Tokyo
Tokyo, 23/12/2006
Mia adorata Noriko,
iun altro giorno di lavoro insieme è passato eppure non sono ancora riuscito a dirti tutto ciò che provo. Lascio scorrere il tempo inesorabile, lascio che tu continui a considerarmi un burlone per via di Kumagoro e non ho il coraggio di dirti ciò che provo. Che cos’è che mi frena? La paura di un tuo rifiuto? La paura che tu leggendo nei miei occhi il mio amore per te continui a considerarmi ancora e solo un amico? Un amico… Che maledetta e fottuta parola per uno che ama… Amico… Sapere che mi guardi con gli occhi di chi guarda un amico è orribile, forse preferirei la tua indifferenza alla tua amicizia.
Sono qui, con un bicchiere di whisky in mano e cerco di scrivere una canzone, ma tutto quello che mi viene in mente è la rabbia per la mia indolenza, per il mio non saper reagire quando so tutto quello che fa tuo marito. Come si può maltrattare una ragazza dolcissima come te?
Non so cosa darei per passare una notte con te, per toccarti, assaporare l’odore della tua pelle e gustare i tuoi baci. Può l’amore distruggermi in questo modo?
Se mi vedessero direbbero che non assomiglio al Ryuichi di sempre, quello che scherza e tira su il morale alla gente, mi sento così solo in questo momento, una tua parola o un tuo bacio basterebbero a ridarmi la voglia di vivere?
Tuo marito, quell’essere pieno di soldi… Dovevi proprio scegliere di sposarlo? Ora hai anche una splendida bambina, forse l’unica ragione per la quale resti ancora accanto ad un uomo che è sempre ubriaco e ti picchia senza ragione… Ti prego, Noriko, guardami negli occhi, leggi l’amore, ti supplico, capisci quanto ti amo…
Aveva appena posato la penna, quando la porta dello studio di registrazione si aprì ed entro Noriko.
– Ryuichi, che ci fai qui?
– Noriko… Potrei chiederti la stessa cosa… Che ti è successo? Non mi dirai che…
L’aveva fatto. Ancora. L’aveva picchiata, stavolta chissà per quale stupidaggine. Ryuichi sentì di odiarlo ancora di più, se solo l’avesse avuto davanti l’avrebbe picchiato. Cos’aveva più di lui quell’uomo, se non i soldi? Ma Noriko non l’aveva sposato per questo, prima era il loro manager, e la ragazza se ne era innamorata, si era sposata dopo essere rimasta incinta della sua adorata bambina.
– Non dire nulla, ti prego, Ryuichi!- lo implorò lei, sgranando i suoi bellissimi occhi. Solo allora lui si accorse che con Noriko c’era anche la piccola Yumi (nome inventato, non so quale sia il vero nome, se qualcuno lo sa me lo dica che lo cambio NdR) che abbracciava stretto un orsacchiotto
– Ho deciso di andarmene via di casa, Ryuichi, stanotte rimarrò qui, domani mi cercherò una casa…
– Puoi venire a stare da me…- propose lui, abbracciandola forte.
– Sarebbe un disturbo troppo grande, non posso accettare!- si schernì lei.
– Sì che puoi, invece, mi dispiace solo che prima di ora tu non abbia preso questa decisione!
Fecero sdraiare la piccola Yumi su un divano dell’ufficio di Seguchi Tohma, poi andarono di nuovo in sala registrazione, dove Noriko notò la lettera che Ryuichi aveva lasciato a metà e cominciò a leggerla, nonostante lui cercasse di prendergliela.
– Davvero pensi questo di me?- chiese sorpresa.
Lui annuì e aggiunse:
– Non solo questo… Penso anche che ti amo da morire, più di quanto tu possa immaginare, so che mi giudichi immaturo, un giocherellone, ma te lo giuro, posso cambiare, posso dimostrarti…
Lei lo zittì posandogli le dita sulle labbra, poi lo abbracciò e baciò. Al giovane musicista non restò altro che ricambiare il suo bacio, e sperare che non si trattasse solo di un sogno.
– Ti amo, Noriko!
– Lo so, Ryuichi, lo so! Vorrei solo essermene accorta prima che tutto questo succedesse… Ora voglio solo vivere la mia vita con te! Così e per sempre!
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