Corso di giapponese gratuito di Nanoda.com Lezione 7: Varianti stilistiche Hiragana

Eccoci giunti alla settima lezione del corso di Giapponese, pronti per iniziare?

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Introduzione

In questa nuova lezione del corso di giapponese di nanoda.com ti parlerò delle varianti stilistiche che possono assumere i vari caratteri Hiragana.
Come hai notato leggendo le lezioni fino ad ora, alcuni caratteri Hiragana si possono scrivere in modo leggermente differente da come hai studiato.
Nella scrittura e nella calligrafia italiana, alcune lettere cambiano forma, pensa anche al solo fatto che noi sappiamo identificare la lettera A sia vedendo “a” che “A”.
Se ci pensi bene sono scritte in modo abbastanza diverso, eppure la forza dell’abitudine te le fa leggere sempre come una “A
In giapponese succede esattamente la stessa cosa.
Esiste per così dire lo stampatello, il corsivo e i caratteri in calligrafia, ed esiste anche, come in tutte le lingue, il personale modo di scrivere di ogni persona, ossia la calligrafia di ognuno di noi.
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Varianti stilistiche dei caratteri Hiragana

Come hai potuto notare nel corso della lettura di queste lezioni, alcuni caratteri Hiragana si possono scrivere in maniera leggermente differente, sono solo dei piccoli cambiamenti, che non influiscono sulla comprensibilità del carattere stesso. 
Andiamo ora ad elencare le modifiche che capitano più di frequente nella scrittura dei caratteri Hiragana.
 La modifica principale che ti capiterà di notare è la fusione di due o più tratti in uno singolo.
Questa modifica deriva dal fatto che anticamente i caratteri venivano scritti con il pennello. Esiste un arte della calligrafia, che comprende molti stili diversi di scrittura, che magari analizzeremo più avanti, per il momento ci limitiamo a dire che le variazioni che subiscono alcuni caratteri derivano dai differenti tipi di tratto che il pennello crea sulla carta, e da come l’inchiostro si imprime su di essa.

Vediamo degli esempi:
variazione carattere SA
Il carattere SA scritto con 3 tratti, può anche essere scritto unendo l’ultimo tratto al precedente, ciò non ne cambia la lettura, e sono entrambe corrette.
Da cosa deriva la fusione dell’ultimo tratto?
Immaginate di scrivere con il pennello questo carattere, seguendo l’ordine corretto di scrittura. Siete arrivati alla fine del secondo tratto, a questo punto si dovrebbe alzare il pennello e muoversi a cerchio per andare a completare l’ultimo tratto, se pennello non alzato completamente lascia una scia di inchiostro che va ad unire i due tratti.
Anche il carattere ZA che deriva dal suono puro SA può subire la medesima modifica

variazione carattere KI
Anche nel caso del carattere di KI si ha la stessa fusione del tratto finale, per le medesime ragioni citate sopra, ovviamente anche il carattere GI può essere scritto nello stesso modo.

variazione carattere YU
Anche il carattere YU subisce questa modifica, l’ultimo tratto verticale viene scritto anche senza staccare il pennello o la penna dal foglio, continuando la curva armoniosa del tratto tondeggiante. Anche in questo caso la lettura rimane identica.

variazione carattere FU
Nel carattere FU e i suoi derivati PU e BU si ha una fusione di uno o più tratti, nell’esempio sopra i primi due tratti sono fusi in uno unico, e il terzo e il quarto si fondono anch’essi. Esiste anche una versione scritta con un intero tratto.
Altri caratteri subiscono modifiche di questo tipo ma sicuramente questi esempi sono sufficienti per farvi riconoscere anche le varianti degli altri caratteri.

Tutte queste varianti stilistiche dipendono da un diverso modo di scrivere il carattere e varia anche secondo i gusti e le abitudini di chi scrive, un po’ come succede con alcune delle nostre lettere.
Se vi capiterà di leggere il giapponese sui libri o su internet, trovate principalmente 3 stili differenti di scrittura, i così detti caratteri tipografici.

