La Figlia dell’Otaku manga
La Figlia dell’Otaku (Otaku no Musume-san, おたくの娘さん) è un manga edito da Kadokawa Shoten che, pur essendo oggettivamente di ottima qualità, si mostra con “abiti diversi” a seconda del background del lettore. Se ci si approccia conoscendo almeno un po’ il fenomeno net-otaku (intendo sia la narrazione degli otaku su internet che la produzione amatoriale, hardcore o meno che sia, loro rivolta), magari anche solo avendo letto manga come Otaku Club Genshiken, Welcome to N.H.K o Densha Otoko, è possibile cogliere appieno ogni sfumatura e ogni perversione dei personaggi funzionali al loro ruolo, ogni gag e ogni problema appaiono chiari… non a caso la serie è nata come net-manga.
Il teatrino che STAHIRO ha messo in piedi, sicuramente memore di Maison Ikkoku, che ha come scenario la pensione Higan-so, prevede personaggi che incarnano ognuno delle categorie otaku, delle deviazioni, in maniera stereotipata, che la rappresentazione comune affibbia loro: così Chihiro Nitta, vicino e amico del protagonista, è un lolicon (complesso di lolita, ossia non ha interesse per le donne adulte) e come tale ha una libido, esagerata, per tutto ciò che è moe… Sosuke Morita, altro vicino, è un signore di mezza età ancora vergine pur essendo sposato che sotto falso nome disegna manga di successo per ragazzine, Arisaki Haruka è una assistente di Sosuke Morita e disegnatrice di doujinshi porno quasi hikikomori (persone che per paura dei giudizi altrui e del mondo esterno si rinchiudono in casa) che non riesce a parlare con gli altri se non facendosi scudo con qualcuno…
In questa realtà parallela in cui solo Taeko Morita, l’amministratrice della pensione pur essendo ancora una studentessa delle superiori, sembra essere “normale”, STAHIRO si diverte a far piombare una comune studentessa di nove anni e descrive attraverso i suoi occhi innocenti difetti e retroscena degli otaku, scardinando con situazioni esagerate e comiche i pregiudizi.
La Figlia dell’Otaku trama
Gli otaku sono brave persone!
Yukimura Kanau, 9 anni, viene mandata dalla madre, che l’aveva allevata da sola e che non poteva più occuparsi di lei per i troppi debiti, dal padre che fino a quel momento non sapeva nemmeno di essere tale: Kota Morisaki.
Come ogni ragazzina (? lolitina ?) della sua età Kanau sin da piccola lo aveva immaginato e sognato, ma quando finalmente lo incontra, ogni sua idea viene infranta scoprendo che in realtà è un otaku, il tipico soggetto che a 26 anni è capace di spendere tutti i risparmi, ottenuti lavorando come assistente di mangakà, per un abito di una doll piuttosto che per mangiare.
Dopo lo shock iniziale – di entrambi! –, non essendoci alternative, inizia la loro convivenza nello scenario surreale sopra descritto. Giorno dopo giorno i due cercano di portare avanti la quotidianità cercando di diventare nonostante tutto una famiglia.
Kota da un lato dovrà diventare consapevole del ruolo e quindi mediare le sue pulsioni e bizzarrerie con la responsabilità verso una figlia, che a sua volta dovrà accettare la nuova realtà e capire cosa c’è sotto la scorza del padre… il tutto minato e contaminato dalle relazioni tra inquilini, in particolare quella tra Kota e l’amministratrice di cui è attratto.
La Figlia dell’Otaku edizione
L’edizione italiana a cura di Magic Press è di ottima fattura: al prezzo di 5,90€ con sovracopertina si presenta secondo gli standard della casa editrice: rilegatura resistente ma morbida, ottima carta che trattiene bene l’inchiostro che invece è un po’ troppo carico e per questo traspare un po’ in alcune pagine; stampa in piana. Nonostante in originale ci siano molte tavole senza margine e con taglio vivo, anche da questo punto di vista non ci sono problemi.
La Figlia dell’Otaku è quindi un manga umoristico, di base, che si rivolge a un pubblico maturo, saltando fra generi come la commedia romantica e lo slice of life; pur ricordando d’impatto Maison Ikkoku, non ne risente in alcun modo dimostrandosi un’opera originale e di pregio che estende gli elementi come “l’amore per l’amministratrice” e “i paradossi delle situazioni” incentrando la narrazione sulla diversità di visione del mondo e sul mutuo effetto terapeutico che padre e figlia, così diversi fra loro, tali quasi da essere a ruoli invertiti per maturità e responsabilità, riescono a infondersi, capendosi e conoscendosi… e così migliorandosi.
Dovrebbe essere fantastico lo devo recuperaree!!
io l’ ho comprato ieri e gia nelle prime pagina stavo morendo dal ridere… veramente demenziale ^^
Devo prenderlo, spero domani. Mi ispira molto.
Lo preso poi me lo leggo 😀
Mi è piaciuto, ma per certe cose non m’è piaciuto. Inizia come una commedia/spaccato psicologico… mentre dopo un po’ si trasforma in un simil-harem! -_-;;;
Il finale è carino, ma la mamma di Kanau è davvero un personaggio fatto male e fin troppo deviato! -_-;;;;;;;;;;;
devo ancora capire che diamine è sta “pucciola”