Autoconclusivo

Autoconclusivo

Contiene spoiler!
I personaggi di questa fan fiction non sono mia invenzione ma delle CLAMP le quali detengono tutti i diritti.
Storia pubblicata anche su efp

Si sentiva la testa stranamente leggera.
Forse stavolta aveva davvero bevuto un po’ troppo.
Sakura stava miagolando a tutto spiano insieme a Mokona, con ancora in mano una delle bottiglie di whisky aromatizzato che Yuuko aveva loro inviato in regalo.
Accarezzò l’idea di unirsi a lei come aveva fatto l’ultima volta, ma dato che né Shaoran né Kuro-kiwi erano lì con loro si rese conto che toccava a lui stavolta il ruolo di “adulto responsabile”.
Era stato così bello fino ad allora fingersi ubriaco e declinare tutti gli incarichi al caro ninja. Ma sapeva che l’altro non ci sarebbe più cascato, non dopo ciò che era avvenuto nel paese di Shara.
Anche se stavolta era quasi vero: si sentiva vagamente sospeso, lo stomaco vuoto e una strana voglia di parlare e di star zitto al tempo stesso.
Non era solito ubriacarsi facilmente: non solo nella sua condizione non poteva permettersi di non essere sempre perfettamente lucido, ma a Ceres si era soliti bere alcolici sin da giovani per difendersi dal gelo pungente, ragion per cui aveva una buona tolleranza.
Quella sera però stava cadendo una fitta neve che gli ricordava tanto i suoi due regni, e la combinazione di quello spettacolo nostalgico e la consapevolezza di essere da solo con due persone che il giorno dopo non avrebbero ricordato nemmeno il loro nome l’aveva portato ad esagerare con i bicchieri.
Decidendo che non era opportuno aspettare alzati il ritorno degli altri due “compagni”, sospirò e si avvicinò ai due pseudo-gattini.
Avvolse gentilmente con un braccio una Sakura che aveva preso quietamente a fare le fusa e la tirò su, aiutandola a trascinarsi fino al letto.
La principessa prese a lamentarsi quietamente, agitandosi e strofinando il viso contro la spalla del mago.
Fai sorrise a quei miagolii di protesta e la distese gentilmente sul letto, aspettandosi di vederle spuntate orecchie e coda di gatto da un momento all’altro. Districò le zampine di Mokona, che gli era zompettato in testa, dalle sue ciocche bionde (a proposito, avrebbe dovuto trovare il tempo di accorciarle tra un viaggio e l’altro; stavano crescendo troppo rapidamente di quanto la sua mente fosse disposta a ricordare) e la posò accanto alla principessa, che rapida l’abbracciò strettamente come se si fosse trattato di un orsetto di peluche, sembrando calmarsi lievemente dal suo stato agitato, anche se continuò a soffiare con ostilità.
Osservandola, si sentì d’un tratto mozzare il respiro da un’improvvisa ondata di malinconia nostalgica, e si sedette sul bordo del letto:

– Se sua altezza farà la brava principessina e cercherà di dormire…- sussurrò dolcemente, coprendola con le coperte- Il suo umile servitore Fai le narrerà una storia…-

Ci fu un sommesso e alquanto notevole uggiolio di gioia, e non fu davvero in grado di capire se l’avesse prodotto la gola di Mokona o quella di Sakura.
In ogni modo, la “principessina” smise definitivamente di borbottare e si appoggiò docilmente al cuscino, rivolgendogli due iridi verde giada seminascoste dalle lunga ciglia socchiuse.
Il mago si sistemò un po’ meglio contro la testiera del letto ed iniziò a raccontare:

– C’era una volta, in un regno lontano, ove le dita bianche dell’inverno posavano tutto l’anno i loro tocchi gelidi di ghiaccio e di neve e ove calde sorgenti di pura magia fluivano nella terra ghiacciata e tra le celesti coltri del cielo, uno splendido palazzo di pietra e di cristallo che vide la nascita di due principi gemelli.
Tale duplice nascita, per di più inattesa, non portò però una duplice gioia. Le fatiche del parto sfinirono la regina madre, da sempre di salute e bellezza fragile e delicata. Visse soltanto per un anno in più, abbastanza da stringere tra le braccia i due figlioli e gioire dell’impronta da lei lasciata sulla terra. Il re soffrì molto per la sua scomparsa, e per quanto tentasse di amare i due figli come ultimo dono della sua sposa e sua immagine vivente, pian piano il dolore dello spirito gli indebolì il corpo ed offuscò la mente, fino a quando non si spense il quinto inverno di vita dei principini gemelli, lasciandoli privi di chi avrebbe potuto proteggerli.- s’interruppe, notando che Sakura si era fatta estremamente quieta. Una sola occhiata, però, bastò a fargli capire che era ancora sveglia. I suoi occhi di giada , limpidi come vetro, erano ora quasi completamente spalancati, fissi su di lui con rapita e tremolante attenzione.
Prese un respiro e continuò:

