Shaman King – Flowers Manga
Dopo gli spinoff sul passato presenti in Shaman King 0, ecco il seguito diretto della serie shonen che ha reso famoso Hiroyuki Takei, ovvero Shaman King.
Shaman King – Flowers Trama
Ogni cinquecento anni gli sciamani, individui di collegamento tra due dimensioni, si sfidano nel cosiddetto Shaman Fight per conseguire il titolo di Shaman King e ottenere così il potere di cambiare il mondo.
Sono passati già oltre 14 anni dalla conclusione dell’ultimo Shaman Fight e il mondo ha un nuovo dio, Hao Asakura. Hana Asakura, figlio di Yoh Asakura e Anna l’Itako, è stato affidato a Ryunosuke Umemiya e Tamao Tamamura alle Terme di Funbari, e passa le sue giornate irritato perché costretto ad andare a scuola, mentre suo padre e i suoi amici ai loro tempi erano già sciamani affermati che lottavano in scontri mortali nello Shaman Fight. Tra un pestaggio di teppisti e la noia, il ragazzo dovrà misurarsi contro il primo vero scontro interessante della sua vita, ovvero contro Yohane Asakura, che si definisce un membro di un ramo occulto degli Asakura, diretti discendenti della precedente reincarnazione di Hao. Nonostante la vittoria, Hana finirà nuovamente per doversi scontrare con Yohane e sua sorella maggiore Luca, venendo miracolosamente salvato da una ragazza della tribù Pache, Anna l’Itako III, allieva di sua madre e sua promessa sposa.
Chi avrà irretito il ramo occulto degli Asakura a voler uccidere Hana, il futuro capofamiglia degli Asakura?
Shaman King – Flowers Valutazione
La trama è abbastanza lineare, mostrandoci un protagonista annoiato dalla pace e dalla tranquillità e desideroso di utilizzare i suoi poteri e le sue abilità, che sono stati anche definiti maggiori di quelli di suo padre. Nonostante tutto, come ogni buona storia di Takei, ci sono anche diversi misteri sulla natura dei nuovi avversari, e le motivazioni che li hanno portati a venire in città per attentare alla vita di Hana. I personaggi, almeno quelli vecchi, sono un po’ più vecchi di come ce li ricordavamo, ma per il resto i loro cuori non sono affatto cambiati e rivederli provocherà certamente tanta nostalgia. Un peccato che Yoh e Anna non siano ancora riapparsi, e siano delle presenze effimere che vengono solo nominate di tanto in tanto, soprattutto per via dei complessi che il figlio ha nei confronti del padre.
Il tratto è il tipico di Takei, a tratti spigoloso e a tratti dolce e tondeggiante, mutando dalle scene comiche ai momenti di scontro e combattimento. In alcuni punti le cuffie sulla testa di Hana all’inizio del volume sembrano quasi i Jumbor Horn visti in Jumbor!
L’adattamento un po’ deficita, sebbene diversi termini giapponesi siano rimasti intatti con nota a margine della vignetta, alcune battute sono state tradotto letteralmente, facendo perdere il senso, senza alcun adattamento. Nelle specifiche parlo della scena prima dell’inizio del combattimento tra Hana e Yohane nel capitolo 2, quando Hana, commentando il fatto che il ragazzo mentre faceva un discorso plateale, indossando una fascia, i guanti e una benda sull’occhio, sembrava avere la sindrome da seconda media (ovvero il chunibyo), come se il ragazzo si estraniasse in un mondo tutto suo fatto di fantasie, al posto di restare coi piedi per terra. Nel manga invece la battuta è tradotta semplicemente con “sembri uno di seconda media“, non spiegando affatto la battuta di Hana.
Il manga è pubblicato da Star Comics nel classico formato deluxe, con sovracopertina in carta patinata e pagine iniziali a colori al prezzo di 4,90 €. La qualità della carta è buona e raramente si vede l’effetto trasparenza, in compenso l’inchiostro spesso finisce per sporcare le dita.
Consigliato agli amanti di Shaman King, o delle serie shonen con elementi soprannaturali, previa lettura della prima serie.
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