Autoconclusivo

Autoconclusivo

Note: Non conosco bene FF, perciò vi chiedo di non mandarmi maledizioni se i caratteri dei personaggi sono un po’ OOC!^^”’

Come si scioglie il nodo di una cravatta?

Stringi le dita attorno al cappio di stoffa che ti sta opprimendo, tenti di allentare il giogo che ti è imposto dalla tua posizione, ma sai che i tuoi tentativi sono inutili.

Eppure Rude te l’aveva fatto vedere come si annodava una cravatta. Lo aveva fatto quella stessa mattina e tu lo avevi ascoltato, giusto? Bè, forse se lo avessi prestato maggiore attenzione alle sue parole forse sapresti

procedere nel modo inverso.

Strattoni un po’ più forte.

Non ti entra in testa che la forza bruta non serve a nulla? Quel nodo è soltanto più stropicciato, ma la sua resistenza non ha vacillato sotto i movimenti delle tue dita sottili. Poi devi ammetterlo. Di forza non hai mai peccato.

Eppure ti secca ammetterlo, ha vinto lei.

Bè, non sei stato proprio costretto. Semplicemente hai avvertito lo sguardo di Rude su di te. E subito il braccio si è afflosciato lungo il tuo fianco.

Ne ha di pazienza quel ragazzo!

Lo pensi fin troppo spesso. Puoi essere spaccone e arrogante, ma sai riconoscere quando esageri. E Rude di sicuro potrebbe stendere una lista di quante volte ti abbia dovuto sopportare!

Ma lui è sempre lì, forse con un’aria un po’ troppo austera… anzi no, con un’aria un po’ troppo seria! Ah… sono sinonimi…

Bè, comunque lui è sempre lì con te, non parla molto, questo è vero, ma basta la sua presenza per farti sentire al sicuro, giusto Reno?

E adesso osservi con un cipiglio che in quella stanza ci sono solo un branco di ipocriti.

Ritti e immobili tengono puntato lo sguardo davanti a loro.

Tsk… c’è persino qualcuno di loro che preferirebbe essere da qualche altra parte!

Sì, anche tu. Ma almeno lo dimostri!

Non sei imbambolato come il buon vecchio Rude mostra ogni giorno che cade sulla terra – e come adesso i Soldier stanno facendo -, ma ti agiti sul posto.

Se tralasciamo il piccolo particolare che hai ripreso a torturare la cravatta, si può dire che sei quasi tranquillo.

In fondo cosa sarà mai?

Il primo incontro con il principe della ShinRa.

Rufus ShinRa, primo e unico figlio del presidente.

…..

Smetti di maneggiare con la stoffa scura e riesci a far passare una risata per un colpo di tosse.

Avevi un cagnolino che si chiamava Rufus. Ti stava sempre dietro e non riusciva a stare senza di te, piangeva sempre se non c’eri. Poi un motociclista non aveva visto quella macchiolina bianca sulla strada… era troppo veloce.

Poi avevi pianto, vero Reno? Bè, ci eri affezionato…

Però sarebbe meglio che ti ricomponessi, Rude con gentilezza e nonchalance è riuscito a farti sentire dolore anche con una piccola gomitata. Di sicuro avevi una faccia da ebete… forse anche più del solito… ma di solito hai una faccia da idiota? Forse un carattere da stronzo, ma la faccia da idiota…

Improvvisamente capisci che qualcosa è cambiato: il silenzio stanco e noioso è mutato, le posture sembrano – se è possibile – più rigide, le rughe d’espressione marcate dall’attenzione che si diffondeva negli occhi dei presenti.

Persino tu, devi ammetterlo, sei riuscito a ricomporti in maniera decente poco prima che i passi provenienti dal corridoio cessassero e che la porta si aprisse.

Velocemente ricambi lo sguardo del tuo riflesso che pigro si staglia sull’immensa vetrata di fronte a te.

