La libertà ed un nuovo potere
Allora, I personaggi di questa Fanfic non sono mia invenzione ma dell’autrice Rumiko Takahashi, che ne detiene tutti i diritti.
Aggiungo una cosa: Qualche mese fa ho pubblicato questa FF su un altro sito, sotto lo pseudonimo di Anna94. Spero vi piaccia…
Il demone era ormai alle strette. Era inseguito da tutti i suoi nemici, cioè il gruppo di Inuyasha, Sesshomaru, gli okami-youkai e Kikyo, la sacerdotessa che era in questo mondo grazie alle anime dei defunti.
Anche se morta, il suo potere non era certo minore di quando era viva…inoltre, sapeva di essere un nemico temibile per Naraku e questo la faceva stare meglio con se stessa.
Intanto Naraku si era fermato al centro della foresta e attendeva l’arrivo di Kagura, la sua seguace;
dopo pochi secondi la vide arrivare su una delle sue piume bianche e notò che la demone portava in grembo un contenitore.
“Kagura, dammelo”-disse Naraku in modo sgarbato, come al solito.
Kagura si avvicinò a lui e glielo consegnò,con un’espressione contrariata sul bel volto.
Ma Naraku aveva di meglio da fare, non perdeva certo tempo a guardarla!
Aprì la scatola e Kagura vide il cuore di Naraku, che pulsava, ed ebbe un senso di disgusto e spreco nel vedere che aveva avuto la possibilità di uccidere Naraku per tornare ad essere libera.
Se solo avesse saputo cosa c’era nel contenitore…purtroppo gli insetti velenosi la tenevano d’occhio, e quindi aveva le mani legate.
Poco dopo arrivarono anche gli altri e tutti si stupirono di vedere Naraku con in mano il suo cuore. Tutti tranne uno. Sapevano che quello era il punto debole di Naraku. Come lo sapevano? Kagura, rischiando la sua vita, li aveva avvertiti e grazie a questa rivelazione c’era una speranza di battere l’hanyou.
Inuyasha aveva subito preso in mano tessaiga e si stava preparando a un attacco:
“Kaze no kizu!”-gridò, sferrando il colpo.
Ma l’hanyou aveva innalzato la barriera e l’attacco di Inuyasha fu inutile. Allora usò la tessaiga infrangi-barriere, ma il risultato non cambiò.
La risata tagliente di Naraku fece arrabbiare Inuyasha ancora di più. Kagome gli strinse un braccio, invitandolo a calmarsi.
Sango e Miroku intanto stavano per intervenire, anche se erano consapevoli del fatto che se tessaiga non aveva scalfito la barriera dell’odiato nemico, come avrebbero potuto LORO cambiare le cose?
Comunque non si arresero e provarono un attacco combinato, credendo di non farcela lo stesso, ma riuscirono a distrarre l’hanyou e Sesshomaru ne approfittò per colpire uno stupito Naraku.
Mentre combattevano, Inuyasha si mise in mezzo, dando così del filo da torcere a Naraku, il quale ora aveva non poche difficoltà a combattere contro i due fratelli insieme.
Intanto Kagome era stata affidata alla protezione di Koga, ma lei era corsa da Inuyasha e aveva impugnato l’arco, prendendo una freccia dalla faretra.
Aveva percepito la Shikon no Tama e aveva deciso che era l’ora di intervenire.
Kikyo osservava la scena da lontano e aveva capito di avere solo un’occasione per sconfiggere il nemico.
Si concentrò e decise di lasciare per sempre quel mondo, ma prima che ciò accadesse voleva dare a qualcuno il suo potere e anche qualcosa di più. Estrasse dall’abito un medaglione ricoperto da strani simboli e indirizzò il suo potere all’interno del ciondolo.
Poi lo tenne davanti a sé, come se questo cercasse una persona a cui dare quell’immenso potere.
