Cina, l’imitazione non è plagio

A meno di due settimane dall’accusa di plagio ecco che la Cina ritorna alla carica e questa volta si defende affermando che l’imitazione non è plagio.

plagio cinese

Ancora una volta la tv cinese è stata accusata di plagio e questa volta gli anime al centro del dibattito sono Pokémon, Digimon e Naruto, anime che conosciamo tutti e sui quali non mi fermerò a parlare.

plagio cinese naruto pokemon digimon

Come tutti voi ricorderete ad inizio mese vi avevo riportato la notizia del plagio avvenuto in maniera spudorata relativo a Byousoku 5 Centimeters (5 Centimeters per Second: A Chain of Short Stories about their Distance) di Makoto Shinkai, in cui l’emittente negava il tutto dichiarando che tra plagio e imitazione vi è differenza.

Non curante di ciò l’emittente televisiva CCTV (Chinese Central Television), sotto il controllo direto del dipartimento del partito comunista cinese, ha recentemente trasmesso l’anime intitolato “Dinosaur Baby Holy Heroes” e con grande stupore molti fan cinesi si sono subito accorti che l’anime character design era una mera copia e come se non bastasse anche la storia e le musiche erano state copiate da anime noti a tutti, in particolare anime come Pokemon, Digimon e Naruto.

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La questione è stata posta immediatamente all’attenzione del direttore della CCTV, ma con grande nochalance e tono leggermente alterato ha risposto:

Questa è una questione legata allo studio responsabile e quindi chiedete a coloro che mettono in dubbio la differenza tra l’imitazione e il plagio

Per noi questa risposta sembra assurda, ma va ricordato che in Cina vi è il divieto di mandare in onda anime non cinesi, questo per evitare l’influenza straniera e per favorire lo sviluppo casalingo degl’anime, nonostante la qualità prodotta risulti di qualità molto bassa, molto odiati dai cinesi a causa della loro natura propagandistica.

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In aggiunta a tutto questo, vi è anche la mancanza di rispetto verso gl’autori che si vedono costretti a plagiare gl’anime giapponesi, spacciandoli per opere ideate da loro al 100%.

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Con questa notizia salgono già a quattro i casi di plagio cinesi o meglio quelli di cui so l’esistenza da quando seguo e scrivo news relative al mondo degl’anime & manga.

Da quel che ricordo il primo fu: La malinconia di Haruhi Suzumiya (Suzumiya Haruhi no yūutsu) e in seguito qualche tempo dopo tocco anche a Blue Dragon ed ovviamente poi si arrivò a quello più recente di Byousoku 5 Centimeters.

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Rispetto le loro leggi e il fatto che non vogliano essere influenzati dal modo di pensare degli stranieri, ma andare a dire che l’imitazione non è un plagio mi sembra un pò esagerato.

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Fonte: Anime Fun