Bè… almeno non hai la bava alla bocca! E forse nessuno ti noterà con un po’… ok, con molta fortuna!

Questo capisci dalla breve occhiata che Rude ti ha rivolto. Oh, l’hai vista dall’improvvisato specchio, ma è lo stesso zo to!

E quando quel volto che non hai mai visto ti si para davanti non puoi fare a meno di emettere una sussurrata esclamazione di sorpresa.

Se potesse Rude ti ucciderebbe. Ma lo farebbe per il tuo bene. Non vuole che ti caccino, sei un novellino! E da solo si annoierebbe, cosa che non manchi mai di ricordargli quando ti rimprovera – ma sempre con nonchalance da invidia –

Lui lo conosci.

Il presidente.

Le palpebre leggermente calate su quegli occhi che hanno saputo guardare oltre e fare della ShinRa Corporation la padrona incontrastata del pianeta, ma che mostrano la preminente fine del suo percorso.

Ha lavorato troppo quell’uomo…

I capelli sembrano più lucidi dell’ultima volta che l’hai visto. E ancora una volta ti sorprendi. Quell’uomo esagera sempre con la brillantina, ma non ha ancora perso un capello… e lì ti viene il dubbio, avrà il parrucchino?

Probabilmente non sei molto bravo a nascondere cosa passa per il tuo cervello, perchè ancora senti pulsare la parte dolorante della spalla. Grazie Rude!

Forse sarebbe meglio smettere di pensare, o domattina non sentirai più la tua parte destra del corpo, zo to!

E poi quel nuovo volto.

Subito pensi che sia il figlio del presidente, Rufus ShinRa. Un po’ lo si capisce dallo sguardo, forse un po’ meno dai lineamenti. O meglio ancora, dal fatto che il presidente non si trascinerebbe dietro qualcuno di insignificante importanza per mostrarlo a mezza corporazione, no?

Però qualcosa è diverso.

Forse il ciuffo ribelle che cade davanti al volto – sarà una persona indipendente –

Oppure i capelli lisci che non davano segno di essere trattenuti a forza da nessun trattato artificiale – sarà una persona vanitosa –

O gli abiti bianchi che spiccano nel grigiore delle altre divise scure – sarà una persona a cui piace distinguersi dalla massa –

E il capo inizia a parlare.

Odi la voce del presidente.

Monotona e piatta.

Così diversa dal presidente che si rivolge al popolo. Una maschera per guadagnarsi la fiducia di ognuno.

E poi lui da segno di voler iniziare.

Pensi che lui sarà uguale al padre.

Inizia.

E la mascella non regge più.

Non ti rendi conto che sei immensamente stupido con la bocca semiaperta.

Eppure non puoi fare altro.

La voce è ferma, ma non rigida. E’ calma, quasi accondiscentente, ma non ironica – quell’ironico che da sui nervi – E’ perentoria, ma rassicurante.

Se c’è una cosa che in questo momento tocca i tuoi pensieri è il fatto che quel tipo è un leader nato.

Serio, capace di attirare l’attenzione, di farsi rispettare…

…..

No! Un altro Tseng no!

Dopotutto, anche se è il presidente, è pur sempre un novellino, giusto?

Ma subito ti imponi di smettere di pensare.

Subito!

…..

Senti una fitta che ti attraversa la spalla.

Troppo tardi…

Dannato Rude!

Ti massaggi la spalla da un’ora e ancora il dolore non accenna a diminuire!

Cammini da un po’ lungo i corridoi, dove vuoi andare?

Ovvio! Da nessuna parte!

Però è quasi rilassante osservare qualcosa di nuovo in quell’immenso edificio, vero?

Da quasi un anno Reno sei entrato nel corpo speciale dei Turks, ma non sei mai riuscito a scoprire molto, a dir la verità.

Bè, l’importante è che ti paghino per il lavoro svolto! Il resto passa in secondo piano quando devi procurarti il necessario per continuare a camminare sulle tue gambe!

