Salve ragazzi, immagino che tutti abbiano aspettato il capodanno in famiglia mangiando zampone e lenticchie, o a casa di amici strafogandosi fette di panettone o pandoro o altri dolci locali, oppure a qualche veglione in discoteca o in piazza, ballando assieme ad amici e tantissimi sconosciuti e bevendo liquori di ogni varietà e tanto spumante.
Ebbene, i Giapponesi festeggiano l’anno nuovo in modi diversi, forse l’avrete intravisti nelle loro serie animate e nei loro manga.
Ecco spiegate alcune di queste tradizioni.
La differenza tra ganjitsu e gantan: perché esistono due modi per dire “Capodanno”?
Sia 元日 (ganjitsu) che 元旦 (gantan) significano “Capodanno” in giapponese. Usate comunemente nelle cartoline augurali per il primo dell’anno, le due versioni sebbene significhino la stessa cosa, hanno due concetti differenti dati dai kanji utilizzati. Il 日 di 元日 significa giorno, dando l’idea di “primo giorno“, mentre il 旦 di 元旦 si riferisce all’alba (rappresentando con la linea in basso l’orizzonte), enfatizzando l’idea della “prima alba“, che è una delle cose peculiari oltre alle visite dei templi per chi vuole festeggiare come si deve l’anno nuovo.
Che significano le decorazioni di bambù e pino alle porte?
L’inizio dell’anno è un momento spirituale per i giapponesi, quando gli dei dell’anno nuovo scendono dai cieli ed esistono nel reame terrestre. Per poter guidare gli dei verso di loro tantissime case, negozi e templi dispongono delle decorazioni di bambù e pino conosciute col nome di kadomatsu, accanto ad uno dei lati d’entrata. Le decorazioni, con alcuni tronchi di bambù di diverse misure, rappresentano i cieli, la terra e l’umanità, dovrebbero servire ad attirare gli dei e la buona sorte. Gli dei dimorano nel pino fino al 7 Gennaio, a questo punto le decorazioni vengono portate ad un tempio e bruciate, rilasciando gli spiriti in modo che facciano ritorno ai cieli.
Perché c’è un mandarino sui mochi decorativi?
La torta di capodanno dei giapponesi è composta di due strati di mochi, sulla cui sommità si trova un mandarino giapponese chiamato mikan. In effetti si tratta di una aggiunta moderna, visto che tradizionalmente su questi dolci si trovava un altro agrume conosciuto come daidai. I daidai venivano considerati di buon auspicio, visto che il significato di tale parola sarenne “generazione dopo generazione”, rappresentando il desiderio della famiglia di avere una linea di sangue prospera. Purtroppo i frutti daidai sono grossi e molto aspri, mentre i mikan più dolci e più comuni da trovare, mantenendo in qualche modo il concetto del daidai di buona salute e prosperità.
Perché la torta di mochi si chiama kagami-mochi o “specchio di mochi”?
Questa torta è uno degli oggetti tipici del capodanno giapponese e si dice contenga gli spiriti degli dei. La forma rotonda è un omaggio ad uno dei più sacri oggetti di tutto il Giappone, lo specchio della dea del sole Amaterasu. Secondo la mitologia, la terra divenne buia quando Amaterasu si ritirò dal mondo, nascondendosi in una cava. La dea alla fine uscì dalla cava con uno specchio, riportando così la luce nel mondo. Con la forma rotonda, quasi a specchio, il Kagami mochi simbolizza il rinnovamento della luce e l’energia presente all’inizio di un anno nuovo.
Perché le bacchette per la festa hanno la parte a punta da entrambe le estremità?
Le bacchette per le feste, conosciute come iwaibashi, sono realizzate con legno proveniente da un salice, albero considerato sacro sin dai tempi più antichi. Lo spessore del mezzo dovrebbe rappresentare una sacca di paglia piena di riso, mentre le estremità più appuntite indicano che le bacchette possono essere usate da entrambi i lati. Però quando si usano queste bacchette, bisogna usare solo un lato per mangiare, visto che l’altro lato è riservato agli dei presenti al banchetto.
Che significato ha il bere del saké speziato in maniera particolare?
Questo speciale saké servito a capodanno si dice che serva ad espellere la cattiva sorte dell’anno passato ed aiutare salute e longevità per l’anno nuovo. Noto come O-toso, usando i kanji 屠 (sconfitta) e 蘇 (spirito maligno), si dice che sia composto di una mistura di erbe medicinali apposite per facilitare la digestione e proteggere dal raffreddore. Il saké è servito da una teiera laccata in tre coppette tradizionali di differenti dimensioni da cui ogni membro della famiglia beve, dal più piccolo al più grande. Anche agli ospiti viene servito questo speciale saké per augurare lunga vita e buona salute.
Qual è il significato del cibo di Capodanno?
Osechi-ryori, il cibo tradizionale di capodanno, ha una lunga tradizione alle spalle che proviene dal Periodo Heian (794-1185). Originariamente, era considerato tabù cucinare pasti durante i primi tre giorni dell’anno nuovo, per cui venivano fatti dei pranzi in scatola pieni di cibo a lunga conservazione preparati il 31 Dicembre, in modo da essere consumati per i primi tre giorni dell’anno nuovo. Anche se non ci sono grossi problemi ad associare l’idea di cucinare durante le feste ai giorni nostri, molte famiglie ancora si godono gli osechi-ryori, forse anche per via dell’idea di buon auspicio di cui sono composti i suoi ingredienti:
Gamberi (ebi) = le lunghe antenne e la forma piegata simboleggiano la barba di un vecchio chino, ovvero un desiderio di lunga vita.
Uova di aringa (kazu no ko) = una zona di uova di aringa rappresenta il tipo di progenie in salute che si auspica per la propria famiglia.
Fagioli di soia neri (kuro mame) = mame, significa anche “salute”, ovviamente intende propiziare salute nel corso dell’anno nuovo.
Dentice (tai) = tai è una parte della parola medetai, che significa “buon auspicio/augurio”.
Alghe (konbu) = konbu suona come yorokobu, la parola giapponese che significa “felicità”.
Radici di loto (renkon) = la radice di loto ha tanti buchi, che ci permettono di vedere attraverso l’anno nuovo.
Fonte: RocketNews24
non conoscevo queste tradizioni. interessante!
bell’articolo, molto interessante ^^