A Certain Magical Index

A Certain Magical Index Manga

Trasposizione manga della celebre serie di light novel, che ha dato via a un cult che conta attualmente 2 serie anime, un film e diversi spin-off. Da un’idea di Kazuma Kamachi, riprende forma dalle matite di Chuya Kogino e Kiyotaka Haimura la saga che ha riacceso la tematica ‘Scienza contro Fede’ come mai era stata raccontata fin’ora.

A Certain Magical Index Trama

La “Città-Studio” (or. Gakuen Toshi) è una speciale enclave urbana inclusa nell’Area Metropolitana di Tokyo, con più di un 2 milioni di abitanti e tecnologicamente 30 anni avanti rispetto al resto del mondo. Come suggerisce il nome questa enorme entità metropolitana autonoma è composta principalmente da scuole (che spaziano dagli asili nido, fino alle più prestigiose università) e dove gli studenti costituiscono più dell’80% della sua popolazione. Quello che però sembra solo apparentemente il sogno realizzato di qualunque Ministro dell’Istruzione, nasconde in realtà un lato sommerso che pochi conoscono.
Infatti una buona fetta degli studenti è in realtà costituita da Esper e lo sviluppo della suddetta città e dei suoi istituti è nata proprio per sopperire allo studio, allo sviluppo e al controllo dei loro poteri tramite l’uso dell’avanzatissima tecnologia di cui la città dispone.
Con una premessa degna quasi dei migliori romanzi di Philiph Dick, paradossalmente la nostra storia ha inizio nel posto più impensabile che ci possa venire in mente… un balcone.

E’ la mattina del 20 Luglio, Touma Kamijo è uno studente delle superiori e classifficato come Livello O per via della sua completa assenza di poteri ESP (che in una città di Esper con una scala di potenza da 1 a 5 la dice lunga). Nonostante ciò possiede una misteriosa quanto completamente unica abilità capace di annullare ogni potere, ESP o magico che sia, tutto questo nel suo solo braccio destro, meglio conosciuta come Imagine Breaker (alias Distruggi illusioni).
Riflettendo sul più e sul meno nella soleggiata giornata estiva, il nostro eroe scopre casualmente sul suo balcone, appollaiata e priva di sensi …una suora . Dopo una serie di imbarazzanti (e “puramente casuali”) fraintendimenti e gaffe la misteriosa ragazza vestita di bianco dai capelli azzurro-argentei  si presenta con il nome di Index, un membro della Chiesa Puritana d’Inghilterra. Quella che sembra solo una semplice, nonchè capricciosa e casinista ragazzina, cela in realtà anch’essa una particolare quanto unica abilità, la Memorizzazione Perfetta, una portentosa capacità di memoria eidetica capace di permetterle di memorizzare qualunque cosa veda con la massima precisione. Sfruttando questa sua capacità unica, la Chiesa Puritana d’Inghilterra l’ha così utilizzata per memorizzare 103.000 Grimori in suo possesso, rendendo così la ragazzina la grande memoria unificata di tutti i libri proibiti : l’Index Librorum Proibitorum (l’Indice dei libri proibiti), nei fatti una sorta di backup vivente di tutte le conoscenze arcane note all’umanità… che fra l’altro sa pure padroneggiare alla perfezione.
Per questo motivo Index si ritrova così braccata da maghi che tenteranno in ogni modo di appropiarsi di queste conoscenze da lei possedute, e Toma per proteggerla si ritroverà così in mezzo a tutta una serie di intrighi che pervadono questa società divisa fra scienza e fede.
Che Sfiga, eh?

A Certain Magical Index Due righe di giudizio

Altro prodotto appartenente all’universo dei ToAru Project, questa trasposizione manga ripropone egregiamente le vicende dei romanzi originali, quasi al pari delle due serie anime sopraccitate.
La prima cosa di cui mi interessai all’uscita del manga, di cui ho seguito l’anime sin dai tempi del suo lancio nel lontano 2008, fu capire se gli eventi sarebbero stati trattati fedelmente o meno rispetto alla trama originale, un po’ per il solito discorso sulla divergenza fra anime, manga e romanzi. Dopo il primo volume non ebbi più dubbi, il team di Kamachi & Kogino insieme aveva perfettamente raggiunto il suo scopo.