Inoltre non puoi passeggiare con tranquillità nella ShinRa Mansion e varcare con altrettanta sicurezza ogni soglia!

Questo devi proprio ammetterlo Reno!

Ma nulla ti impedisce di camminare. Nemmeno le occhiate di ammonizione di Rude, anche se ti chiedi come riesci a comprendere ciò che è al di dietro di quelle lenti scure.

Però la sua indignazione non l’hai vista, nè sentita, eppure un po’ di vergogna c’era.

Ed Elena era diventata rossa.

Telecamere nelle stanze e in ogni angolo.

Ben nascoste, ovvio.

E gli ultimi due mesi il giovane ShinRa li aveva passati ad analizzare i vari comportamenti dei componenti della società.

Il bello è che aveva detto tutto in poche parole, senza i giri immensi che caratterizzano il padre, zo to!

Ed Elena aveva sbraitato infuriata.

Ancora la sua voce ronza insistente nelle tue orecchie.

E tu non avevi capito cosa ci fosse di tanto imbarazzante.

Forse per questo ha minacciato di picchiarti…

Poi senti una voce.

Anzi no, sono due.

E adesso che non devi badare alle parole – oh, e anche alle gomitate amichevoli di Rude! – è ancora più netta la sfumatura nelle voci che provengono da dietro la porta…

Troppo buio.

Ti avvicini e leggi le lettere cubitali.

Il nome ShinRa spicca in rilievo, probabilmente ti sei spinto troppo in là.

– Vattene Rufus! –

– Padre tu non vuoi ammettere che stai affrontando le cose nel modo sbagliato. –

– Smettila! Non sai cosa stai dicendo! –

– Invece lo so. E’ meglio mostrare subito i propri intenti e mettere le persone di fronte alla realtà, piuttosto che illuderle per poi ritrovarsele contro in futuro. –

– Sei uno sciocco!!! Con te la ShinRa avrà vita breve! –

– Mi stupisco che sia ancora la padrona con te a capo, ma adesso è ora di cambiare padre. –

Ma chi se ne frega! Giusto? In fondo con due passi non uccidi nessuno!

Ed essere un membro dei Turks ti salva sempre.

Con la faccia tosta che mostri sempre esibisci la migliore espressione ” alla Tseng” conservata nel tuo repertorio, ma sei sicuro che l’aria strafottente non riuscirai mai a cancellarla.

Insomma! E’ parte di te zo to!

– Cosa ci fai qui? –

E’ arrabbiato il presidente.

Il suo difetto è che non riesce a mantenere il controllo della situazione non appena qualcosa gli sfugge di mano.

Non sai se trattenerti dal ridere o dallo straparlare sfacciatamente.

– Sono Reno, comandante in seconda dei Turks. Riguardo l’ultima missione a Midgar… mi domandavo se il rapporto della… –

Per una frazione di secondo ti blocchi, non credi a quello che stai per dire.

E preghi che i muri non abbiano lo orecchie, o che i Soldier addetti al controllo telecamere stiano facendo qualcos’altro, come sempre del resto!

Non lo sopporteresti.

Poco prima di pronunciare la fatidica parola ti ricordi che la fortuna e cieca, ma la sfiga ci vede benissimo.

– …signorina Elena le fosse pervenuto. A causa del susseguirsi degli ultimi avvenimenti… –

E ti brucia…

Ti brucia sapere che ancora una volta i membri dell’Avalanche ti sono sfuggiti dalle dita come acqua corrente.

Accidenti!

– …volevo accertarmi di persona dell’arrivo dei documenti. –

Mmmmh… allora non è stato tempo sprecato ascoltare i tediosi discorsi di Tseng!

Qualche parola raccattata quà e là e adesso sei di nuovo a passeggiare per i corridoi costellati in qualche punto da Soldier guardinghi, al principio del loro turno o stanchi, in attesa di un cambio.

