Video Girl Ai

“Vorrei essere come quelle persone che non calcolano niente e provano solo sentimenti positivi… una persona come Ai”.

Yota Moteuchi, 16 anni, è un ragazzo un po’ “sfigato”, soprannominato dai suoi stessi amici Motenai (colui che non ha successo con le donne), ma, con l’aiuto del suo amico Takashi, si è deciso a dichiarare il suo amore alla bellissima compagna di classe Moemi, di cui è innamoratissimo fin dalla prima volta che l’ha vista.

A volte, però, la vita è più crudele di quanto si possa pensare, e Yota non riesce a dichiararsi, ma anzi scopre che Moemi è innamorata proprio di Takashi, il suo migliore amico! D’altra parte a quest’ultimo la ragazza non interessa e, senza sapere quanto reali siano i sentimenti di Moemi, finisce per dirglielo in faccia senza tanti preamboli, spezzandole il cuore. È a questo punto della sua vita che a Yota appare uno strano videonoleggio, chiamato Gokuraku, in cui un gentile vecchietto gli consegna un video dal titolo “Ti consolerò”.

Convinto di aver preso un porno e non molto orgoglioso di se stesso, il ragazzo decide di guardarlo ma, fin da subito, intuisce che quella cassetta ha qualcosa di speciale, di sovrannaturale. Ed è così che dallo schermo del suo televisore fuoriesce una ragazza, Ai Amano, che afferma di essere lì per aiutarlo a conquistare il suo amore!

Da questo punto in poi inizia la vera storia che, nonostante l’incipit, non ha molto di fantascientifico, ma si concentra più che altro sui sentimenti e le azioni dei vari protagonisti. A rendere la situazione molto particolare è il fatto che Ai è “difettosa”: infatti, poichè è stata riprodotta da un registratore danneggiato, riesce a provare sentimenti umani che non le dovrebbero appartenere. Questo fa sì, naturalmente, che fra i sentimenti in questione ci sia anche l’Amore, che farà soffrire non poco la vivace video girl, costretta a combattere fra la sua stessa natura e i suoi desideri.

Nell’evolversi del racconto i personaggi maturano molto: in particolare Yota, che cerca in tutti i modi di combattere la sua timidezza e incapacità, ma anche Moemi, che vuole diventare più forte, e lo stesso Takashi, che vorrebbe avere almeno la metà della gentilezza e della bontà del suo migliore amico. In questo turbinio di emozioni e incomprensioni, l’autore ci racconta in modo magistrale la fragilità e al tempo stesso la forza di un essere umano, e il suo bisogno quasi irrazionale di amare ed essere amato, con un finale che sicuramente vi farà piangere lacrime vere.

Dal punto di vista tecnico è ineccepibile, sia per i disegni, sia per le inquadrature, sia per la sceneggiatura. Chi conosce l’autore sa benissimo come il suo stile si sia evoluto nel tempo da mediocre a perfetto, con la realizzazione di illustrazioni che sono a dir poco impressionanti per la loro veracità. D’altra parte nello stesso “Video Girl Ai” si nota un’evoluzione dal punto di vista stilistico dei personaggi, che diventano sempre più “corposi” e umani, sebbene lo stile rimanga ancora molto “manga”.

Ho cominciato a leggerlo quasi due anni fa, e continuo a riprenderlo in mano sia per riassaporare la storia che per esercitarmi nel disegno, che adoro e ammiro molto. Sconsiglio invece vivamente l’anime, fatto male dal punto di vista della storia (come stile, invece, più o meno ci siamo) e concluso in fretta senza presentare un vero finale; purtroppo, infatti, la serie animata è composta da soli 6 episodi, che coprono a malapena i primi tre volumi. Tenendo conto che il manga è composto da diciassette, potete capire quanto incompleta e poco esaustiva sia.

Per quanto riguarda il mio parere personale, è tuttora il mio manga preferito, non ne ho trovato ancora nessuno che potesse avere contemporaneamente dei livelli tecnici e stilistici così alti, per non parlare della bellezza della storia in sé.

Quindi lo consiglio a chiunque ami leggere non solo manga, perché credo che questo piccolo capolavoro rientri in una categoria a sé.

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