Honey Blood

Honey Blood manga

Honey Blood è un manga scritto e disegnato da Miko Mitsuki. Viene pubblicato per la prima volta in Giappone nel 2008 tramite la casa editrice Shogakukan, ed è composto da tre volumi. In Italia viene portato solo nel 2011 ed è editato da Planet manga.


Honey Blood trama

Hinata, una liceale uguale a tante, vive in un tranquillo e ordinario quartiere come molti ce ne sono in Giappone. La sua vita trascorre placidamente, così come quella degli abitanti che vi dimorano, almeno fino a quando non fa la sua comparsa un romanzo dai tratti cupi e spettrali, che rapisce l’immaginario e l’attenzione di chi lo legge. Oltre l’eternità: questo il nome del bestseller del momento, scritto dal maestro Tokinaga Junya; un romanziere affermato nonché un personaggio dalla parlata arcaica ed i modi antiquati, il quale sembra essere lui stesso una figura uscita da uno scritto dell’epoca Edo.

La sua popolarità tuttavia è data soprattutto dall’ingente bellezza, dall’eleganza dei suoi modi, e dal fascino discreto che emana la sua figura fin da subito avvolta nel mistero. Difatti la sola cosa che si sa di lui è che scrive unicamente romanzi sovrannaturali e, nello specifico, sui vampiri. Un argomento, questo, che pare affascinare ed attirare soprattutto le più giovani. Solo Hinata sembra restia al suo talento, anzi, ne critica addirittura le capacità scrittografiche, affermando con estrema convinzione l’assurdità dei suoi romanzi e l’inesistenza dei vampiri. Le cose però cambiano quando, nel quartiere, iniziano a verificarsi delle aggressioni in cui le vittime sono per lo più liceali, le quali vengono lasciate in fin di vita e, per la precisione, dissanguate.

Il fenomeno viene fin da subito soprannominato “il caso del vampiro”, ma nessuno sembra collegare tale vicenda al romanzo, bensì si attribuisce la colpa all’atto di un fantomatico squilibrato. Solo Hinata, che fino a poco prima denigrava la sua migliore amica e tutti coloro che leggevano i libri scritti dal maestro Tokinaga -che si scopre sin dalle prime pagine del manga essere il suo vicino di casa- inizia a sfogliarle la sua ultima opera, certa che, tra quel romanzo e le aggressioni, vi sia una connessione.

Non ci vuole molto perché la ragazza si convinca che il proprio vicino di casa sia l’aggressore e, per la precisione, lui stesso un vampiro… il vampiro di cui lo stesso romanzo narra, e così decide di fare chiarezza e di tenere sott’occhio Junya, il quale però sembra nutrire un forte interesse per lei.
Stando a contatto con lui però, Hinata, si trova ben presto a provare sentimenti contrastanti nei suoi confronti ed infine, come un insetto, a cadere nella tela del ragno.

Difatti il fascino del ragazzo, unito ai suoi modi e alla bellezza, la faranno pian piano vacillare, tentennare ed infine… innamorare.

I due iniziano a conoscersi, e il passato di Junya pian piano svela qualche mistero che tanto Hinata, quanto il lettore, sospettavano nascondere. Si scopre così dei suoi trascorsi tristi e turbolenti che riaffioreranno man mano che la protagonista si farà strada nel suo cuore, ignara del fatto che, nell’ombra, una minaccia l’attende per distruggere quel poco di felicità che sta cercando di costruire tra paure, problemi, aggressioni e…. tracce di sangue. Un sangue rosso, denso, ma dolce come il miele… il sangue che può sancire un patto indissolubile…. il sangue di una vergine!

Honey Blood © 2008 Miko Mitsuki / Shogakukan Inc.

 

Honey Blood Recensione

Bene, finita la trama, che ho abbellito del 100% e cercato di rendere quanto meno intrigante, veniamo al parere strettamente personale.
Ho comprato questo manga perché ultimamente sto facendo quasi solo Seinen e Shonen così, avendo voglia di Shojo nonché amando le storie sui vampiri, mi sono lasciata tentare dalla breve introduzione scritta sul retro del volume e dai bellissimi disegni…

Non ci fu mossa più azzardata e sciocca che io potessi fare.

