Deadman Wonderland

Ganta Igarashi è un ex abitante di Tokyo che dopo il Grande Terremoto che ha praticamente raso al suolo la città si è trasferito nella prefettura di Nagano e lì conduce una vita tranquilla da studente.

Un giorno durante la scuola un misterioso individuo coperto da un’armatura color rubino fa irruzione nella sua classe trucidando tutti i suoi compagni e impiantando in Ganta, unico sopravvissuto, una specie di rubino. Unico sospettato della mattanza il ragazzo viene condannato a morte e trasferito al penitenziario speciale Deadman Wonderland. Questa struttura è particolare perché è gestita da privati che utilizzano i carcerati come protagonisti di giochi e attrazioni a cui i visitatori normali assistono pagando; insomma è un parco giochi!

Però come moderni gladiatori questi si devono affrontare in competizioni letali il cui “spettacolo” principale è il sangue, la loro morte violenta. Da un lato gli spettatori credono che si tratti di effetti speciali e che i giocatori ne escano in realtà incolumi, dal punto di vista delle istituzioni il sacrificio di qualche reietto della società è giustificato dai soldi che fluiscono nelle casse dello stato e che servono per la ricostruzione di Tokyo, dall’altro i carcerati non sono nominalmente obbligati a partecipare rischiando la propria vita. Ma questa è tutta apparenza che serve a giustificare la violenza. Ogni detenuto porta un collare che liberà nel suo sangue ora dopo ora un veleno mortale; per non morire bisogna ingerire ogni tre giorni un antidoto particolare che viene venduto a caro prezzo e l’unico modo per “far soldi” è vincere le competizioni, i giochi. Ecco quindi che tutti sono costretti a mettere a rischio la proprio vita.

Anche Ganta quindi non può esimersi e sarà costretto, da innocente, a lottare per la sua vita, ma la pietra che “l’assassino scarlatto” ha inserito nel suo corpo si rivelerà un portentoso aiuto capace di dargli poteri e capacità al di là delle possibilità umane.

Ma Deadman Wonderland nasconde nelle sue zone più remote ben altri misteri…

Questo manga del duo Jinsei Kataoka – Kazuma Kondo, già autori di Eureka Seven e del recente e ancora inedito Livingstone, pur essendo un seinen d’azione nasconde tra le sue pagine elementi di critica riflessiva sulla società contemporanea così come aveva già fatto in pellicola il film Battle Royale. A questo filo conduttore s’inanellano elementi quasi sci-fi, poteri e battaglie mistiche, avvolte in un alone di mistero che nasconde il motivo vero che muove i vari personaggi protagonisti.

Il disegno è un’altra nota positiva di questo titolo: uno stile rotondeggiante e un design dei personaggi che di certo non nasce per risaltare la crudezza delle vicende, viene sporcato dal sangue degli arti mutilati e dal sadismo delle espressioni di alcuni di loro… Un abbinamento agrodolce che rispecchia anche nei tratti la critica alle apparenze.

Deadman Wonderland è un manga da leggere, un titolo che convince a cui però dovete dare più di una chances: infatti il primo volume, totalmente di presentazione, non mostra tutte le potenzialità della storia; si deve arrivare al terzo per poter capire la vera trama, e le vere qualità di questo titolo… che sono notevoli.

Purtroppo l’edizione Panini non aiuta. Presentata come pari a quella giapponese si rivela assai mediocre per la carta sia del manga vero e proprio sia della sovracopertina; inoltre le pagine a colori sono state stampate in bianco e nero. Per un prodotto venduto a 5,90€ il rapporto qualità-prezzo, anche perché è un formato direttamente in concorrenza con le uscite J-Pop e Flashbook, è molto molto scarso.