in ospedale, il ragazzo tornerà con la mente agli eventi del passato che sembrava aver dimenticato completamente, ovvero dei casi di rapimenti e omicidi di bambini della sua età, tra cui due suoi compagni di classe. Dopo aver riaperto gli occhi il ragazzo scambierà due parole con Airi, che troverà al suo capezzale e da qui in poi i due si avvicineranno, anche a causa della ficcanasissima Sachiko, madre di Satoru giunta a dare una mano al figlio ricoverato.

La donna ha uno spiccato sesto senso, forse ereditato anche dal figlio, e sembra sempre riuscire a leggergli nella mente, oltre ad avere un aspetto giovane come fosse ancora una trentenne, per cui Satoru la considera affettuosamente una strega. Sarà forse anche la convivenza con la madre, che ha intenzione di fermarsi per qualche tempo da lui per assicurarsi che tutto vada bene (e ovviamente per fare la turista girando Tokyo XD), che gli torneranno maggiormente alla mente gli omicidi di diciotto anni prima, cominciati dalla scomparsa della piccola Kayo Hinazuki, sua compagna di classe. Infatti i rapporti con sua madre si sono raffreddati proprio all’epoca, visto che nonostante le sue testimonianze per discolpare un suo amico più grande, Jun “Yuuki” Shiratori, tutti gli indizi portavano a lui, e persino sua madre sembrava non volergli credere, incitandolo a dimenticare tutta la faccenda.

Le cose prendono una strana piega quando, durante un revival, Sachiko sventa un tentativo di rapimento di fronte a un supermarket, notando un uomo dall’aspetto familiare, anche se non ricorda ancora bene chi fosse. Nonostante tutto, la donna si impegna nelle ricerche e scavando nella sua memoria riesce a portare alla mente l’identità del rapitore e killer seriale, ma non potrà comunicare il suo nome a nessuno, perché l’assassino la sorprenderà con una coltellata mortale proprio a casa di Satoru.

Tornato a casa, il ragazzo troverà la madre morta in una pozza di sangue e proverà a far partire un revival forzato, in modo da salvare la madre, purtroppo non ha successo e nonostante riesca a tornare indietro nel tempo di qualche minuto, una volta corso a casa la madre è ancora morta. Dopo aver cercato tracce dell’assassino, il ragazzo si getterà alla ricerca del colpevole, che intravede nel giardino della padrona di casa, lanciandosi all’inseguimento e cadendo nella trappola del killer, che ha fatto in modo di farlo risultare sospetto e in tal modo che la colpa dell’omicidio ricada su di lui. Sarà proprio in un vicolo, dopo aver preso le tracce dell’assassino, che il ragazzo scoperto da un poliziotto, cercherà di far partire un revival ancora più indietro nel tempo allo scopo di salvare la madre, e sorprendentemente ci riesce ma…

15 Febbraio 1988. Quando Satoru apre gli occhi si ritrova in mezzo a una strada, con un paesaggio completamente diverso, anche se lievemente familiare. Dopo essere stato salutato da un gruppo di bambini sulla strada ed aver raggiunto la sua meta, una scuola elementare, Satoru capirà di essere tornato indietro di diciotto anni, due settimane prima che cominci la catena di rapimenti e omicidi seriali. Nel piccolo corpo da bambino, il ventinovenne decide di mettersi in gioco per cambiare il futuro, evitare la catena di sparizioni e omicidi, scoprendo l’identità del killer e in tal modo salvare anche sua madre e il suo amico Yuuki, incolpato ingiustamente e condannato a morte.

Erased Valutazione

Ho scoperto questo titolo attraverso l’adattamento animato a cura della A-1 Pictures, che è andato in onda da Gennaio 2016, e che è stato trasmesso su VVVVID con sottotitoli in italiao a cura di Dynit. La serie mi ha davvero coinvolto tanto e scambiando pareri sui social con altri amici, verso la fine della serie mi è stato spiegato che derivava da un manga e mi era stato consigliata caldamente la lettura, visto che il finale dell’anime era un po’ stretto rispetto a quello del manga e che diverse cose nel manga venivano spiegate meglio nel corso della storia.

Devo ammettere che il manga è davvero accattivante, nonostante sappia già chi sia il colpevole avendo visto l’anime, e credo che la rilettura mi abbia fatto scoprire elementi diversi, forse anche per via del fatto che il manga sia molto incentrato sulla psicologia del protagonista e degli altri personaggi, per cui la storia continua ad essere avvincente e a risucchiarti nella lettura. Sicuramente Satoru è il personaggio reso meglio, che all’epoca era privo di empatia, forse a causa del trauma della separazione della madre dal padre, e non riusciva a farsi degli amici, ma che seguendo i consigli di Yuuki era riuscito a farsi degli amici, imitando i comportamenti del bambino più popolare della sua classe, un po’ fingendo. Ci sono tanti elementi che vengono alla luce, tra il senso di autocritica del protagonista che si analizza nel corso della storia diverse volte, facendo comprendere come sia stato drammatico ritrovarsi impotente di fronte a tutti quegli eventi così drammatici. Le varie situazioni di vita quotidiana del passato riescono a far riaffiorare anche nel lettore dei flashback personali, riuscendo a dare un senso di immedesimazione col protagonista, e in un paio di occasioni ammetto di essermi commosso in alcune scene, ricordando di quand’ero piccolo.

Nella serie vengono trattati molti argomenti scomodi, come l’abuso sui minori, la vita di bambini con genitori divorziati, e la situazione sociale  ancora molto attuale dei bambini giapponesi, che spesso finiscono per restare soli a causa degli impegni lavorativi dei genitori, e magari quelli più emotivi e timidi finiscono per non riuscire ad aprirsi e farsi degli amici, restando isolati e quindi facilmente preda di maniaci.

Nonostante trovi il tratto un po’ debole rispetto al character design dell’anime, il disegno è comunque molto buono, e nel corso della storia riesce ad ottenere un maggiore spessore. Le tavole sono molto belle da leggere, quasi sempre piene di elementi grafici e sfondi.

Ottimo l’adattamento, che a parte qualche piccolo erroruccio di distazione, riesce a tradurre il tutto in maniera fantastica, con note esplicative di alcuni termini giapponesi. Mi è piaciuto come sono stati adattati alcuni tormentoni che ricorreranno più volta nella serie, ovvero Satoru che chiama la madre strega (in originale era youkai, ovvero uno mostro o spirito giapponese) e l’intercalare “Ma sei fuori?” (che in originale è “Baka na no?” ovvero “Ma sei stupido?”)

Il manga è pubblicato da Star Comics nel formato deluxe con sovracopertina in carta patinata e prime pagine a colori, al prezzo di 5,90 €. Mi piace che abbiano mantenuto il cambio di illustrazioni originale tra sovracopertina e copertina interna.

Consigliato a tutti, soprattutto agli amanti dei thriller psicologici.