Caratteri tipografici

I caratteri tipografici sono qui caratteri che vengono utilizzati per la stampa di giornali, libri, e libri di testo delle scuole. Possiamo equipararli al nostro Arial, Times New Roman ecc. Sono generalmente tre : il Mincho e il Gothic e il Kaisho. Ti ho messo tre esempi qui sotto:
font tipografici

Questi tre stili sono usatissimi nella stampa di libri e giornali e sono anche i font tipici che vengono utilizzati su internet. Sulla rete il tipo di carattere più comune è il Gothic.
Consiste il linee semplici e dritte, come il nostro stampatello, in modo da poterlo leggere anche nelle dimensioni più piccole.
Leggere altri stili in dimensioni ridotte alle volte risulta parecchio difficile, sopra tutto se si tratta di leggere Kanji con molti tratti, cosa tutt’altro che rara.

Abituarsi a leggere i caratteri in diversi stili è sicuramente utilissimo per tutti coloro che sono interessati ad apprendere la lingua in tutti i suoi aspetti.
Come detto sopra esistono dei font tipici che vengono utilizzati più frequentemente, ma come per i nostri caratteri romani, anche per quelli giapponesi esistono tantissimi altri font ‘artistici’. Vediamo giusto per curiosità alcuni di essi:

esempi font giapponesi
Per completare la gamma di possibili modi di scrivere, vediamo cosa può succedere quando qualcuno scrive in giapponese con la propria personale grafia. Così come ognuno di noi ha un diverso modo di scrivere in italiano (ha appunto una propria grafia), anche in giapponese succede lo stesso, ognuno scrive i caratteri in modo diverso ma sempre rispettando la forma base, alle volte leggere un corsivo può essere molto difficile.

Corsivo

Ecco un esempio di corsivo giapponese, qui i caratteri si fondono l’uno all’altro.

giapponese corsivo
Anche i Kanji cambiano completamente aspetto, riesci a riconoscere alcuni Hiragana? Se non riesci non preoccuparti è più che normale.
Facendo pratica si riesce ad imparare a leggere tranquillamente anche questo tipo di scrittura.
Ovviamente ognuno ha una calligrafia diversa quindi buona fortuna!!
Ora cerchiamo di decifrare una frase di questa lettera, non ci interessa per il momento il significato ma solo riuscire a portare ricostruire in Hiragana leggibile la frase del riquadro.

E’ una frase molto comune scritta in Hiragana e Kanji, la traslitterazione in caratteri standard è la seguente:
frase giapponese
Anche questo voleva solo essere un esempio concreto per metterti di fronte alle difficoltà della lingua, non solo la scritta, ma anche il riconoscimento stesso della scrittura richiede esercizio. La parola d’ordine è: esercitarsi, esercitarsi, esercitarsi!!

Nella prossima lezione

Con questa lezione abbiamo concluso i capitoli riguardanti il sistema di scrittura giapponese, ma ci sarebbero ancora tantissime cose da dire a riguardo, ma per il momento concludiamo qui.
Nelle prossime lezioni inizieremo a studiare la grammatica di base e i Kanij.
Ti consiglio di affrontare le prossime lezioni di grammatica, solo dopo aver ben appreso la scrittura e la lettura di tutti i caratteri, questo perché nelle lezioni di grammatica non ci saranno i Romaji.
Questo perché voglio spronarti, se non addirittura costringerti, a studiare la lingua senza il bisogno del sostegno dei Romaji. Riuscire a seguire le lezioni di grammatica senza utilizzarli è già un primo esame che fai a te stesso per verificare se e come stai apprendendo le nozioni che ti sto dando.
Alla prossima lezione!!

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Link alle altre lezioni del corso di giapponese

Lezione 1 Hiragana e Katakana A-Gyo e Ka-Gyo
Lezione 2 Hiragana e Katakana Sa-Gyo e Ta-Gyo

Lezione 3 Hiragana e Katakana Na-Gyo e Ha-Gyo
Lezione 4 Hiragana e Katakana Ma-Gyo e Ya-Gyo
Lezione 5 Hiragana e Katakana Ra-Gyo e Wa-Gyo
Lezione 6 Suoni purei, semi puri, impuri e contratti
Lezione 7 Varianti stilistiche Hiragana