Maoyu – Il Re dei Demoni e l’Eroe

MaoYu Manga

Scontri epici, magia, intrighi .. e lezioni di sociologia e geopolitica spicciola. Arriva finalmente in Italia il manga tratto dalla premiata serie di light novel di Mamare Touno e magistralmente illustrato da Akira Ishida, l’opera “Non-Fantasy” che smonterà tutte le vostre certezze e sul genere e lo decostruirà in maniera del tutto inaspettata.

MaoYu Trama

La nostra storia ha inizio in un mondo corrotto, tempi bui sono calati sulla terra e da tempi immemorabili il conflitto fra umani e demoni si trascina a fasi alterne in un sanguinoso stallo che potrebbe portare inevititabilmente all’annientamento di entrambe le parti. Dopo una lunga e peregrinosa marcia fra le terre nemiche l’Eroe (or. Yuusha) giunge infine al cospetto del nemico finale, il Male Incarnato, l’Overlord, La “Regina dei Demoni” (ovvero Maou). L’Alfa e l’Omega si trovano finalmente faccia a faccia l’uno di fronte all’altro, ma quando il tutto sembrerebbe portare a uno scontro finale di dimensioni tolkeniane, sorprendendo tutti, la Regina sorprende l’Eroe, che a sua volta sorprende la Regina. “Diventa mio Eroe!” “Rifiuto!”
Puff.
Pathos andato, la colonna sonora epic metal si ferma, l’epicità residua si disperde.
I due si ritrovano forse in una delle più imbarazzanti situazioni che potessero capitare a due pilastri di potere come loro. La Regina rivela in breve all’Eroe che il mondo che lo circonda è in questa situazione non per uno scontro di forze superiori come “Bene” e “Male” bensì… ad arretratezza, sottosviluppo e blocchi di natura socio-economica. Lasciando basito l’Eroe con un espressione da chi ha appena avuto un ictus, la Regina spiega quindi che i due mondi sono inevitabilmente destinati al mutuo annientamento e, anche qualora uno dei due riuscisse pirricamente ad emergere vincitore nel conflitto eterno, il tutto porterebbe in ogni caso al totale annientamento della civiltà e della vita sulla terra.
L’unica soluzione è quella di portare i contendenti né a una Vittoria né a una “Non-vittoria”, ma bensì a un nuovo finale, un qualcosa di completamente diverso, quello che lei stessa definisce sinteticamente “Una Strada che conduca oltre una collina ancora sconosciuta”. L’unica soluzione… è allearsi.
Per raggiungere questo fine ultimo superiore i due si giurano (non amore… ma arriveremo anche a quello) ma “mutua e reciproca fedeltà e appartenenza”; l’uno possiede l’altra e viceversa uniti in questo vincolo che porterà speranza e prosperità ai loro due dilaniati mondi.
Inizia così la nostra storia, che ci porterà alla scoperta di quello che è e resta un mondo fantasy medievaleggiante in tutto e per tutto, ma anche al completo stravolgimento dei suoi canoni classici, un cambiamento come non è mai stato concepito fin’ora.
Ad accompagnare i nostri due protagonisti, farà ben presto la sua comparsa una serie di personaggi “molto particolareggiati” come la “Capo Cameriera” (or. Maid Chou), la “Donna Cavaliere” (or. Onna Kishi) e tanti altri ancora, in una scia di conflitti, cospirazioni socio-economiche, “questioni morali”, “conflitti religiosi”…
…ma soprattutto in quella che è a tutti gli effetti la dimostrazione che, cambiare il Mondo è possibile… e in un modo molto più pratico di quanto si possa pensare.

