Verità

Bellezza

BELLO [ ‘ bello ]

Agg. s. m.

1 agg. : si dice di ciò che, visto o udito, produce nell’ animo un sentimento di ammirazione e di piacere disinteressato

2 agg. : che piace per l’aspetto morale

3 agg. : indica rafforzamento di intensità, anche in senso negativo

4 sm : tutto ciò produce ammirazione estetica; l’insieme delle cose belle

5 sm : innamorato, fidanzato

6 sm : punto culminante, decisivo, elemento essenziale

Se il nostro cervello ha un vocabolario, ecco quello di Tatsuha alla parola “bello”.

Che altro bisogna aggiungere? Niente. Quindi cominciamo.

Tatsuha chiuse la porta dello studio di Tohma e segui Shuichi verso l’uscita, passarono alla sala di registrazione dove Hiro prese il piccolo cantante e cominciò a sfregargli la testa con il pugno – Ehi! Così oggi i tuoi amici li ignori anche se ti salutano eh? Mi ritengo offeso! – Shuichi cercò di liberarsi – Hiro! Mi fai male! Ahia! –

Hiro intanto si rivolse a Tatsuha – Tranquillo, questo scemo lo porto a casa io con la moto. – Shuichi fece gli occhi da cerbiatto – Davvero? – il chitarrista spontaneo – Si, ma non ti do il giubbetto di pelle. – Shuichi rimase di sasso, poi cominciò a lamentarsi – Non è giusto! Fa freddo di fuori! –

Poi si sentì la voce di Fujisaki dalla sala – Ragazzi! Se andate via aspettate a Ryuichi che sta uscendo –

Tatsuha appena sentì quel nome vide tutti i colori del mondo, poi solo uno, il verde scuro dei capelli di quel ragazzo.

Sakuma Ryuichi, il cantante dei Nittle Grasper, il suo idolo, era davanti a lui.

Il moro vide chiaramente Ryuchi voltarsi verso di lui, formarsi un sorriso enorme sulla sua faccia e sentire la frase – Nanoda! Tu chi sei? – Tatsuha cominciò a tremare, tanto che tutti i presenti lo osservavano, poi emise un urlo – ( se la seguente frase la leggete con accento siciliano viene meglio l’immagine, pensate se la urla Aldo di Aldo, Giovanni e Giacomo) NON CI POSSO CREDERE!!!!! L’ HO TROVATO!!! – infine svenne, cadendo verticalmente a terra.

Ryuichi si girò e guardò Shuichi – Ho detto qualcosa che non va? –

I tre riuscirono a trasportare Tatsuha fino all’ingresso, poi lo adagiarono su uno dei sofà.

Ryuichi si avvicinò al viso del moro e bisbigliò – Mi ricorda qualcuno… – tirò fuori Kumagoro, il suo peluche rosa – a te chi ti ricorda Kumagoro? – Shuichi sussurrò qualcosa nell’orecchio a Hiro, i due si guardarono con aria maliziosa e lentamente, se ne andarono.

Ryuichi si voltò, ma non c’era ormai più nessuno.

A scatti, si guardò intorno e quando capì di essere solo gridò al mondo – Non sono cose da farsi queste!!!!!!!!

Tatsuha si riprese, aprì lentamente gli occhi, e la sua mente fece un riassunto veloce degli ultimi eventi, causandogli un cerchio alla testa.

Si rese conto di trovarsi sdraiato su un letto enorme, con coperte rosa shocking.

Sopra di lui un lampadario in stile liberty illuminava la stanza.

Si alzò mettendosi seduto e notò un coniglio rosa di peluche davanti a lui, che si mosse saltando – Evviva ti sei svegliato!! – Tatsuha si spaventò – Un pupazzo parlante! … Chi sei? – il peluche dondolò la testa – Io sono Kumagoro! Molto piacere!! – e gli tese la zampa, il ragazzo, anche se un po’ spaesato, gliela strinse – Piacere, Tatsuha. –

Il coniglietto rosa gli chiese – Scusa, ma tu mi ricordi qualcuno che gira intorno alla NG, solo che non mi viene in mente chi…. – Tatsuha si grattò la testa sospirando – Io sono il fratello minore di Yuki Eiri –

Immediatamente Sakuma Ryuichi spuntò da sotto il letto e saltò sopra il ragazzo – ECCO!!! Mi stava sulla punta della lingua! – Tatsuha fu colto di sorpresa, poi valutò la situazione. Sakuma Ryuichi, sopra di me, bacino a bacino… – Perché sei diventato tutto rosso? Ti peso troppo? – il moro scosse la testa – No! No! È solo che – Ma Ryuichi si alzò, non ascoltandolo – Scusami, non mi sono neanche presentato, io sono – Tatsuha disse – So benissimo chi sei, Sakuma Ryuichi. – lui rimase spontaneo, sorridendo – Bene, così evitiamo i convenevoli, comunque ti trovi a casa mia, mi avevano lasciato solo alla NG e non credevo ti servisse il pronto soccorso, quindi ti ho portato nell’ unico luogo che conoscevo dove ti potessi riposare, a proposito, stai bene? – Il ragazzo si alzò dal letto – Ora si, grazie per la preoccupazione. – Ryuichi sorrise ancora di più, cosa che per Tatsuha parve incredibile, – Di niente, adesso ti vado a prendere qualcosa da bere. – e usci dalla stanza.