– Le voci fluirono nel palazzo e nella città come le correnti magiche sotterranee facevano nella terra. Tutto il regno seppe presto che erano stati dati alla luce due gemelli, due principi, che avevano causato la morte dei buoni regnanti. E questi due gemelli possedevano due occhi azzurri più chiari del cielo e più limpidi dell’acqua, rari e per questo spaventosi, ed un potere che unito avrebbe sovrastato quello dell’ Imperatore, guida e giudice di tutti.
Egli non potè, e probabilmente non volle, ignorare più i sussurri, e il giorno del loro settimo compleanno i due principi furono chiamati al suo cospetto.
Un troppo elevato potere, una minaccia per l’equilibrio magico del regno. Disgrazia e sventura se fossero entrambi vissuti. Ma ancora più grande se fossero stati uccisi. Queste furono le parole dell’ Imperatore, e questa fu la sua sentenza: od uno dei due gemelli fosse morto, od entrambi sarebbe stati imprigionati. I principi gemelli, portatori di disgrazia…-fece una pausa- …scelsero la seconda opzione, non accettando di essere separati dalla propria metà. Prigionieri, ma insieme. L’uno o l’altra, ma insieme. Sarebbe stato assai meno terribile, se fossero rimasti insieme, o così pensavano…-prese un respiro, sentendo i propri polmoni stringersi come se si fosse trovato all’improvviso sott’acqua- Ma il loro desiderio non fu esaudito. I gemelli furono lasciati in vita, ma condannati ad essere separati per l’eternità, imprigionati in due luoghi differenti. Una potente maledizione fu scagliata su di loro: i gemelli avrebbero vissuto, separati ed in catene, e sarebbero stati infelici. Per la serenità di tutti, e per l’eternità.-

S’interruppe. Sakura sembrava sul punto di addormentarsi, ma stava anche singhiozzando pietosamente contro il cuscino. Alzò lievemente la testa, stringendo ancora più forte le braccia attorno a Mokona (Fai cominciava a pensare che la bestiolina fosse di gomma per come sopportava la stretta):

– Ma… Ma… poi… Saranno felici, vero?- pigolò, fissandolo quasi implorante. Quegli occhi limpidi che lo fissavano lucidi di lacrime ebbero l’azione di fargli pizzicare il cuore, e sentì una punta di calore propagarglisi nel petto allentando la morsa che gli aveva stretto i polmoni.
Recuperò l’abituale, ampio sorriso che era inconsciamente scivolato via nel corso delle rimembranze, e le offrì una delle sue migliori espressioni allegre:

– Ma certo! Tutte le fiabe hanno un lieto fine, non lo sai?- esclamò, giocosamente- Un re e mago potente arrivò da un altro mondo e riuscì a spezzare la crudele maledizione dell’ Imperatore. Presi con sé i due bambini, li portò via da quel regno che non li aveva mai voluti e diede loro una nuova casa ed una buona educazione. I due gemelli crebbero, impararono ad utilizzare il loro grande potere per aiutare gli altri e vissero felicemente insieme per l’eternità!- sottolineò l’affermazione con un colpetto giocoso alla punta del naso della principessa, raccogliendo una lacrima vagante.

Una calda, commossa, luminosa gioia s’irradiò dalle iridi a tutto il volto della ragazza, facendolo risplendere come quello di un arcangelo:

– Meno male!- sussurrò sollevata, socchiudendo gli occhi e facendone stillare delle ultime, splendide lacrime di contentezza.

– Meno male! Meno male!- le fece eco Mokona, agitandosi difficoltosamente fra le sue braccia.

Fai sorrise e si chinò per aggiustarle le coperte, mentre il respiro della principessa si faceva via via più regolare e tranquillo contro la stoffa morbida del cuscino lievemente umido di amare e dolci lacrime.
Si alzò dal letto, stiracchiandosi leggermente mentre si avvicinava al proprio. Gettò un’ultima occhiata verso la finestra, il cui vetro gli rimandò la sua immagine contro il cielo scuro fioccante di neve. Il sorriso ricadde nuovamente.
Sospirò, spogliandosi e stendendosi sul letto, a pancia in sotto e con il viso nascosto nel cuscino, come faceva sempre: non poteva permettere che l’incoscienza del sonno tradisse la sua maschera, e quella notte in particolare prometteva un difficoltoso viaggio tra ricordi ed incubi. (*)
Appoggiò il volto al cuscino, cercando di tranquillizzarsi al suono del respiro calmo e pacifico di Sakura, che gli ricordava tanto quello caldo e gentile di sua madre. Anche se il mattino dopo non se lo sarebbe ricordato comunque, sentì che mentire era stato un bene, per una volta. Era ancora troppo pura, innocente e gentile per scoprire quanto potesse essere ingiusto il mondo.

In un certo senso… Una ragazza come te… Non fa che ricordarmi quanto io invece sia… sporco…

Ma…

Anche se così facendo mi accusassero di essere un individuo ignobile…

Anche se nessuno capisse il desiderio che mi ha spinto a fare così…

Anche se il mio desiderio causasse la sofferenza di altre persone… (**)

Io… Farò qualsiasi cosa per rendere almeno un po’ vero quel lieto fine…

Anche se questo mi costasse non rivedere mai più il tuo splendido sorriso rivolto a me, Sakura-chan.

Note dell’Autrice

(*) Nel 5° omake di Tsubasa Chronicle (http://groups.msn.com/TsubasaReservoirChroniclesOnlineManga/omake5.msnw) Mokona racconta a Yuuko il modo di dormire di tutti i suoi compagni di viaggio, e dice che Fai dorme sempre a pancia in sotto e con il viso nascosto nel cuscino (chiedendosi anche come faccia a dormire in quel modo). Ho presupposto che la ragione di questa posizione possa essere che non voglia che gli altri vedano che non ha un’espressione serena anche durante il sonno, dato che mi sembra abbastanza probabile che non abbia un sonno tranquillo. ^^’

(**) Queste tre frasi vengono da X/1999 (volume 9 le prime due e volume 16 la terza)

Non sono affatto convinta di questa fanfic… ç_ç’ Mi sembra di aver scritto da schifo, come se avessi perso la capacità espositiva… Non ho neanche la forza di rileggere, penso lo farò in seguito (come sempre)… =_=’
Beh, spero che vi sia piaciuta almeno un po’…