Ah sì, da qualche minuto qualcuno ti segue senza darsi nemmeno la pena di nascondersi!

– Reno, comandante in seconda dei Turks, dico bene? –

Uh?

Seguito dal figlio del presidente! Quale onore!

L’elegante divisa gli cade fluida addosso… e tu hai la camicia fuori posto e la cravatta… ehm… non hai la cravatta.

– Sì. –

Ops! Troppo monosillabico dopo aver sostenuto un sermone di bugie solo per pararti il sedere!

E non sembri guadagnare punti… ma potrebbe essere solo una tua impressione… eppure non puoi negare che ti stia calcolando freddamente.

E non ti preoccupi. Tanto non hai nulla che non va, no? Bè… togliendo la divisa non proprio in ordine e l’aria da teppista, ovvio!

Ehm… che poi sarebbe tutto…

– Devo ammettere che per essere uno sbarbatello sei stato bravo a mettere tutte quelle falsità una dietro l’altra in pochi attimi. –

Ti ha lasciato perplesso e – devi ammetterlo dannazione! – non sembra avere alcuna intenzione nociva nei tuoi confronti.

Anzi, sembra quasi divertito.

Ma non sorride.

…..

Non si può essere divertiti – anche sadicamente – senza un sorriso! Ma lui lo fa, zo to!

Potrebbe però essere anche solo ammirato?

Ma…

Sbarbatello?!?!

E adesso sei finito veramente.

Forse dovresti legarti Rude di fianco per evitare certe… cose.

Però chiunque avrebbe un minimo di buon senso per…

Ok, non tu.

– Cosa ti diverte tanto? –

E’ impossibile non notarti sbuffare con aria ironica.

Ma nessun cipiglio attraversa il volto di Rufus.

Impassibile e inflessibile.

Il classico tipo obiettivo che giudica le cose con lucida freddezza.

– Scusi l’indiscrezione, ma la sua osservazione era un banale test? –

Potrebbe avere vent’anni o trenta, non sai dirlo con esattezza.

E se fosse un cinquantenne?

No, così si esagera!

Ma l’idea di Elena che sia un maniaco non ti sembra poi così remota come pensavi senza osservare quel volto dal quale nulla traspare.

Però dovresti smetterla di pensare! Davvero!

– Immagino che sia stata dura per te passare la selezione, dato il tuo carattere. –

– Oh no! E’ stato semplicissimo! –

Sei uno spaccone! Questo nessuno può togliertelo!

E non dimostri nemmeno che ti abbia dato fastidio essere spiato a tua insaputa!

Ed è la verità! Insomma, non hai nulla da nascondere!

– Arrivederci Reno. –

Eeeeh! Peccato che non tutti siano comprensivi come il caro vecchio Rude, vero?

Forse non ha gradito i tuoi innumerevoli ritardi o la tua mancanza di disciplina… va bè, in fondo il capo non era ancora lui, no?

Ma… non ha risposto alla tua domanda, zo to!

E sbuffi ancora. Sarà la centesima volta.

Proprio in quel momento il reattore doveva decidere di – com’era quella parola? – ah sì, cedere!

Solo un istante e… ka-boom!

Ti sei risvegliato bloccato dalle bende e senza la certezza di essere riuscito a salvare il presidente e senza riuscire a capire cosa accadesse – e accada tutt’ora – in quel laboratorio situato nei sotterranei della ShinRa.

Rude è venuto a sgridarti con la sua solita calma aria di rimprovero. Ti ha dato dello scemo, ma ti ha anche graziato da una delle sue pacche amichevoli, segno che era sollevato.

Elena è arrivata dopo Rude. Lei non è stata altrettanto gentile, ha spiattellato per mezz’ora accuse e insulti sulla tua negligenza con una parlantina insopportabile, poi ha tentato di strozzarti in un abbraccio consolatorio.