Il moro si guardò intorno, la stanza conteneva solo il letto, le pareti erano di un bianco quasi irreale, come se fossero di nebbia fitta.

Dopo un po’ tornò Ryuichi con un bicchiere d’acqua che Tatsuha bevve in un sorso, poi rimase lì immobile a guardarsi spaesato.

– Guarda che puoi anche metterlo per terra! – gli rispose Ryuichi, e il sedicenne sorrise e arrossì dall’ imbarazzo – Anzi, invece di restarcene qui, vuoi venire di sotto? C’è più spazio. – Tatsuha annuì e insieme uscirono.

Scesero delle scale cui mancava la ringhiera, i gradini erano conficcati nel muro.

Tatsuha si ritrovò ad appoggiarsi alla parete, mentre il cantante dei suoi sogni era sempre al centro di ogni gradino.

Kumagoro saltò sulla spalla di Tatsuha e gli sussurrò – Occhio a non cadere! –

Ma il giovane si spaventò, inciampò su un piede e, ironia, cadde.

Ryuichi non se ne accorse e fu preso anche lui da quella valanga umana, rotolarono giù fino a terra.

– Ohi….scusami…tutto bene? – Il ragazzo dai capelli verdi che era sotto di lui ridacchiò – Ah! ah! ah! Niente di rotto! Però è stato divertente scendere le scale così! Ahia! –

La mano sinistra di Ryuichi aveva un frammento del bicchiere conficcato nel palmo.

Tatsuha esclamò – Oh no! Si è rotto e ti ha ferito, mentre cadevamo! Presto vieni! –

Lo prese per l’altra mano, notò che si trovavano su un enorme salotto dove c’era di tutto: grandi divani, una tv gigante a schermo piatto, scaffali pieni di cd, e una credenza a tre ante altissima piena zeppa di premi musicali.

Il salotto di un Dio della musica…Si poteva vedere anche la cucina adiacente, e lì era dove si era diretto il moro.

Si trattava di una normale cucina, con un tavolo al centro ed un bancone che la separava dal salotto.

Tatsuha prese Ryuichi in braccio e lo posò sul tavolo, si stupì di quanto fosse leggero nonostante fosse un trentenne.

Di canto suo il cantante si chiedeva cosa avesse in mente il fratello di Yuki Eiri, mentre lo osservava cercare tra gli sportelli.

Ritornò da lui con delle garze e del disinfettante, gli tolse delicatamente il pezzo di vetro, si assicurò che non ci fossero frammenti nel taglio e cominciò a medicare la ferita.

– Certo che sei un tipo particolare! Urli, svieni, cadi, ma sai trovare quello che cerchi in una cucina che non è la tua in brevissimo tempo! Come fai? –

Tatsuha, rimanendo concentrato sulla ferita, rispose – Passo molto tempo in cucina, di solito preparo da mangiare anche per mio fratello e il suo ragazzo, e alla fine impari che tutte le cucine sono strutturate nello stesso modo, anche se i mobili cambiano, le abitudini della gente no. – e fermò la fasciatura.

Ryuichi lo guardò negli occhi – Simpatico modo di pensare, alla fine devo dire che mi piaci –

Il moro si allontanò, e il cantante gli chiese perché e lui rispose – Tu non sai… quante volte…insomma! Io sono Tatsuha Usegi, uno dei tuoi più maniacali fan. Ed incontrarti è sempre stato il mio sogno – il giovane lo fissava – Beh, grazie per la medicazione! Io per ripagarti posso avverare questo tuo sogno! Cosa vorresti fare con il tuo idolo? –

Tatsuha si avvicinò, incurvò la testa e baciò Ryuichi.

Ryuichi rimase fermò con gli occhi spalancati, e per lui il tempo si bloccò in quel caldo incontro di labbra.

– Scusami, sono un idiota, è stato istintivo – bisbigliò un Tatsuha completamente rosso, il ragazzo dai capelli verdi non disse nulla poi senti Kumagoro – Io lo so che ti è piaciuto, diglielo! –

E Ryuichi accettò il consiglio del suo coniglietto – Non ti preoccupare, non so il perché, ma non è stato male…fammi riprovare – e lo baciò di nuovo, allungando le mani sul collo del moro.

Si distesero sul tavolo e si abbracciarono, mentre Tatsuha riempì di baci il collo di Ryuichi.

Improvvisamente Ryuichi si alzò, sollevando anche il ragazzo che disse – Cosa c’è? –

Per risposta il cantante lo prese in braccio e gli sussurrò su un orecchio – Vieni con me…e vedrai come brilleremo stanotte –

Kumagoro li vide, mentre salivano le scale, e osservando Tatsuha pensò:

Guarda come è felice, beh, caro mio, il tuo vocabolario ora avrà una nuova immagine.

BELLI

Agg. p. m.

1: Plurale di ” Bello” si dice di tutte quelle cose che insieme causano Bellezza.