Intervista: Tetsuro Shimaguchi dei Kengishu Kamui

Ancora una volta vi propongo alcune interessanti interviste tenute a Lucca Comics & Games 2013. Questa volta i nostri ospiti sono Tetsuro Shimaguchi e la sua collega Hiromi Matsumura dei Kengishu Kamui – Samurai Sword Artist.


Shinji Kakaroth: Potrebbe presentarsi ai nostri lettori?

Tetsuro Shimaguchi: Buon giorno, siamo i Kengishu Kamui – Samurai Sword Artist e siamo venuti dal Giappone. Io sono Tetsuro Shimaguchi e questa è la mia allieva e collega Hiromi Matsumura. Il nostro è uno stile misto del mondo delle arti marziali giapponesi e tecniche del mondo cinematografico e teatrale, quindi un’espressione artistica mista e originale giapponese.


Shinji Kakaroth: Ci può parlare di quando era più giovane ed ha deciso di intraprendere l’arte spada? E cosa rappresenta per lei l’arte della spada?

Tetsuro Shimaguchi: Più o meno 23 anni fa. Per me rappresenta le reali tecniche dei samurai, ma anche la mentalità e la cultura dei samurai. Da questo punto di vista non oso dire di aver già appreso tutto, e penso di stare ancora imparando molto nel tempo. L’arte della spada è l’incarnazione della storia giapponese per cui la vedo molto come una cosa romantica e un po’ nostalgica. Purtroppo non possiamo osservare personalmente la storia del passato, per cui dobbiamo immaginare, inventare e sognare questo mondo.


Shinji Kakaroth: Quando e come sono stati fondati i Kengishu Kamui e come ha reclutato i membri che compongono il suo gruppo?

Tetsuro Shimaguchi: Abbiamo iniziato come un gruppo d’amici che si sono conosciuti frequentando la stessa università, dove studiavamo come curriculum artistico danza e teatro. Dopo la laurea, ho deciso di entrare e sondare il teatro kabuki, mentre gli altri hanno fatto altre scelte. Poi ad un certo punto ci siamo rivisti e abbiamo ideato questo gruppo (Kengishu Kamui), per mostrare il nostro particolare stile artistico.

Shinji Kakaroth: Come è venuta l’idea di unire coreografie di spada con la musica per la collaborazione con Mika Kobayashi?

Tetsuro Shimaguchi: Non abbiamo mai pubblicato video su Youtube o realizzato DVD di questa nostra collaborazione, però in teatro collaboriamo spesso con Mika Kobayashi.


Shinji Kakaroth: Ci può parlare della parte interpretata in Kill Bill e come siete finiti a lavorarci? Vi siete proposti voi o è stato Tarantino che ha visto un vostro spettacolo e vi ha chiamati?

Tetsuro Shimaguchi: Non abbiamo fatto noi una proposta. In realtà, 15 anni fa, ci siamo incontrati per caso a Los Angeles mentre facevamo delle Street Performance ed è stato lì che Quentin mi ha scoperto e si è presentato dicendo “Sono un regista, mi piacciono le arti marziali.” Dopo 5 anni un amico, un attore abbastanza conosciuto in Giappone mi ha telefonato, dicendo “Ho suggerito il suo profilo a Tarantino, per prenderti nel suo ultimo film, visto che penso tu sia uno dei migliori coreografi d’arti marziali.” Poi ci siamo rincontrati con Tarantino che si è ricordato di me. All’inizio facevo solo la creazione delle coreografie delle scene di combattimento, poi Quentin m’ha chiesto “Visto che ci sei, che ne dici anche di recitare nel film?”


Shinji Kakaroth: Ci può parlare di Tarantino? Che tipo è?

Tetsuro Shimaguchi: Per dirlo il maniera semplice è un bambino cresciuto. Come persona è davvero un tipo maturo, ama i film, ama la gente, ama la produzione cinematografica.

Shinji Kakaroth: Le coreografie erano tutte predeterminate o ogni tanto si improvvisavate?

Tetsuro Shimaguchi: Le coreografie di Kill Bill erano suddivise principalmente in due parti, quella giapponese e quella cinese. Se conoscete il coreografo di film di Hong Kong, Yuen Wo Ping, è stato principalmente il coreografo della componente cinese, visto che sono specialisti delle scene action. Per cui hanno deciso in maniera dettagliata le coreografie per le scene, mentre noi avevamo più libertà, in certo senso, decidendo che movimenti e posizioni usare, però lo spazio in cui muoversi e le tempistiche sono state improvvisate.


Shinji Kakaroth: Molti ridono del fatto che i Crazy88 non fossero davvero 88, ma quanti attori hanno partecipato alla famosa scena di combattimento all’interno del ristorante in Kill Bill?

Tetsuro Shimaguchi: C’erano almeno 7 miei amici giapponesi per la coreografia nipponica, mentre gli attori cinesi erano una trentina, che ovviamente entravano ed uscivano di scena in maniera calcolata. Tra le comparse uccise c’era anche Quentin stesso.

