La piaga degli animatori giapponesi, noti per essere trattati alla stregua di schiavi ed essere sottopagati, torna a fare notizia dopo che lo Studio Easter, i creatori della serie animata di Detective Conan, è stato denunciato per aver dato delle paghe bassissime ai suoi animatori, poco meno di 250 ¥ (circa 2,50€) all’ora.
Le rivelazioni sono tornate alla luce quando tre animatori sottopagati che si occupavano di Detective Conan hanno denunciato lo Studio Easter, chiedendo 27.000.000 ¥ (circa 270.000 €) di risarcimento per straordinari non pagati, paghe illegalmente basse, “abuso di potere”, dimissioni forzate ed una lista di altre violazioni sulle leggi lavorative.
Le paghe per apprendisti, stagisti e tirocinanti sono di 250 ¥ (circa 2,50 €) all’ora.
“Ogni giorno lavoravo fino a tarda notte, mi sono rovinato la salute e non riuscivo a vivere una vita normale.”
Queste sono le lamentele di un animatore di 24 anni che è entrato nello studio a Marzo dello scorso anno. Di estrazione taiwanese, ha imparato ad amare l’animazione giapponese ed è giunto in Giappone a 18 anni. Dopo essersi diplomato in una scuola di lingue giapponese, ha lavorato come designer di colori allo Studio Easter.
A quel tempo pensava che fosse il culmine di un sogno covato a lungo, ma in breve tempo si è trasformato in un vero e proprio incubo. Dopo essere entrato come stagista nella compagnia, si è ritrovato con una paga oraria di 250 ¥ e quindi 2000 ¥ (circa 20 €) al giorno, molto al di sotto di una paga minima per un qualsiasi lavoro a Tokyo, ovvero 821 ¥ (8,20 €) all’ora.
Visto che non poteva sopravvivere con una paga simile, è stato costretto a chiedere ai suoi genitori di mantenerlo. Dopo aver concluso il suo apprendistato, si è trovato con una paga base di 150.000 ¥ (circa 1.500 €) al mese. Aveva un giorno di riposo settimanale, anche se spesso “veniva chiamato a lavorare” anche quel giorno. Non gli sono mai stati pagati gli straordinari o i festivi.
I suoi superiori hanno risposto freddamente: “Questo è un problema dell’industria dell’animazione. Se seguissimo le leggi del lavoro non ci sarebbe nessuna compagnia e nessuna industria degli anime.”
Nella causa sono comprese tante alter lamentele, inclusa un taglio sul salario di 40.000 ¥ (circa 400 €) per le lesioni dall’aver fotocopiato 1.000 fogli di materiale di produzione al giorno ed essere costretti a dimettersi per aver dato a dei subordinati delle ferie pagate.
Anche se tali accuse potrebbero essere fatte da una buona parte degli impiegati giapponesi contro i propri datori di lavoro (straordinari non pagati compulsivi, “servizio zangyou” , è una delle ragioni per cui i lavoratori giapponesi sono i più sovraccarichi di lavoro e meno produttivi nel mondo sviluppato), il trattamento riservato agli animatori sembra eccezionalmente magro rispetto agli standard giapponesi.
Sulla rete ci sono reazioni davvero contrastanti, dalla denuncia contro i denunciatari per non mostrare l’obbedienza servile tipica del vero spirito nipponico, all’oltraggio delle pratiche di mercato degli studi, e ovviamente preoccupazione su come farebbero a sostenersi i lavoratori dell’industria dell’animazione con queste paghe minime:
“Avrete altri benefici!”
“Cambiate filone di lavoro!”
“E’ colpa vostra per essere entrati in una compagnia simile. Se non ti sta bene, licenziati!”
“Distruggete queste compagnie svergognate!”
“Distruggete la cultura degli anime! Come ha fatto a continuare a sopravvivere un’industria simile?”
“250 ¥? Così tanto?! Le paghe nel mondo dell’animazione sono davvero salite un sacco di recente. Prima che scoppiasse la bolla erano tra 50-150 ¥ all’ora.”
“250 ¥ è una paga a livello della Cina! Riesci a fare 800-1000 ¥ lavorando semplicemente part-time in un mini-market.”
“Di certo Detective Conan non era un caposaldo per perfezione dell’animazione, giusto?”
“E’ fantastiche che la gente ancora voglia lavorare come animatore. Penso che l’industria o smetterà di assumere impiegati o che alzeranno gli stipendi.”
“Mentono sempre sulle condizioni di lavoro. Ci sono persino show televisivi che li spacciano per ottimo lavoro. Prendi in giro i bambini facendogli desiderare di diventare degli animatori, ed ecco come l’industria continua a mantenersi.”