Esso s’illuminò non appena vide Kagura, e Kikyo non si stupì più di tanto. Sentiva che nella demone non c’erano cattive intenzioni, anzi, essa era costretta a servire Naraku perché lui aveva il cuore della donna e se gli avesse disubbidito, l’avrebbe uccisa.
Kikyo allora pensò che non appena la demone avesse capito di possedere un potere enorme, avrebbe combattuto il padrone, perché con il potere che stava per ricevere, serebbe stata immune a tutto.
Intanto, i due fratelli avevano stancato non poco il demone e Kagome gli aveva tirato molte freccie, mirando alla sfera.Ma aveva fallito miseramente.
“Non volete arrendervi e lasciarvi uccidere, stolti?”-aveva detto loro Naraku.
Inuyasha era davvero furioso e Sesshomaru, anche se aveva un’espressione fredda sul bel volto, era anche più irato del fratello.
Kikyo recitò una preghiera a voce alta e solo in quel momento gli altri si accorsero della sua presenza.
Nessuno capì cosa successe in seguito, non subito almeno…
Il corpo di Kikyo era caduto a terra e si era ridotto in cenere, mentre il medaglione che aveva in mano stava letteralmente volando e si fermò davanti a Kagura. La demone era sorpresa come gli altri e non seppe cosa dire non appena il ciondolo si legò al suo collo, e subito venne avvolta in una luce immensa, come quella della sfera dei quattro spiriti.Anzi, più potente. Era un misto di energia demoniaca e spirituale.
Quando la luce svanì, tutti sussultarono per la devastante aura demoniaca della demone.
Solo Inuyasha parlò: “Ehi, che è successo?”-disse, guardando Miroku.
Per un attimo lo scontro passò in secondo piano, mentre tutti, Naraku compreso, fissavano Miroku, attendendo una risposta. Si schiarì la voce e disse: “La divina Kikyo ha pronunciato una formula antichissima, conosciuta solo da monaci e sacerdotesse. In breve la formula consiste nel donare ad un particolare oggetto la propria forza, e ora Kagura è in possesso di un grande potere”.
Detto questo, si avvicinò alla demone, che aveva ascoltato attentamente le parole del monaco.
“Posso vederlo?”-le chiese.
Kagura annuì, mentre Miroku si avvicinava.
Miroku osservò il ciondolo e tradusse gli strani simboli in rilievo. Poi si voltò verso gli altri e disse: “Prima ho detto che il potere della persona viene donato ad un particolare oggetto, giusto?”
“Si,- rispose Koga, che si era interessato alla questione-e che vuoi dire con questo?”
“L’oggetto in questione è molto particolare e possiede un grande potere, perciò non mi stupisco che Kikyo-sama abbia scelto questo medaglione”.
“Monaco-disse Kagura, parlando per la prima volta-perché la miko ha scelto me?”
“Quello che posso dirti, Kagura, è che non è stata Kikio a sceglierti, bensì il ciondolo”.
Kagura toccò la collana, e questa si disintegrò sotto il suo tocco.
La demone si era stupita, ma non più di tanto. Aveva capito perché il ciondolo l’aveva scelta. Capì di avere la possibilità di scofiggere Naraku e doveva agire. Subito.
Allora si rivolse a Inuyasha e disse: “è tardi per fare parte dei buoni?”.
Kagome era contenta che Kagura avesse capito di potersi fidare di loro: già in passato le avevano offerto il loro aiuto, ma lei aveva rifiutato, confessando però che avrebbe voluto allearsi con loro, ma temeva che il suo padrone l’avrebbe uccisa.
Quindi Kagome le andò incontro e sotto lo sguardo dei presenti, la abbracciò.
Le sussurrò ad un orecchio: “Siamo tutti felici che tu sia dalla nostra parte”. fece una pausa, poi aggiunse: “Anche se non lo ammette, Inuyasha è d’accordo!”.
Kagura rise e per la prima volta, gli altri le videro un vero sorriso sul suo volto.
***
Naraku era furioso. Quella traditrice si era alleata col gruppo di Inuyasha e aveva ricevuto un potere temibile, perfino più potente di quello di Sesshomaru, anche se quest’ultimo non sembrava esserne preoccupato. Anzi: aveva la sua solita espressione di ghiaccio sul volto.