Shinji Kakaroth: Ci può parlare delle katana che usate per lo spettacolo? Sono vere e affilate o spade da scena?

Tetsuro Shimaguchi: Le spade ovviamente non sono vere, e sono conosciute come takemitsu. Le takemitsu sono realizzare col legno, sono molto leggere e cercano di rispettare il peso di una vera spada di metallo, inoltre non sono pericolose, per cui se per sbaglio ci colpiamo non è in grado di uccidere, però ovviamente dobbiamo sempre fare in modo di non attaccare sul serio e colpirci.


Shinji Kakaroth: Se dovesse scegliere una tradizione giapponese in cui si rispecchia maggiormente, quale sarebbe?

Tetsuro Shimaguchi: Il mio stile di combattimento con la spada è lo Shinkage-ryū, una scuola giapponese. Comunque per ogni scuola l’importante è ovviamente la tecnica, ovvero il jutsu. Ma non parlo di tecniche per guidare bene la spada, ma come arte di comunicazione e riuscire a guidare le persone. Tramite l’allenamento, l’esperienza e lo spettacolo vorremmo riuscire a imparare tanto, ma allo stesso punto insegnare alla gente e far credere eventi simili.


Shinji Kakaroth: Ci può parlare del suo bandana a forma di vortice? Ha un significato?

Tetsuro Shimaguchi: Sinceramente non ha nessun significato, l’ho scelto principalmente per fare scena come un guerriero, visto che sono un po’ calvo, non vorrei essere scambiato per uno yakuza.

Shinji Kakaroth: Il mondo dei manga/anime spesso è molto legato all’arte della spada giapponese. Legge o leggeva manga o vede anime? Se sì quali sono le sue serie preferite?

Tetsuro Shimaguchi: Sì, ammetto d’aver letto tantissimi manga e visto anime, da cui credo d’aver imparato un po’ il modo di pensare e la passione nelle arti marziali.


Shinji Kakaroth: Ha mai pensato di realizzare spettacoli teatrali dedicati a serie animate in cui l’uso di spade è molto frequente, come Bleach o Ruroni Kenshin?

Tetsuro Shimaguchi: Ogni tanto ricevo delle richieste per spettacoli di questo genere, ma al momento non ne ho mai fatti un po’ per un problema di tempistiche in cui mi vengono proposte, e un po’ perché amo troppo e rispetto troppo i personaggi originali degli anime e dei manga e non vorrei interpretare quei personaggi. Comunque se mi dovesse capitare l’occasione non mi tirerei certo indietro.


Shinji Kakaroth: Che ne pensa dell’Italia? Che ha mangiato in questi giorni? Pensa di tornare ad esibirsi per noi?

Tetsuro Shimaguchi: Questa è la quarta volta che vengo in tour in Italia e posso affermare che amo l’Italia, perché ogni volta che arrivo in Firenze, che ho visitato maggiormente, o anche a Lucca, Roma o Milano, le trovo città molto particolari e vorrei continuare a scoprire l’Italia, per cui tornerei anche l’anno prossimo. L’Italia mi piace perché è stata una bellissima esperienza già alla seconda volta che sono venuto, e ho capito che lo stile samurai può funzionare anche in Italia perché amate molto questa figura giapponese. Perciò spero che un giorno potremmo dare anche un contributo alla cinematografia italiana. Quindi se potete presentarmi qualche regista mi farebbe piacere. Sono impressionato dalle grandi tradizioni e dalla grande storia italiana, senza contare il gemellaggio tra Firenze e Kyoto, due grandi città storiche per entrambe le nazioni, per cui credo che abbiamo tanti punti in comune.

Shinji Kakaroth: Qual è il suo sogno per il futuro?

Tetsuro Shimaguchi: Vorrei vivere in Italia. (ride) Comunque ho due sogni, uno sarebbe realizzare film e spettacoli in stile samurai non solo in Italia, ma anche in Europa e nel resto del mondo per reinventare la figura del samurai come una forma d’arte. L’altro sogno, su cui comunque stiamo lavorando, è continuare a diffondere il nostro stile anche tra stranieri e italiani. Se un giorno riuscissi a vedere un samurai dagli occhi azzurri, mi farebbe davvero piacere.


Shinji Kakaroth: Prima parlavamo della divisa che sta indossando e mi ha raccontato che è un loro brand e si possono acquistare solo in Giappone. Come è possibile acquistarlo?

Tetsuro Shimaguchi: Abbiamo un sito su cui vendiamo DVD sugli spettacoli passati, ma questa volta non abbiamo portato molto. Invece i nostri vestiti non sono un prodotto che vendiamo solitamente, ma solo su ordine. Se ci contattate per prenotare dei vestiti simili, facciamo in modo di prepararli e li portiamo alla nostra prossima visita in Italia.


Ringraziamo Tetsuro Shimaguchi per la disponibilità, oltre ovviamente a DJ Shiru e gli amici di Ochacaffé.

Avete assistito allo spettacolo dei Kamui? Cosa ne pensate?