Quando Takahiro Ueyama era ancora un ragazzino, sognava di diventare un ufficiale di polizia, come suo padre. Nonostante il passare del tempo, il ragazzo è divenuto un uomo, continuando a serbare quel sogno e realizzandolo nel 1989. Ma non è finita qui, visto che ha continuato a far carriera fino a diventare un ufficiale e col suo duro lavoro ha superato persino suo padre, meritando anche diversi premi.
Takahiro Ueyama ha rilasciato queste dichiarazioni alla Corte del Distretto di Kobe, il mese scorso, durante un processo in cui è stato accusato di estorsione. Il suo crimine è stato proprio quello di aver tentato di estorcere del denaro per pagare l’onerosa bolletta del suo cellulare, ormai giunta a 500.000 yen (circa 3.800 euro).
Secondo le testimonianze rese al processo, dopo aver trascorso vent’anni nelle forze dell’ordine, Ueyama ha iniziato a sentirsi disilluso dal modo in cui il lavoro sia cambiato nel tempo. “Ero un tipo all’antica che non riusciva ad adattarsi,” ha detto, “e stavo pensando di andare in pensione.”
■ Febbraio 2013
Ha trovato un modo per riuscire a superare questo malessere attraverso un gioco trovato su internet, Shingeki No Bahamuto (L’Attacco del Bahamut), un puzzle game basato su delle carte dove i giocatori interagicono tra di loro, competono e cooperano. Il gioco inoltre offre carte e oggetti speciali che permettono di proseguire il gioco in maniera più rapida in cambio di soldi veri.
“Era divertente giocare a un gioco dove tutti cooperano per raggiungere lo stesso obiettivo assieme,” ha dichiarato Ueyama. Pian piano ha cominciato ad acquistare degli oggetti per il gioco, fino al punto di spendere decine di migliaia di yen al mese.
■ Giugno 2013
Il 19 Giugno, in una tranquilla strada della città tra le montagne di Tatsuno, nella Prefettura di Hyogo, Ueyama ed il suo collega hanno notato un “veicolo sospetto” parcheggiato al lato della strada. Seguendo le procedure standard della polizia, Ueyama ha controllato la patente del guidatore e preso i suoi dati. Non trovando nulla d’insolito, la donna è stata lasciata andare dalla polizia.
In seguito, Ueyama ha affrontato una bolletta salata per aver continuato a comprare oggetti costosi dallo stesso gioco. “Sentivo che stavo per esplodere,” ha ammesso. Senza sapere come pagare la bolletta, ha ripreso le informazioni della donna che aveva fermato.
Improvvisamente s’è accorto di aver trovato i soldi che gli servivano, scrivendo su un foglio alla donna con una richiesta di soldi. Però, l’ufficiale era stato anche colto da un certo senso di colpa, considerando tutto quello che aveva passato per diventare un poliziotto. A questo punto, come Ueyama ha descritto alla corte, “me la sono fatta sotto e ho lasciato perdere.”
■ Luglio 2013
Qualche settimana dopo, durante le ferie pubbliche del Giorno della Marina, la bolletta di Ueyama non era certo migliorata, infatti la bolletta di Giugno ammontava a 200.000 yen (circa 1.500 euro). Disse alla sua fidanzata e convivente che andava a fare un salto alla stazione di polizia.
Invece, si diresse direttamente a casa della donna del mese prima, con un foglietto su cui era scritto, “Ho una registrazione di te che parli con la polizia. Che ne dici di comprarla?”Una volta giunto, ha infilato il foglietto sul parabrezza dell’auto, andandosene.
La donna, trovando sospetta la richiesta, si diresse direttamente alla polizia, che investigando riguardo all’incidente ha finito per arrestare Ueyama, che stava preparando un secondo biglietto.
■ Settembre 2013
Con una testimonianza completa, il giudice Atsushi Tomita ha annucniato che Takahiro Ueyama, nonostante l’accusa avesse chiesto due anni e mezzo di prigione perché “ha sfruttato dati sensibili ottenuti attraverso il suo lavoro di ufficiale di polizia in una maniera abbietta per il suo tornaconto personale.” ha dato un solo anno e mezzo, visto che la difesa ha chiesto clemenza. Il giudice ha detto “dopo aver considerato i futili motivi del gesto sconsiderato, ovvero l’impossibilità di pagare i costi del videogioco, l’accusato non può certo essere esentato dalla prigione”. Attualmente è stato fatto appello.
Anche se dovesse vincere in appello, Ueyama ha già perso tutto. Potremmo accusare il gioco per avergli dato un finto senso di realizzazione o forse lo stato dell’attuale forza di polizia, che gli ha fatto perdere quel senso di giustizia che sognava da piccolo.
Fonte: RocketNews24
boh. se avessi trovato il bigliettino sulla macchina, l’avrei buttato nel cestino.
Il tizio però è un idiota ad aver speso centinaia di migliaia di yen per un puzzle game! XD
ma quello e’ il meno. qui in italia non e’ che stiamo messi meglio tra videopoker, slot e centri scommesse…