I Cavalieri dello Zodiaco – Episode G

Dalle origini del mito i Titani hanno sempre governato la Terra, finché non sono arrivati gli dei e con essi gli esseri umani.

Zeus, grazie alle sue folgori è riuscito a imprigionare i Titani ed a sigillare Crono, suo padre, la cui Dunames è sepolta in Grecia, alle dodici case, sotto il tempio di Atena. Questa serie si colloca diverso tempo prima delle vicende narrate nella serie regolare Saint Seiya (conosciuta ed amata nel nostro paese con l’adattamento I Cavalieri dello Zodiaco), ovvero la prima serie con la guerra delle Dodici Case.

Protagonista della serie è Aioria, cavaliere d’oro del Leone, che viene preso di mira dai titani, risorti a nuova vita e desiderosi di recuperare la Terra dagli esseri umani, dopo il lungo limbo passato in esilio. I titani credono, grazie anche ad alcune predizioni, che la folgore del leone possa essere lo strumento per liberare il loro sovrano Crono dal sigillo applicato con le folgori di Zeus. Dopo aver liberato con l’inganno Crono, con spoglie mortali e immemore del proprio passato, di chi realmente fosse e dei propri poteri, i nuovi avversari daranno il via alla Titanomachia, così che il tempio di Atena e i cavalieri d’oro debbano scendere in campo personalmente per sconfiggere fin giù nel Tartaro questi nuovi nemici che possono attingere a poteri mastodontici e a dir poco divini.

Oltre ad avere i bellissimi e complicatissimi disegni di Okada dalla sua, rispetto alla vecchia serie non c’è proprio paragone. La storia è davvero commovente e coinvolgente, sfruttando le tipiche atmosfere ed argomenti shonen, ovvero il rispetto, l’amicizia, la fiducia. Attraverso Okada possiamo godere del rapporto tra i cavalieri d’oro prima dell’arrivo dei cavalieri di bronzo nel tempio, che vengono rapprasentati non solo nella loro potenza, ma soprattutto nella loro umana, ognuno molto simile al personaggio originale.

Ad alcuni il tratto di Okada potrebbe non garbare, perché disegna visi molto gentili, ma fondamentalmente lo preferisco a quello di Kurumada, e come sempre aggiungo che quell’uomo non sa disegnare, oltre al fatto che di proporzioni non ne ha mai capito nulla! XD

La pubblicazione è nel senso di lettura originale, solito stile sottiletta. Sebbene nei primi numeri alcune tavole colorate fossero state pubblicate, col passare del tempo sono sparite, lasciando il tutto in bianco e nero, solito dolce per attirare che viene tolto una volta che ci si è assicurati un certo pubblico. Ovviamente l’adattamento è molto aulico per mantenere quel senso di “I Cavalieri dello Zodiaco” che ai fan della serie è sempre piuaciuto, la cosa si comprende già dal titolo che non è stato pubblicato come “Saint Seiya – Episode G“.