Tseng è semplicemente passato per vedere se eri ancora vivo e ha avuto da ridire silenziosamente su quei due segni rossi che ti ornavano gli occhi.

Semplicemente ti ha dato del teppista.

E ci hai messo un po’ a comprendere.

Sei riuscito a scorgere con più attenzione il tuo riflesso nel vetro della finestra.

E ti sei osservato a lungo…

Con gli occhi sgranati.

Se qualcuno fosse stato presente alla scena sarebbe senza mascella.

Hai alzato le spalle e con aria di sufficenza ti sei riadagiato sul cuscino.

In fondo non sono male nemmeno così!

Poi ti sono giunte delle voci.

Il tuo intervento è stato inutile, il presidente alla fine è morto.

Non sai se abbia sofferto tra atroci agonie o sia spirato sul colpo.

L’unica cosa che sai è che tu non dovevi essere in quel laboratorio.

Ma la curiosità era troppa. E i sospetti molti.

E sei nei guai.

Per questo Rude era stato contento di trovarti, Tseng era riuscito a darti quell’appellativo che tanto ti si addice.

Nessuno di loro si aspettava di trovarti ancora qui.

Perchè eri dove non dovevi essere.

Non pensi che Elena sappia qualcosa, perchè lei è entrata in servizio appena un anno dopo di te.

Ma gli altri due sapevano e ciò che conoscevano ha rischiato di ucciderti e adesso ti sta facendo rischiare ciò per cui hai sacrificato tutto.

Il dottore – c’era qualcun’altro con il presidente, ma chi? – ti congeda poco gentilmente, tu non ti scomodi a ricambiare una cortesia inesistente ed esci fuori.

– Reno. –

Non lo vedi da molti giorni, non ricordi da quanto, anche perchè sei rimasto in uno stato di incoscienza per un tempo indeterminato.

Al solo ricordo provi una fitta di rancore per aver perso così tanto tempo inerte senza poter fare nulla.

Quella grande vetrata è inquietante, è lo stesso luogo dove lo hai visto per la prima volta.

Ti specchi, i segni sotto gli occhi sono marcati come a fuoco sulla tua pelle.

– Signor Presidente. –

Forse è solo il sapere che quella carica ora spetta a lui, eppure non sembra essere diventato più… in qualche modo meno… non meno umano, ma… non incline ai sentimenti umani… obiettivo?

E per la prima volta sai che la faccia tosta non basterà a spiegare perchè, invece di seguire le regole e di aspettare che fossero stati i Soldier scelti ad intervenire, ti sei buttato a capofitto nel pericolo, anche se era stato solo per salvare una vita umana?

– Probabilmente se non fossi intervenuto non avrei potuto parlare un’ultima volta con mio padre… –

– ….. –

Parla ancora con il suo tono tranquillo che lo ha caratterizzato dalla sua prima comparsa. Come se nulla fosse accaduto.

– …di questo devo ringraziare te. Ma una domanda è sorta spontanea un po’ a tutti… –

– ….. –

– Perchè ti trovavi lì proprio in quel frangente? –

Ponderi la domanda, per la rima volta valuti le possibili risposte.

– Per caso. Stavo pensando e non badavo a dove stavo andando. –

– … Sai perchè solo pochi Soldier sono ammessi in quella zona? –

– No. –

– E perchè ai Turks è severamente proibito avvicinar… –

– E perchè nessuno ci fosse a controllare? –

Non è la prima e l’ultima volta che pensi di volere sempre Rude accanto a te.

Ma odi chi gira attorno alle cose, odi chi cerca di manipolare le persone per sentirle dire ciò che vogliono.

– ….. Perchè i Soldier vi sono ammessi solo sotto un preciso ordine del presidente… quel luogo è interdetto a tutti, accessibile solo agli scienziati e, da adesso, a me e a chi io voglia designare… –

Si alza, puoi percepire la distanza tra voi frantumarsi.