Più nel dettaglio la cosa che è saltata subito all’occhio è la caratterizzazione dei personaggi, resa perfettamente.
Se Toma è il classico ragazzo “normale” in balia dello scorrere degli eventi, per un motivo o per l’altro si ritroverà sempre a conquistare qualunque ragazza incontri (o con cui si scontri) semplicemente per il fatto… di essere quello che è, un ragazzo “normale” senza poteri che qualunque cosa succeda, andrà avanti, distruggendo tutte le barriere e le menzogne che gli pareranno contro. D’altro canto tutti gli altri comprimari non saranno da meno, nello specifico il “cerchio magico” (consentitemela) di ragazze che gli ruoterà attorno. Partendo dalla stessa Index, che può sembrare (e nei fatti è)  la classica ragazzina “falsa loli” capricciosa ma in realtà rappresenta l’opposto di tutto ciò, dimostrando in alcuni momenti una grande maturità e fermezza, una situazione che ancora lascia trasparire la non completa chiarezza dei suoi sentimenti.
Nel corso della trama appariranno poi tutta una serie di comprimari che ricopriranno un ruolo fondamentale nel quadro complessivo delle vicende della storia, prima fra tutte Misaka Mikoto, meglio conosciuta come Railgun, il Cannone Elettromagnetico, ragazza ESP di 5° livello capace di convogliare elettricità per poi riversarla tramite un catalizzatore sotto forma di proiettili sonici. Così proseguendo nel corso della trama faremo la conoscenza di personaggi come maghi, fra cui Stiyl Magnus, mago capace di controllare le rune del fuoco, il temibile Esper di 5° Livello Accelerator, conoscitore del segreto che orbita attorna a Mikasa, Kaori Kanzaki, Motoharu Tsuchimikado e così a scendere, ognuno con un proprio retroscena, che avrà grande influenza man mano che proseguiremo nel susseguirsi degli eventi.

La trama della storia proseguirà di saga in saga, spesso ambientata sia dal lato della Scienza che da quello della Magia dove i protagonisti, ma spesso non sempre gli stessi, potranno vedere le cose da un punto di vista o dell’uno o dell’altra parte ritrovandosi a seconda dei casi schierati con una o con l’altra parte loro malgrado. Nonostante tutto però non temete, non mancheranno momenti comici e situazioni imbarazzanti che si alternerneranno ai frenetici combattimenti, perno focale di tutta l’opera. L’inconsapevole capacità (non solo) di Toma di creare un harem attorno a se influenzerà non poco le vicende di tutti i personaggi della trama.

Sullo stile di Kogino c’è poco da aggiungere, tolta la dinamicità resa meglio o peggio a seconda della situazione (tenendo come metro di paragone quella vista nell’anime), nel complesso l’opera resta un prodotto meritevole sotto tutti i punti di vista.
L’unica pecca può risultare solo nell’adattamento per certi versi. Il fatto che sia una serie dai contenuti abbastanza compromettenti la prima cosa che poteva saltare all’occhio era la trasposizione dei nomi delle fazioni del mondo magico. Vengono infatti citate organizzazioni religiose e sette realmente esistenti come la chiesa di Amakusa o le ben più grandi e conosciute chiese principali. L’adattamento “Chiesa Ortodossa Romana” (or. ローマ正教 Rōma Seikyō) è un adattamento corretto in quanto la traduzione letterale è proprio quella ma nei fatti è chiaro che ci si riferisca alla “Chiesa Cattolica Romana” (che infatti è così tradotta nell’edizione anglosassone), altro discorso è la non chiarezza dell’adattamento in alcuni volumi successivi dove la chiesa di Amakusa si schiererà con la Chiesa Puritana d’Inghilterra tramite l’intercessione del suo Arcivescovo. Peccato solo che nei volumi successivi il suddetto “Arcivescovo” viene definito come il capo della Chiesa Anglicana. Vi basta consultare wikipedia per accorgervi della differenza.
Ultimo ma non ultimo quell’adattamento che più ha fatto storcere il naso (per non dire altro) ai fan più accaniti della serie, ossia il nomignolo dato da Touma a Mikoto. Sebbene sia universalmente riconosciuta di fatto come “Biri Biri”, memore della versione originale dell’opera in Italia si è ritenuto meglio adattarlo con un “Scoppiettante“.
“Scoppiettante”?
Seriamente?
Tolto il fatto che non rende assolutamente in quanto “Biri Biri” deriva dall’onomatopea dello “sfrizzare” dell’elettricità, quindi la scelta oggettivamente più corretta sarebbe stata “Zap Zap”, uno non andrebbe mai a chiamare qualcuno con quel soprannome, almeno non in italiano. “Oh ciao Scoppiettante!”
In ogni caso si tratta dell’unica macchiolina  su un’edizione di tutto rispetto

La serie è edita in Italia da Star Comics, nel classico volumetto formato tankobon da 4,30€ con prime pagine a colori.

Lettura obbligata per tutti gli amanti del Sci-Fi, dei combattimenti ‘scientificamente approvati’… e dei cannoni elettromagnetici