Storia Di Un Viaggio A Parigi

Storia di un viaggio a Parigi: Manga

Dopo il successo in Giappone con Gosick, della cui serie di light novel ha curato le illustrazioni, Hinata Takeda torna questa volta con una nuova serie ambientata nella Parigi della Belle Époque.


Storia di un viaggio a Parigi: Trama

La seconda metà dell’800 è stato senza dubbio un periodo di grandi innovazioni culturali, scientifiche e al tempo stesso di grandi incontri e incroci fra differenti culture che, grazie al commercio e all’espansione economica (e non) europea, ebbero modo di venire in contatto, pur trovandosi a interi continenti di distanza.

In questo scenario vediamo, infatti, Claude Claudel: giovane ragazzo parigino che, stacanovisticamente, gestisce l’Enseignes du Roy, rinomato negozio di oggetti esotici all’interno della pittoresca cornice della Galerie du Roy, uno dei primissimi “Grand Magasines” sorti nella Parigi dell’epoca.
La sua routine subisce un brusco scossone quando il nonno Oscar, mercante d’arte, di ritorno da un viaggio nel Giappone (paese che stava abbandonando gli ultimi residui dell’isolazionismo imposto dal Bakufu, il regime dello shogunato) fa varcare la soglia del negozio a Yune.
Questa piccola e classica bellezza giapponese, giunta da Nagasaki per ragioni che andremo via via scoprendo nel corso della trama, inizierà la scoperta di un mondo completamente diverso dal suo, più di quanto poteva lontanamente immaginare.
Così i due protagonisti scopriranno quant’è vero il detto che gli opposti si attraggono…


Storia di un viaggio a Parigi: Due righe di giudizio

Trama abbastanza classica per uno shojo in epoca ottocentesca.
Essenzialmente lo si può considerare uno slice of life a tutti gli effetti, i cui riferimenti ad eventi storici realmente accaduti e l’elaborazione del contesto in cui la storia si svolge fanno solamente da cornice al fulcro della trama, ovvero il rapporto fra Claude e Yune e tutta quella serie di situazioni, fraintendimenti e gaffe causati dal loro diverso modo di vedere il mondo.
Quel che è certo è che qualcosa già scatta nei primissimi capitoli, dove possiamo vedere i primi segni di quel, già di fatto, sbocciato amore fra i due.

Graficamente parlando Hinata Takeda non ha certo bisogno di presentazioni, poichè è la sua abilità di illustratrice a farle da biglietto da visita.
Il suo rendere ogni singolo, anche insignificante, dettaglio; le espressioni e i gesti di ogni personaggio, “chibizzato” moderatamente nei punti giusti; lo studio e la resa fatta per i solo abiti, sia orientali che occidentali, costituiscono un insieme che immerge il lettore completamente all’interno dell’opera dando quasi la parvenza di viverla direttamente.
Se la trama può risultare piatta, i disegni, al contrario, compensano adeguatamente, costituendo così il vero perno di tutta l’opera.


Storia di un viaggio a Parigi: Edizione Italiana

Il primo volume, dei due fin’ora usciti, è editato da JPOP nel suo classico formato standard da 5,90€, con sovraccopertina e prime pagine a colori.

Consigliato agli amanti degli shoujo e dei romanzi a sfondo storico.