MaoYu Due righe di giudizio

Fin’ora due sole opere, salite agli onori della cronaca, nate originariamente come Novel hanno cercato di raccontare una storia e al tempo stesso cercato di smontare la struttura stessa dell’intero genere  fin alle sue fondamenta. Una è Gate, l’altra è MaoYuu.
L’inizio di quelli che possiamo già iniziare a chiamare “Anni ’10” in Giappone sono state caratterizzati dall’emergere di questo nuovo sottogenere, prima letterario e poi diventato “crossmediatico” (che aveva comunque iniziato a mettere le radici già a partire da Spice & Wolf), di cui appunto quelle due opere ne sono state, di fatto, i capostipiti o almeno quelli che hanno contribuito a sdoganarne il genere.
Mamane Touno, che già in quei tempi era salito agli onori della cronaca per Log Horizon (prima serie di Romanzi Best Seller e poi manga, anime, ecc…) concepì originariamente l’opera in una maniera completamente inaspettata prima ancora che diventasse una Novel vera e propria.
In quegli anni infatti nei BBS (o Bulletin Board System) giapponesi, non intesi nella loro definizione strettamente informatica ma come portali e forum su internet, in questo caso 2Chan, andava di moda per la maggiore quella tipologia di racconti di genere fantasy, figli della cultura del Gioco di Ruolo, dove infatti i personaggi non hanno nomi propri ma bensì “Classi” (ma di questo ne parleremo nel dettaglio più avanti).
Touno infatti spiega che il desiderio originale alla base dell’opera è stato quello di cercare di raccontare un approccio diverso alla realtà  di un mondo Fantasy, principalmente per dimostrare che nei fatti “un mondo Fantasy differisce dal nostro solo per via della magia e per le creature che lo abitano, non per l’approccio che le persone hanno nei confronti della vita di tutti giorni e i metodi per affrontarla”.
Sempre per questo stesso obbiettivo, durante la narrazione si cerca di spiegare al lettore, come già detto sopra, principi basilari di discipline quali Sociologia, Agricoltura, Economia, Politica (e quindi Geopolitica) o argomenti e concetti come il Razzismo, la Schiavitù, la Questione Religiosa o la Strategia della Tensione.
Personalmente seguo lo sviluppo di questa storia dal lontano 2012 quando ancora se ne discuteva sull’internet e alla notizia che presto l’opera sarebbe stata adattata sia in un anime che in un manga mi sorprese… anche troppo. MaoYuu infatti detiene un primato. Si tratta infatti dell’opera di questo genere ad aver avuto più adattamenti manga pubblicati simultaneamente. Se ne contano infatti 5, fra 2 “serie”, 2 umoristiche e una che è passata da Doujinshi a serie regolare.
Successivamente quando si dovette scegliere quale dovesse essere la serializzazione “Ufficiale” venne infine scelta quella illustrata da Akira Ishida (già illustratore della trasposizione manga di Canaan) poichè è stato il mangaka che ha saputo meglio rendere lo spirito Fantasy e mezzo umoristico dei romanzi originali a differenza invece della versione illustrata da Yo Asami, che puntava più sul fattore shoujo manga.
Touno spiega e conferma infatti (spiegazioni che troverete integralmente a ogni fine volume), che Ishida ha uno stile che alterna molto bene le fasi di serietà a quelle di comicità, sia nei toni epici delle sue tavole d’azione o nelle splash page (che fidatevi, amerete da subito, sono tutto un programma), che durante gli intermezzi mezzo-comici.
La realizzazione del character design è invece affidata a Keinojo Mizutama, scelto da Touno già all’epoca della trasposizione a Novel dell’opera da 2Chan. Touno aggiunge infatti che la caratterizzazione grafica dei personaggi nella trasposizione manga è strettamente legata all’obbietivo di rendergli quanto più possibile vicini all’idea generale che il pubblico ha di loro, come se li immaginano. Infatti per esempio, l’Eroe è massicciamente (a livello grafico s’intende) ispirato a quello di Dragon Quest, la Capo Cameriera per lo stesso principio a Emma, protagonista dell’omonimo manga di Kaoru Mori (e Ishida stesso ammette di averla realizzata con l’idea originale che fosse una donna più bella di Maou stessa xD), e così via via per tutta una serie di personaggi che vedrete nel corso della storia, molti dei quali riconoscerete immediatamente.
Di mio ho amato quest’opera dal primo capitolo fino ad oggi, potrebbe risultare ostico nei termini in alcune parti ma fidatevi col passare del tempo non ne potrete più fare a meno, specie con una trama che ti tiene attaccato a ogni singola pagina come quella degli attuali archi narrativi.

Per l’edizione italiana si è scelto di usare anziche la traduzione del titolo originale dell’opera ” Maoyuu Maou Yuusha: ‘Kono Watashi no Mono to Nare, Yuusha yo’ ‘Kotowaru!’ “ (Lett: MaoYuu – ‘Eroe, diventa mio!’ ‘Rifiuto!’), titolo scelto in origine in Giappone per differenziarlo dalle Novel originali, il titolo attuale che ne è semplicemente la riduzione (la frase poi è stata inserita in seguito nelle pagine introduttive dell’indice). Tolta la, purtroppo, completa assenza delle pagine a colori e diverse traduzioni di nomi, luoghi e tecniche abbastanza legnose tutto sommato si tratta di un edizione di tutto rispetto, specie per il prezzo a cui è stata proposta al lancio al pubblico “in un edizione promo” per i primi 2 numeri, rispettivamente 1.99€ l’uno e 2.99€ l’altro. A questo aggiungiamo la pubblicazione in nuovo formato e la presenza di tutti gli approfondimenti a fine capitolo e volume curati in maniera egregia e adattati egregiamente.

Pubblicato in Italia da Planet Manga l’edizione italiana è disponibile in tutte le fumetterie nel classico formato tankobon  15×19 da 4,50€.

Lettura obbligata per gli amanti del Fantasy, delle storie “realisticamente plausibili” e “sociologicamente accurate”… e per per tutti quelli che hanno sempre sognato che anche ai DaiMaou/Overlord/Signore dei Demoni applicassero finalmente le quote rosa (…e le tette).