Questo Shojo, personalmente, lo boccio su tutta la linea.
Non vi è davvero nulla, ma proprio nulla di nuovo…
C’è il bello e tenebroso, la protagonista decisamente anonima che odia tutto ciò che il personaggio principale dice, fa, scrive o anche solo pensa, e di cui quest’ultimo comunque si innamora, nonché il cattivo che deve mettere zizzania…
Il problema, che ho riscontrato soprattutto negli ultimi Shojo e specialmente in quelli che scopro essere definiti Smut -un genere che ho visto uscire solo negli ultimi anni- è proprio che il bel protagonista si invaghisce della ragazza di turno senza un motivo apparente né, tanto meno, inapparente…
Cioè, che io ricordi, in tutti i miei fumetti o quasi, i due si innamoravano a vicenda o dopo un particolare episodio, oppure che il manga iniziava con uno dei due già innamorato, ma comunque tale sentimento veniva sempre motivato.
Vuoi che il protagonista fosse riservato, eccessivamente bello, o carismatico -generalmente questi erano i motivi principali- riusciva sempre ad affascinare od intrigare il partner che inevitabilmente finiva con l’avvicinarsi. Mentre noto che in questi fumetti i protagonisti, generalmente maschili, s’innamorano della protagonista senza un motivo, non che ci sarebbe nulla di male se non fosse che è solo perché serve all’autrice!

Parliamo di Honey Blood… Lui s’invaghisce di Hinata, la quale non fa che insultarlo, maltrattarlo, e che ha un carattere infantile ed un corpo di una studentessa delle medie, ed invece snobba letteralmente la sua assistente…. una donna dalla bellezza assoluta, un corpo mozzafiato e che lo serve e riverisce.
Il perché sembra scoprirsi nel secondo volume, quando il “cattivo” della situazione mostra ad Hinata la foto dell’amata di Junya, la quale si rivela essere identica a lei nell’aspetto, ad eccezione fatta per il colore dei capelli.
Vedendola, uno pensa che il segreto è quello, ed invece? No, neanche per sogno… il protagonista giura e spergiura che solo inizialmente le si è avvicinato per quel motivo, ma che poi ha imparato ad amarla per il suo essere… e perché, al contrario del suo passato amore, lei lo accetta per quel che è: un vampiro.
Una motivazione alquanto blanda dato che l’assistente non ha fatto che donargli il suo sangue e la sua vita da non si sa quanti anni direi e, soprattutto, perché Hinata non ha fatto che insultarlo dall’inizio del manga…
Quest’ultima invece? Penso si sia innamorata solo della sua bellezza…. giustissimo, ma decisamente frivolo oserei dire…
Per non parlare dell’antagonista che appare solo a venti pagine dalla fine, e con l’unico scopo di portare con sé nuovi dubbi che non verranno mai svelati dato che la fine di questo manga è solo in testa alla mangaka che lo ha scritto.
Eh sì, la ciliegina sulla torta è stato leggere:
“A dire il vero, avevo intenzione di andare molto più in là con la storia, ma le mie capacità non si sono rivelate all’altezza. Avrei voluto concludere il tutto con un bel finale coi fiocchi, ma non ce l’ho fatta e la cosa mi ha fatto una gran rabbia. L’unica consolazione è che il seguito, in ogni suo particolare, è nella mia testa, scena di chiusura compresa”.


Bhè, personalmente, visto che ho pagato, e nemmeno poco, avrei gradito che l’autrice questa scena l’avesse condivisa anche con me!
Questa è una cosa inconcepibile per me, che rasenta quasi la follia…
Inoltre ci sono rimasta malissimo per l’entrata ed uscita di scena fin troppo fugace dell’antagonista che, invece, sembra aver avuto un ruolo fondamentale nel passato di Junya, e del quale pare si parlerà solo ed esclusivamente nel terzo ed ultimo volume… che altri non è che uno speciale, tranquilli.
Insomma, una storia che a mio avviso poteva dare davvero molto, ma che a causa della sua pubblicazione su rivista commerciale, a detta dell’autrice, è stata fatta iniziare e finire con una non-trama al posto del non-sense… lasciatemi passare il termine.


Honey Blood Planet manga

In sostanza, disegni a parte che sono davvero belli, questo fumetto è decisamente out!
L’edizione panini è buona, ma il prezzo penso sia alquanto esagerato, 2,90 sarebbe stato il suo valore reale, invece di 4,30 che io ricordo sono più di otto mila lire!
E non venitemi a dire che non si devono fare paragoni con la lira, dato che è proprio a causa di chi non li fa che i prezzi continuano a lievitare…

Tornando all’edizione, la carta non macchia le mani, la traduzione non mi sembra che abbia riportato alcun errore, né tanto meno ci sono sviste sparse per il volume.
Premetto che questa recensione, piuttosto dura, può anche derivare dal fatto che non sono più una romantica quindicenne, e che nella mia via vita io abbia letto moltissimi Shojo, quindi è difficile colpirmi come una volta.
Detto ciò, a voi la scelta sull’acquisto!

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