L’hanyou si era un po’ intimorito, ma subito tornò allegro: quella sciocca aveva forse dimenticato che lui, Naraku, aveva il suo cuore?
Sotto lo sguardo di tutti, Naraku mostrò il cuore della donna e lo prese in una mano, pronto a ridurlo in poltiglia.
Essa lo guardò con compassione, dicendo: “Che hai intenzione di fare?Vuoi uccidermi, Naraku?”.
Poi si mise a ridere, e il suo padrone non perse tempo a schiacciare il cuore di Kagura, la quale rimase perfettamente immobile, sotto la risata del loro nemico.
“Era quello che ti meritavi, traditrice”-disse con odio…Ma ad un tratto Kagura si mosse, andando versi di lui.
“Credevi davvero di potermi uccidere così?”-gli disse la demone-“Sai una cosa, non devi mai sottovalutare il nemico!!”-gridò, tirando fuori il ventaglio.
“Lame di vento!”-L’attacco di Kagura sembrava quello di sempre, ma Naraku si accorse solo all’ultimo della differenza. Emanava una potenza spaventosa, peggio delle tecniche di tessaiga.
La barriera di Naraku si infranse e venne colpito dalle lame.
Inuyasha ne approfittò per usare il kaze no kizu e Kagome lanciò una freccia sacra, mirando al cuore che Naraku aveva ancora in mano.
Esso finì in poltiglia, tranne la sua testa che venne fatta a pezzi dalla Toukijin di Sesshomaru. Era finita.
Kagome andò ad abbracciare Inuyasha, tenendo la sfera in mano.
“Inuyasha, ora potrai finalmente diventare un demone completo!”.
Il mezzo demone prese la sfera ed espresse il suo desiderio: che lui, Kagome, Miroku e Sango diventassero immortali e che stessero così per sempre insieme.
Sesshomaru voltò le spalle a quel gruppo di idioti e fece per andarsene, quando sentì che qualcuno lo stava tenendo per una manica del suo vestito.
Si voltò e vide Kagura, la demone che si era liberata del suo padrone e che era diventata molto potente
…
“Che vuoi, donna?”-chiese.
“Voglio proporti un patto”.
“Spiegati”-disse, sempre con quel suo sguardo freddo. Ma la demone continuò a guardarlo negli occhi, e continuò a parlare.
“Ti chiedo di allenarmi, Sesshomaru. So che non ti piacciono le perdite di tempo ma, ho un grande potenziale e non voglio limitarmi a questo. Voglio diventare più forte e poi potrei sempre esserti utile. Allora, che ne pensi?”.
Quella donna aveva colto nel segno: Sesshomaru non voleva perdite di tempo e credeva che lei gliene avrebbe date, ma aveva ragione a dire di avere un grande potenziale….in fondo poteva sempre essergli utile.
Quella youkai non solo era potente, ma era anche una bella donna. Era agile e astuta. Sapeva badare a se stessa e aveva spirito d’iniziativa. Sesshomaru ci pensò un attimo, poi le rispose: “Va bene, ma io allenerò il tuo lato demoniaco. Per quello spirituale dovrai arrangiarti. Inoltre se vuoi che io ti alleni, dovrai stare attenta a Rin. Ritengo che tu sia una compagnia più adatta a lei, invece di Jaken.”
Kagura ricordò la piccola e sorrise: Naraku le aveva ordinato di rapirla ma, fosse stato per lei l’avrebbe lasciata in pace.
Sesshomaru, prima di andarsene, disse alla demone: “Vieni fra tre giorni, inizieremo subito l’addestramento non appena arriverai”.
Kagura annuì e andò nel villaggio con il gruppo, non prima di guardare Sesshomaru andarsene…
aaaaaaaaaaaaah!!! sesshomaru-sama!!!!! sempre duro come il ghiaccio!!!! bellissimo!!!