Nikko: guida turistica a Nikko, Giappone. Le guide al Giappone di nanoda!

Nikko è una delle città storiche più belle del Giappone. Il suo nome significa “luce del sole” ed è meta molto popolare tra i turisti che arrivano a Tokyo e che vogliono passare una giornata immersi nel fascino del Giappone feudale.

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Nikko è una delle città storiche più belle del Giappone. Il suo nome significa “luce del sole” ed è meta molto popolare tra i turisti che arrivano a Tokyo e che vogliono passare una giornata immersi nel fascino del Giappone feudale.

Introduzione a Nikko

Nikkō (in giapponese: 日光市, Nikkō-shi, letteralmente “luce del sole”) sorge a 140 Km a nord di Tokyo, al centro del Parco Nazionale di Nikko nella regione montuosa della prefettura di Tochigi.

La si può facilmente raggiungere partendo dalla stazione ferroviaria del quartiere di Asakusa a Tokyo, prendendo la Nikko Line – non ho trovato il costo del biglietto -. Dopo un paio di ore di viaggio, si arriva a destinazione.

La stazione JR di Nikko è la più antica del Giappone orientale: fu progettata nel 1915 dall’architetto americano Frank Lloyd Wright. Da qui partono molti autobus per le varie località turistiche, ma il mio consiglio è di proseguire a piedi per circa 15-20 minuti lungo il viale che dalla stazione porta al quartiere Tosho-gu.

stazione di nikko

(Stazione di Nikko – Fonte: giapponizzati.com)

Lungo la Ote-dori Avenue si possono incontrare un sacco di negozi di artigianato locale, tra i quali quello dei falegnami che intagliano i geta, i famosi sandali giapponesi. C’è anche un ristorante tipico molto famoso: si chiama Hippari Dako ed è vicino al ponte Shinkyo. Qui si possono assaggiare gli tzuku-me, gli spiedini di polpettine di pollo che sono la specialità del ristorante. Lungo il percorso, il primo tempio che si incontra è il tempio Rinno-ji fondato nel secolo VIII da Shodo Shonin. La leggenda narra che, oltre 1200 anni fa, il monaco Shodo Shonin, in viaggio verso il monte Nantaisan, fu bloccato nel suo percorso dal fiume Daiya.

tempio rinno-ji nikko

(Tempio Rinno-ji – Fonte: destinojapon.com)

Egli pregò per avere un ponte e il suo desiderio fu esaudito da un gigante con un abito blu e una collana di teschi attorno al collo. Il dio gli ruggi “Ecco il tuo ponte!” e gettò due serpenti, uno blu e uno verde. Il sacerdote, allora, potè attraversare il fiume sul dorso dei serpenti e, non appena mise piede sull’altra sponda, il dio e i serpenti scomparvero. Proprio in questo punto sorge oggi il rosso Ponte Sacro Shinkyo.

ponte sacro shinkyo

(Ponte Sacro Shinkyo – Fonte: flickr.com)

Originariamente riservato ai samurai, oggi il ponte è attraversabile da chiunque, ma pagando una tariffa. Per questo vi consiglio piuttosto di passargli a fianco, da dove lo si può ammirare meglio! Nel tempio Rinno-ji vi è il Sambutsu-do, la sala dei tre Buddha, l’edificio più grande di Nikko. All’interno sono custodite le tre statue d’oro rappresentanti il Buddha Amida, Senju Kannon e Bato Kannon. Oltre troviamo la Sala del Tesoro, dove sono esposti i tesori del tempio raccolti durante il periodo Edo.

E dietro, il giardino con un gradevole vialetto che si snoda lungo un piccolo laghetto tra ponticelli e lanterne in pietra.

Ritornando alla strada principale, si arriva al complesso dei templi di Tosho-gu, eretto nel 1634 da Tokugawa Iemitsu (1603-1651) in onore di suo nonno Ieyasu per dimostrare agli altri daimyo (signori feudali) la potenza dello shogunato Tokugawa. Tokugawa Ieyasu (1543-1616) fu una figura importantissima per la storia del Giappone. Fu infatti lui a fondare l’antica capitale Edo, l’attuale Tokyo. E fu sempre lui che portò la famiglia Tokugawa al potere, dando origine all’omonimo periodo storico. Era l’epoca dei valorosi samurai, che durò per ben due secoli e mezzo fino alla loro decadenza nel 1868. Nel corso della sua vita, Ieyasu arrivò a essere venerato al pari di un dio, e di un gongen (incarnazione del Buddha) dopo la sua morte.

Per questo ruolo religioso scelse il nome Tosho-Daigongen, ed ecco spiegato il nome del tempio.

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(Templi Tosho-gu – Fonte: panos.flexetch.com)

Alla costruzione parteciparono circa 15.000 artigiani provenienti da tutto il Giappone, che lavorarono senza sosta per due anni forgiando quello che forse è il più bel tempio di tutto il Paese.

L’ingresso al tempio Tosho-gu è campeggiato da un enorme torii di granito. Subito sulla sinistra vi è una pagoda di cinque piani, che rappresentano i cinque elementi: terra, acqua, fuoco, vento e vuoto.

pagoda tempio tosho-gu nikko

(Pagoda – outdoors.webshots.com)

Fu donata da un daimyo nel 1650 e ricostruita interamente nel 1818 dopo un incendio. Salendo i gradini si accede alla porta Nio Mon, protetta ai lati da due figure Nio: una con la bocca aperta nell’atto di pronunciare la prima lettera dell’alfabeto sanscrito “ah” e l’altra con la bocca chiusa per l’ultima lettera “un”. Attraversata la porta Nio Mon, si accede al primo cortile del tempio.

