Cap 01

Cap 01

Note: Ragazzi, eccoci qua… La mia prima fanfiction su Naruto! Chissà che ne verrà fuori…
Spero che apprezziate e continuate a commentare i frutti della mia mente perversa!
Disclaimer: i personaggi non sono miei (purtroppo) ma del mitico Masashi Kishimoto.

Grazie a chi commenterà e anche a chi solo legge!

§ Amor ogni cosa vince §
Leonardo da Vinci

TAKE WHAT’S LEFT OF ME
CAPITOLO PRIMO

Era una notte buia e tempestosa.

Come ogni storia come si deve, anche la mia iniziò a questo modo.

Iniziò quando Hitachi sterminò tutto il clan degli Uchiha, quando io, Sasuke, non ero che un bambino sconvolto, che camminava per vie sperdute consapevole del fatto che non avrebbe più avuto una casa, una famiglia, ma sarebbe sempre stato solo, sopravvissuto a una morte sicuramente meno dolorosa di quanto lo sia stato per me vivere.

Non voglio essere compatito nè ammirato per il fatto di aver vissuto nella più completa solitudine per anni, per essere riuscito ad andare avanti con le mie sole forze nell’accademia ninja del Villaggio Della Foglia: nessuno, nessuno di voi ha cercato di aiutarmi o consolarmi allora, pertanto ritengo sia sciocco e inopportuno che lo facciate ora, magari per conquistare la mia simpatia o portarmi a confessarvi il mio dolore.

Se mi sono impegnato a migliorare non è solo per esibirmi e potermene vantare. Il mio obbiettivo è e resterà sempre uno: rivendicare la mia famiglia. E uccidere Itachi.

Non ho mai desiderato veramente amici o ragazze, preferivo sempre guardare tutto da lontano, con indifferenza, sentendomi come protetto dalla solitudine come da una corazza impenetrabile, che non lasciava trapelare alcun sentimento.

Ma che un solo sorriso riuscì a scalfire.

Un sorriso radioso, ma allo stesso tempo… falso.
Una maschera di felicità contrapposta alla mia, dipinta con l’indifferenza.

Naruto…

Fu l’unico che avrei voluto si avvicinasse a me, ciò che nascondeva la maschera da sbruffone idiota era diventato un mistero quasi ossessionante: volevo sapere cosa nascondesse con tanto ardore quel ragazzo che sognava di diventare un ninja per essere accettato dagli altri.

Mi rubò il mio primo bacio. Baka…
Il solo ricordo riesce a farmi sorridere, e vi assicuro che avviene assai raramente: per fare lo spaccone si mise in piedi sul mio banco, scrutandomi con odio, ma si sbilanciò e mi piombò addosso. Non oso descrivere quel bacio come uno appassionato e romantico, tutt’altro.. Fu breve e quasi impalpabile, uno sfuggevole tocco di labbra, subito interrotto da entrambi, che eravamo sconvolti.

Ma quel bacio bastò a farmi capire che non potevo più nascondermi nella mia indifferenza da Naruto.
Io e lui siamo sempre stati legati in maniera quasi fraterna da allora, ma non riuscii mai a soffocare i sentimenti che provavo verso di lui.

Ed è per questo che sono fuggito.
La maledizione di Orochimaru mi ha cambiato, dentro… Potrei non essere più me stesso da un giorno all’altro… E non voglio che nessuno ne soffra.

Non voglio che lui ne soffra.

E’ venuto a cercarmi, implorandomi di tornare.
Sono rimasto indifferente, distaccato come se non me ne importasse molto, dicendogli che non volevo tornare.

Lui e Sakura sono rimasti feriti dal mio atteggiamento, ma so di aver fatto la cosa giusta.

Sono anni che non sento più loro notizie..
Cinque lunghi anni di allenamenti con quel verme di Orochimaru..

Naruto…

Sangue. Odio. Dolore.
Ecco la mia vita. Il mio scopo? La morte. La distruzione…

….

Ahahahahah!!! Ci siete cascati, vero?
Il grande Naruto Uzumaki non si abbasserebbe mai a tutto ciò!
Non sono cambiato, in questi anni di solitudine.
O meglio, questo è quello che mi ostino a far credere a me stesso e agli altri: ormai ostentare ottimismo, allegria e buffonaggine è diventato istintivo, naturale.
E’ un modo di essere che mi fa sentire protetto, libero in un certo senso: mi credono un’idiota, una persona distratta e inaffidabile, sicuramente da sottovalutare.

Ma, sinceramente, nessuno può essere così idiota, neppure io.
Anche se ostentare una felicità totalmente inesistente può essere considerato un atteggiamento infantile e sciocco, tutti ci cascano e fanno affidamento sulla mia presunta idiozia per spezzare la tensione nelle situazioni più difficili.

Ma cosa c’è sotto la mia maschera?
Dolore. Solitudine.
E sotto di questi vuoto.

E’ questo che sono in realtà.
Non sono nulla.

Non ho mai avuto genitori o qualcuno che si prendesse cura di me oltre Iruka.
Non ho mai avuto veri amici che mi amassero per quel che sono, dato che nessuno sa chi sono in realtà. Forse apprezzano il modo in cui appaio, lo trovano divertente, ma nulla più.

Una volta sola ho creduto di provare un vero sentimento verso qualcuno, un sentimento simile all’amicizia, ma più forte, più totalizzante.
Insieme a lui, a Sasuke, mi sentivo completo, stimolato a migliorarmi… Sentivo che lui mi accettava davvero, mi capiva…

Poi venne Orochimaru e il nostro legame che credevo indissolubile si spezzò.
Sasuke si allontanò da tutti, fece da schiavetto a quel pazzo pur di aver la sicurezza di uccidere il fratello Itachi e essere più potente.

Ho sofferto per l’abbandono.
Straziato dal dolore, come se Sasuke mi avesse pugnalato in un modo terribilmente doloroso, facendomi assaporare lentamente il dolore, un dolore infinito.
Nessuno l’ha mai immaginato, vedendomi perennemente allegro e vivace.
Nessuno.

Sono migliorato, diventando un ninja temuto e rispettato.
Ma non è quello che voglio, diventare Hokage non ha più alcuna importanza per me, nonostante anche il maestro Kakashi mi abbia confidato che secondo lui posso farcela.

Da un anno proseguo la mia fuga solitaria.

Nulla per me ha più importanza.

Ho bisogno di stare solo, con come unica fedele compagna la Volpe a Nove Code sigillata dentro di me…

Ho solo un desiderio, un desiderio quasi ossessivo nella mente…
Rivederlo…

Forse questo non si avvererà mai, ma io conserverò per sempre gelosamente in me il suo ricordo dolce-amaro, fino alla morte…

Un po’ drastico?

No, non credo…

FINE PRIMO CAPITOLO
CONTINUA….