“Se migliorassero le condizioni della produzione di schiavi, il numero di anime prodotti diminuirebbe. Non voglio esser costretto a vedere anime che non siano di mio gusto, quindi vedete di continuare a lavorare, schiavi!”
“Non credo sarebbe poi così brutto, le condizioni di lavoro sembrano far calare la qualità.”
“Beh, appena ottengono nuove leve, chi non ce la fa si dimette, gli unici che raggiungono l’apice sono quelli che sopravvivono.”
“Credevo venissero pagati per cell, non al giorno, ad essere sinceri.”
“Stanno solo sfruttando giovani animatori per poi gettarli via. Spregevole!”
“Una delle industrie chiave del Giappone, datele uno sguardo. Nessun segno di miglioramento, se continuano di questo passo si rovineranno con le loro stesse mani.”
“A breve finiranno distrutti, no? Gli stranieri non sono come i giapponesi, non riescono a sopportare robe simili. Con l’aumento di industria dipendente in studi d’animazione stranieri è difficile vedere un seguito a tutto questo. Penso che sarebbe meglio se gli facessero molte più cause così.”
“I suoi superiori avevano ragione, se l’industria degli anime seguisse le leggi sul lavoro, non ci sarebbe più alcuna industria! Non ti sta bene? Dimettiti! 150.000 ¥ è un’ottima paga, se non ti sta bene, tornatene in Cina! Le compagnie in Cina subappaltano ed hanno condizioni ancora peggiori! Probabilmente lo sapevano, e li hanno denunciati di proposito. Dannati avidi, state alla larga dall’industria dell’anime!”
“Dovrebbero alzare i salari, questa è una violazione della legge.”
“Gente, dovreste semplicemente smettere di acquistare dischi e dare i vostri soldi direttamente agli animatori, che ne dite?”
“Quando ho lavorato come animatore, la paga mensile si aggirava sui 90.000 ¥ ed io percepivo 1.100.000 ¥ annualmente. Si spendono circa 80.000 ¥ solo per arrivare a fine mese, oltre ai pagamenti delle tasse ed altro. Riesci a sopravvivere in quell’industria solo se ami il tuo lavoro.”
“Ma fate qualcosa! Questa è una delle culture che alimenta il Giappone! Lo stato è fin troppo incompetente…”
“Giappone, rinomato nel mondo per la sua cultura dell’animazione it boasts – che vergogna, è tutto basato su orribili condizioni lavorative. Non c’è nulla che si possa fare?”
Fonte: Sankaku Complex
la cosa più agghiacciante sono alcuni commenti… si può dare la precedenza all’intrattenimento rispetto alla vita umana?
Agli otaku interessa avere 50 serie da vedere. Non gli importa se a dipingere i cell ci sono dei bimbi cinesi o altro!
Questa notizia mi lascia sconcertata. Non pensavo che i giovani animatori venissero sfruttati alla stregua degli schiavi, comunque riflettendoci bene in Giappone vengono prodotti un sacco di anime a ogni stagione, una puntata alla settimana per ogni serie e ogni puntata, che dura mediamente 20-25 minuti, richiede tantissimi disegni, colorazione e tantissima fatica, quindi è probabile che per mantenere un certo livello di qualità delle animazioni, vengano sfruttati. Secondo me dovrebbero pagarli di più, perchè se iniziano a licenziarsi, il settore entrerà in crisi.
p.s: è sottinteso che secondo me fanno bene a licenziarsi e fare causa agli studi di animazione
“Se migliorassero le condizioni della produzione di schiavi, il numero di anime prodotti diminuirebbe. Non voglio esser costretto a vedere anime che non siano di mio gusto, quindi vedete di continuare a lavorare, schiavi!”
… avrei voglia di prenderlo a legnate, questo otaku!!!
“Se migliorassero le condizioni della produzione di schiavi, il numero di anime prodotti diminuirebbe. Non voglio esser costretto a vedere anime che non siano di mio gusto, quindi vedete di continuare a lavorare, schiavi!”
“Distruggete la cultura degli anime! Come ha fatto a continuare a sopravvivere un’industria simile?”
Sono completamente scioccata, questi 2 commenti sono perfettamente 2 estremi, il primo è uno schifoso otaku già malato e diagnosticato, mentre l’altro è un vero è proprio ignorante ma di quelli che non capiscono neanche se le cose gliele spieghi con l’ipnosi. E’ mai possibile che le persone non comprendino cose semplici come la sopravvivenza dignitosa di un essere umano.
Personalmente amo molto questo paese e su certe cose la penso come loro, ma su questo NO… sono troppo esagerati, hanno ritmi lavorativi da kamikaze, e almeno pensavo venissero ben pagati, ma ora arrivare addirittura pure a lavorare in queste condizioni e pure con una misera paga, non fa che deludermi prondamente.