Attorno ci sono vari edifici, e tra i decori presenti ve n’è uno noto in tutto il mondo, anche se forse in pochi ne conoscono l’origine: si tratta di un bassorilievo rappresentante le famose tre scimmie “non sento, non vedo, non parlo”.

Il loro significato è “Non ascoltare il male, non vedere il male, non dire il male” e sono considerati gli spiriti guardiani del tempio.

Proseguendo si passa in mezzo alla Torre del Tamburo (a sinistra) e alla Torre Campanaria (a destra), simboli rispettivamente di nascita e di morte. Si arriva quindi alla porta Yomei Mon, la “porta del sole”, oltre la quale si accede al vero e proprio santuario.

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(Porta Yomei mon – Fonte: Wikipedia)

La porta Yomei Mon rappresentava il limite antico dei samurai di rango inferiore. La gente comune non poteva nemmeno superare la prima porta Nio Mon.

All’interno del santuario si possono venerare, oltre a Tokugawa Ieyasu, anche Toyotomi Hideyoshi (1536-1598) e Minamoto Yoritomo (1147-1199), altri due grandi signori della guerra cui fu dedicato il tempio nel 1873.

Sulla destra del santuario principale vi è un corridoio dove, con circa 500 yen, si può vedere il dipinto del gatto dormiente e acquistare i suoi talismani!

Poco oltre inizia la scalinata che porta in mezzo alla vegetazione fino alla Torre del Tesoro, dove sono conservate le ceneri di Tokugawa Ieyasu. Altro tempio molto importante a Nikko è quello dedicato a Tokugawa Iemitsu, il nipote: anche lui ha voluto un santuario dove essere venerato! È il Taiyuin-byo, situato in mezzo a un bellissimo bosco di cedri giapponesi.

Taiyuin-byo tempio nikko

(Tempio Taiyuin-byo – Fonte: mallorea.student.utwente.nl)

Anche questo santuario è un complesso di edifici ed è costituito da un percorso che attraversa sei porte, fino ad arrivare alla tomba di Taiyuin, il nome buddhista di Iemitsu. La prima porta è la Porta Nio Mon, con due dèi guerrieri Nio ai lati che fanno da guardiani del tempio. Guardando dritti, vi è una fonte in granito in cima alla quale si può ammirare un drago, dipinto da Kano Yasunobu, che si riflette nell’acqua sottostante.

Proseguendo per il percorso, si arriva alla Porta Niten Mon, dove alcune nicchie ospitano quattro statue guardiane: le due davanti sono gli dèi Komoku e Jikoku, le due dietro rappresentano le divinità del vento e del tuono rispettivamente nella figura verde e in quella rossa.

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(Dettaglio porta Niten Mon – Fonte: flickr.com)

Dopo qualche scalinata si arriva alle due torri del Tamburo e Campanaria che, come nel tempio Tosho-gu, rappresentano la nascita e la morte. Appena oltre vi è la Porta Yasha Mon, detta anche Botan Mon, “Porta della Peonia”, per via dei suoi decori floreali.

La quarta è la Porta Kara Mon, che dà accesso all’Haiden, il santuario esterno principale che custodisce altre opere di Kano Yasunobu. Da qui in poi, l’accesso è di solito chiuso al pubblico. Oltre vi è l’Honden, il santuario interno con un altare buddhista dorato e una statua di Iemitsu. Sulla destra la Porta Koka Mon, in stile cinese Ming, conduce verso l’ultima porta e, quindi, alla tomba di Iemitsu.

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(Porta Kara Mon – Fonte: nicolaingiappone.blogspot.com)

Altre tappe da non perdere in una visita a Nikko sono il lago Chuzen-ji e le cascate Kegon ai piedi della montagna sacra Nantaisan.

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(Lago Chuzen-ji – Fonte: flickr.com)

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(Cascate Kegon Fonte: flickr.com)

Si possono raggiungere tramite gli autobus diretti alla città di Chuzenji sulla sponda a est del lago, partendo dal terminal vicino alla stazione del treno. Fate attenzione al mal d’auto, perché la strada è piuttosto stretta e tortuosa!

Prezzi

Il prezzo dei santuari si aggira sui 300-400 yen a tempio. Al Rinno-ji è possibile acquistare un biglietto che vale per tutti i tempi al prezzo di 1300 yen circa e comprende anche l’accesso al Gatto Dormiente nel tempio Tosho-gu.

Alberghi a Nikko

Nikko è facilmente visitabile in giornata partendo da Tokyo, quindi per la maggior parte si trovano solo locande in stile giapponese.

Pension Hillside Terrace (tel 0288 54 3235). Ambiente amichevole e pulito con ottimo cibo.

Pension Turtle (tel 0288 53 3168). Buona posizione vicino al tempio Tosho-gu con stanze confortevoli.

Hotel Kanaya Hotel molto elegane dell‘800 vicino al fiume Daiya. Da 20,000 ¥ (160 €) a 50,000 ¥ (400 €).

tel: +81 0288 54 0001 – fax: +81 0288 53 2487

email: nikko@kanayahotel.co.jp –

web: http://www.kanayahotel.co.jp/english/nikko/

Web http://www.toshogu-koyoen.com/

Sito del tempio Tosho-gu http://www.kanayahotel.co.jp/english/nikko/ – Hotel Kanaya

 

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