I Cavalieri dello Zodiaco – Lost Canvas

La serie considerata prequel di Saint Seiya, è ambientata 243 anni prima della serie originale.

Tenma, Aron e Sasha, sono tre giovani orfani che vivono in Italia, sopravvivendo di piccoli lavoretti e della carità cittadina, considerandosi fratelli. Purtroppo la loro infanzia passa fin troppo in fretta ed i tre finiscono per separarsi, Sasha per prima, trovata da Sisifo, cavaliere d’oro del Sagittario, viene considerata reincarnazione di Atena e per questo portata al Grande Tempio di Atena, mentre Tenma diventa discepolo di Douko, cavaliere d’oro di Libra (che noi ben conosciamo sotto forma del Maestro dei 5 Picchi), stupito dal grande coraggio che il ragazzo ha dimostrato mettendo a rischio la propria vita per salvare gli amici da una terribile inondazione, e finisce per portarlo con sé al Grande Tempio per l’addestramento alla carica di cavaliere. Aron, rimasto solo, diventa ben preso preda di loschi figuri che lo concupiscono lentamente, informandolo sulla propria condizione, infatti il ragazzo è reincarnazione di Ade, il terribile nemico dell’umanità che nel corso dei secoli ha sempre combattuto contro Atena per il dominio della Terra.

Il tempo passa, Tenma diventa cavaliere di Pegaso e Aron prende la propria carica di dio della morte, scatenando i propri Specter contro il Grande Tempio e dando il vita a quella che verrà in seguito definita come la Guerra Santa! Tenma, a causa del suo profondo rapporto con Aron e Sasha, finirà coinvolto in prima persona nella guerra, cercando prima di far riprendere l’amico, una volta dolce e delicato. Purtroppo il tentativo non funziona e Tenma finisce per morire, ma questo non fermerà il coraggioso cavaliere, che tornerà dalla morte aiutato dal cavaliere d’oro della Vergine e dal suo amico Yato, il cavaliere dell’Unicorno.

La serie è davvero interessante, soprattutto perché tratta di personaggi sconosciuti e quindi presumo che la Teshirogi si sia sbizzarrita parecchio grazie alla mancanza di costrizioni alcune per restare in continuity rispetto alla serie originale. La cosa triste nel vedere questi eroi del passato, questi prodi cavalieri che portano sulle proprie spalle il destino della futura speme attraverso i propri ideali, è proprio il fatto di sapere che moriranno tutti tranne Douko e Sion, cavaliere d’oro dell’Ariete (che diverrà il futuro Grande Sacerdote). La serie è tutt’ora in corso in Giappone, nonostante sembra che Kurumada abbia disconosciuto Lost Canvas, bollandolo come universo alternativo, e stia riscrivendo tutta la storia futura e passata della sua saga con le sue manine in Saint Seiya Next Dimension.

La pubblicazione è la solita della Planet Manga, senso di lettura originale, sottiletta e stranamente in un formato ancor più piccolo di quello adottato per Episode G e nessuna pagina a colori. Come ho già detto per la recensione di Episode G, l’adattamento anche questo caso è molto aulico e mantiene quel senso di “I Cavalieri dello Zodiaco” che ai fan della serie è sempre piaciuto, la cosa si comprende già dal titolo che non è stato pubblicato come “Saint Seiya – The Lost Canvas“.