Ikigami

Appena finito di vedere, non conoscevo il manga, ma sapevo più o meno di che parlava.

In Giappone c’è la pace e va tutto bene, ma c’è una legge particolare, la Legge sulla Prosperità Nazionale. Ai bambini a 6 anni viene iniettata un vaccino e ad uno ogni mille una nanomachine che in una fascia d’età tra i 18 e i 24 anni potrebbero esplodere distruggendo le coronarie. Nessuno sa se e quando morirà, ma chi è destinato a morire “per la prosperità della nazione” viene avvertito 24 ore prima, e gli vengono notificati tutti i pro e i contro.
Nelle 24 ore prima della morte la persona a cui è stato dato l’ikigami (appunto la notifica di morte) è libero di fare quel che gli pare, puo’ viaggiare gratis, mangiare gratis e alloggiare gratis.
Una volta morto, ai suoi parenti verrà fornita una pensione speciale, mentre se in quel perioodo dovesse commettere un reato, quella somma verrebbe destinata alle sue vittime o ai parenti delle vittime.
Grazie a questa legge, l’indice dei suicidi e dei crimini è sceso notevolmente e la produttività ne ha giovato.

La storia parla di Fujimoto, un venticinquenne, che di mestiere consegna questi ikigami a diversa gente e finisce per essere colpito dai vari casi, fino a farsi delle domande sulla correttezza di questa legge, sviluppando una mentalità di ribellione al suo lavoro e all’ingiustizia della Legge sulla Prosperità Nazionale.
Il primo ikigami viene consegnato a un giovane musicista che proprio la sera successiva avrebbe fatto il suo debutto assieme a un altro cantante che l’aveva scritturato per fargli da secondo, costringendolo a lasciare il suo vecchio amico e compagno di duetto da strada.
Il secondo viene consegnato a un hikikomori (un autorecluso asociale che si rinchiude in casa e rifiuta di uscire o avere contatti con il prossimo), figlio di una politica che in periodo di campagna elettorale, dopo aver saputo di cosa sarebbe successo al figlio, pensa bene di sfruttare la cosa a suo vantaggio, per raccogliere consensi.
Il terzo ad un orfano bugiardo e squattrinato, che fa lavoretti poco puliti per mantenere la sorellina cieca dall’incidente in macchina che ha ucciso i loro genitori. Una volta saputo dell’ikigami decide di accordarsi con i medici per lasciare i suoi occhi per il trapianto di cornee alla sorella.

La storie sono davvero toccanti e fanno riflettere sul significato della vita e della morte. Il soggetto, nonostante sia ripetitivo, non annoia, mostrando i diversi modi di affrontare la propria fine, chi con serenità, chi rimpiangendo il passato, chi rinnegando se stesso. Il film inoltre non da importanza solo a chi morirà, ma anche a chi vivrà e dovrà sopravvivere alla cosa.
Il film finisce con la speranza che prima o poi le cose possano cambiare.