Autoconclusivo

Autoconclusivo

Salve a tutti! ^^
Finalmente sono ritornata dopo un lunghissimo periodo di inattività!
Non avevo la più pallida idea di cosa scrivere, quando mi è venuta in mente questa raccolta di one-shot yaoi su tutte le coppie shonen ai possibili e immaginabili, non c’è alcun limite! (poi l’idea è buona, dato che sono sommersa di impegni e mi sarebbe difficile mantenere la cadenza regolare di una long fic…
_ )

Finchè avrò abbastanza fantasia scriverò, ma se volete leggere qualcosa su una coppia in particolare potete chiedere, anche se per alcune serie la mia conoscenza si basa solo su recensioni estrapolate da wikipedia e siti simili… u.u
Vedrò di fare del mio meglio, spero che l’idea vi piaccia!

Brevi fiabe shonen-ai su amori che a volte vengono consumati in silenzio, a volte conoscono la luce del sole.

Logorante.

Il polpastrello sfiorava con premura quel bottoncino nero e liscio, continuamente lo schiacciava sotto il suono ritmico della suola di una scarpa nera che picchiettava contro l’asfalto grigio.

Era logorante quel fastidioso battere che scandiva il tempo della sua attesa, brevi istanti duravano ore nella sua mente che febbrile passava al setaccio immagini nate dalla sua fantasia, ma che nella realtà non sarebbero mai state un elemento discordante.

Dolci fili che gli sfioravano il volto, la liscia pelle contro la sua, un abbraccio delicato e protettivo, come una gemma che protegge lo sbocciare di un fiore.

Sarebbe sfociato nell’assurdo. Anzi, era già successo. Troppe volte…

La sua mente era una clessidra di sabbia, che lenta scorreva, soffermandosi su piccoli segnali che gli davano speranza, portando immagini bugiarde che gli riempivano con ipocrisia il cuore…

Un piccolo rumore fece tacere quell’orologio funzionante solo per lui, che segnava il suo tempo personale, piccoli granelli di sabbia che scivolavano senza fretta, scostanti dal mondo.

La sua voce si fermò lungo la via verso la luce, ascoltò quel brusco invito ad occhi chiusi, immaginò quel tono come una calda carezza che dolce penetrava in lui, ancora perso nelle sue fantasie.

Un passo. Un altro. Ancora. E ancora.

Il cartello posto sull’ascensore lo aveva gentilmente indotto a prendere le scale, nelle sue orecchie ancora il suono del suo orologio.

La sua mente vagava altrove, ancora una volta era divenuto una clessidra che scorreva lenta, soffermandosi sui particolari, per quanto insignificanti fossero, divincolandosi dalla morsa del posto in cui si trovava.

Di nuovo quella voce bloccò lo scorrere della clessidra, due occhi chiari e severi lo scrutarono, una voce dura lo sgridò.

La clessidra riprese ancora la sua logorante discesa, la voce che rimbombava nei meandri della sua mente sembrava diventare più dolce ad ogni eco.

Il silenzio mise un freno al suo orologio, l’acqua gelida aveva bagnato la fine polvere dorata, macchiato il suo splendore, impedito ogni movimento. Come toccato dal freddo tocco del liquido trasparente Tatsuha abbassò lo sguardo, un triste ragazzino di dieci anni, il capo chino davanti a suo fratello.

– Torna a casa… – mormorò.

– Piantala di venire ogni volta per conto di quei due! – un sospiro, un disegno di fumo venne tracciato nell’aria da una mano invisibile.

Tatsuha osservò la schiena del fratello allontanarsi, magicamente la clessidra aveva ripreso a scorrere, rallentò ogni suo passo, ogni suo movimento.

– Mi manchi! –

E le parole si dipersero, si ripeterono in lui fino all’infinito.

Un passo. Un altro. Ancora. E ancora.

Rosee labbra sfiorarono le sue, vergini.

Yuki fece scorrere le chiavi nella tasca del fratellino, un tintinnio metallico venne soffocato dal tessuto della divisa scolastica.

Il delicato contatto si sciolse, sulla pelle Tatsuha sentiva ancora quel sapore, lontano dal vuoto gusto della sua immaginazione.

– Aspettami. –

Una sola parola. Un lieve sorriso. Un fioco fruscio.

La sabbia non poteva più scendere.

CAPITOLO EXTRA

Voices

– Non toccarlo! –

Voce dura.

– Come siamo sucettibili fratellone! –

Voce ironica.

– Piantala di carezzarlo! –

Voce rabbiosa.

– Allora lo bacio! –

Voce divertita.

– Non azzardarti! –

Voce minacciosa.

– Mi fa venire voglia di leccarlo! –

Voce infantile.

– Prova a sfiorarlo e ti ammazzo! –

Voce irata.

– Davvero? –

Voce maliziosa.

– … voglio dormire… –

Voce assonnata.

– Tatsuha ti avevo avvertito di non svegliare Shuichi! –

Voce accusatoria.

– Guarda che anche tu gridavi Yuki! –

Voce stizzita.

ANGOLINO AUTRICE:

Prima Tale… E ti pareva se non ci mettevo una storia su Gravitation!

All’inizio era nata come una gelosia di Tatsuha sedicenne nei confronti di Yuki perchè stava con Shuichi, poi è nata questa cosa qui! [Ne parlo proprio come se ne fossi orgogliosa…-_-Ndme]

Non so dire da dove sia uscito fuori il capitolo extra, mi girava di fare una specie di triangolo Yuki/Tastuha/Shuichi, anche se ne è uscito fuori una specie di episodio quotidiano, ipotesi probabile conoscendo i soggetti in questione! XDDDD

Ma secondo voi com’era Tatsuha da piccolo?!? Per me un amore!!! Piccolo piccolo e tenero tenero!!! Poi è diventato quello che è diventato, ma tutti i bambini sono pucci pucci!!! Per questo ho deciso di metterlo in versione bimbo, perchè in qualche modo da grande è diventato più maturo e poco incline alla gelosia, vedendo com’è felice suo fratello con Shuichi… giustooooo??!?!?!?

Ma perchè tutti zitti? °_°