Lo sguardo chiaro e impenetrabile, con una fierezza che non credevi di aver mai posseduto sostieni le iridi azzurre con fermezza.

Perchè in fondo tu detesti perdere in ogni occasione.

E abbassare il volto sarebbe stato come ammettere di essere stato sconfitto nell’orgoglio.

– Perchè? –

– Reno, ti basti sapere che molto presto conoscerai ciò che è celato in quel laboratorio, perchè è meglio mostrare subito i propri intenti e mettere le persone di fronte alla realtà… –

– … piuttosto che illuderle per poi ritrovarsele contro in futuro, giusto? –

Hai ritrovato l’aria spavalda e non pensi di poter essere messo peggio di così per non rivelare di tua spontanea volontà – perchè tu sai che lui conosce la verità – che hai ascoltato la fine della discussione intrattenuta con suo padre tempo addietro.

Ed era stato nel ripensare a quelle parole che aveva compreso il perchè dei gesti subito svelati da Rufus.

Sincero, schietto, rigido e inflessibile.

– Sì. –

Piantala di toccarti le labbra!

Non puoi ancora credere che hai sentito il contatto con…

Si era solo avvicinato, ha premuto le sue labbra contro le tue. Non hai avuto il tempo di provare niente, solo un dito che sfiorava la tua cicatrice e ti sei sentito respingere.

– Ritorna quando avrai terminato la missione. –

Non hai ancora capito come ti sei ritrovato fuori dall’ufficio.

Sai solo che poco dopo Rude ti trascinava verso l’elicottero e altrettanto gentilmente Elena ti intimava di non prendere i comandi.

– Ritorna quando avrai terminato la missione. –

Ancora ci pensi, eh?

Non puoi credere che ti abbia lasciato quel sapore amaro in bocca… bè, forse un po’ più dolce sulle labbra.

Però lui ha vinto, ha vinto su tutta la linea, perchè è stato lui a baciarti, a sfiorarti il viso e tu hai semplicemente subito…

Tu odi perdere.

Odi quando l’Avalanche blocca i piani della ShinRa, odi quando qualcuno ti mostra la sua supremazia.

Dopotutto tu sei un membro dei Turks, devi solo obbedire agli ordini diretti del presidente… non farti schiacciare moralmente da lui, giusto?

– Reno? Tutto bene? –

– Rude! Elena! –

– Cosa c’è? –

– Vediamo di concluderla in fretta questa missione! Zo to! –

Perchè Rufus è il presidente e può obbligarti solo a compiere le missioni che ti assegna.

Oh sì. E anche a farti mettere la cravatta!

ANGOLINO AUTRICE

Mmmmh… non conosco bene Final Fantasy e la figura del presidente Rufus non so se è giusta…

Se qualcuno non si ritrova con la trama originale consideri questa one-shot come un concentrato di what if?

Però a me piace… tralasciando che si capisce che è shonen-ai solo alla fine, ma penso che mi sia venuta bene!^^

Adoro l’ultima frase, mi fa troppo ridere!!! Ok, sono suonata, però lascia in sospeso molte cose…

Se i caratteri sono un po’ OOC scusatemi, ma da quello che so io Rufus e Reno li vedo così!

Una dedica speciale a Sky_shindou e scusami se non ho fatto di più, in fondo questa dovrebbe essere la prima RufusxReno in italiano che leggi, o sbaglio? Però non mi è venuto nient’altro in mente…

Comunque questa coppia mi piace molto, sembra quasi impossibile che possano essere compatibili, invece…

Il titolo mi è venuto in mente alla fine, la supremazia della ShinRa sarebbe intesa come la supremazia incontrastata che Rufus acquisisce nel diventare presidente. In questo caso particolare mostra la sua supremazia su Reno (il ragazzo alla sua presentazione ha la cravatta e poi si lascia baciare! XDDD) che però non sembra molto scontento in senso negativo!!! XDDD

Non so se sia una spiegazione razionale, ma per me va bene così…