Cesare

Come dice il sottotitolo di quest’opera Cesare è l’ “opera massima” di Fuyumi Soryo, il capolavoro di una vita capace di abbattere il confine fra fumetto e letteratura.

Seconda metà del 1400, Angelo da Canossa, un giovane sempliciotto ma profondamente amante dello studio, viene raccomandato da Lorenzo De’ Medici presso l’università di Pisa.

Allevato da suo nonno carpentiere, ha passato la sua giovinezza osservando le creazioni degli artigiani e sfogando la proprio curiosità con lo studio, non ha avuto modo di “osservare” i fenomeni sociali e politici contemporanei, sicché è totalmente non avvezzo ai giochi di potere e a quelli delle parti: per questo, di fronte alle rigide congregazioni dei gruppi universitari (gli studenti si raggruppano secondo la zona geografica di origine) e alle loro gerarchie interne, candidamente, cade in una gaffe dopo l’altra.

Angelo viene inserito nel gruppo dei Fiorentini il cui maggior rappresentante è Giovanni De’ Medici, figlio di Lorenzo: incautamente però rimane affascinato dalla figura di Cesare Borgia, capo della congrega Spagnola, che sembra prendere in simpatia il “rivoluzionario” Angelo, capace con la sua semplicità di sconvolgere l’etichetta. Così tra i due nasce un’amicizia che sconvolgerà la vita del nostro.

Seppur non sia il protagonista narrativo, in realtà questo manga narra, del punto di vista di Angelo da Canossa, la storia proprio di Cesare Borgia, della sua ascesa e della su cercar di realizzare il proprio sogno e le proprie ambizioni: unificare l’Europa intera così come fece l’Impero Romano ai tempi del suo illustre omonimo.

La cosa che più colpisce ponendosi alla lettura di questo titolo è senza dubbio l’estrema ricercatezza degli elementi storici: narrativi, architettonici, stilistici… ogni aspetto è curato sotto ogni minimo particolare per essere coerente e perfettamente logico con l’epoca narrata.

La stessa storia, seppur intrisa di romanzo, racconta gesta, eventi, e personaggi reali rispettandone l’indole.

Fuyumi Soryo riesce così ad evitare il pericolo più grande, quello di narrare una storia non propria commettendo errori grossolani dovuti al piegare il tutto alla “sua storia”; e questo spaccato culturale viene animato in maniera più che notevole. Il disegno infatti è strabiliante per come si fonde con la cultura rinascimentale. Le città, gli abiti, gli atteggiamenti, sono tutti perfettamente resi.

Un manga che vive della caratterizzazione dei personaggi, perfettamente sfaccettati, di piacevole lettura, una lettura impegnata, capace di soddisfare i palati più fini.