Autoconclusivo

Autoconclusivo

Eccomi di nuovo fra di voi con una storia drammatica…. le idee mi mancavano e l’ho messa di getto.. quindi… siate sinceri ›‹ beh… spero di aver fatto un buon lavoro… ^^’ quindi vi lascio alla storia! buona lettura ^^

Ipersonaggi di questa storia non sono miei ma dell’autore Masashi Kishimoto

Quel giorno, il villaggio di Konoha era stranamente silenzioso, troppo silenzioso. Non si sentiva il cinguettare degli uccellini, non si sentivano i bambini giocare per le strade, non si sentivano i grandi ridere o lavorare. Silenzio. Come se il tempo si fosse fermato. Un gruppo di ninja, era raggruppato al cimitero, intorno ad una tomba, una ragazza dai capelli rosa, era accasciata su di essa con gli occhi spalancati. Intorno a lei, c’erano gli amici che gli erano sempre stati accanto, persino l’hokage, guardava quella lapide, incredula, sul bordo di quest’ultima, vi era un coprifronte. Un ragazzo dai capelli lunghi e gli occhi bianchi, stringeva una ragazza dai capelli blu, che piangeva. L’hokage alzò gli occhi guardandosi intorno, vedendo tutti quei ragazzi abbattuti, decise di interrompere quel silenzio ‹siamo qui oggi… per celebrare il funerale di Naruto Uzumaki, morto in missione, dando la vita per il suo ideale….› si interruppe, delle lacrime iniziavano a solcargli il volto, cercò di asciugarle inutilmente, con la voce straziata e rotta dai lamenti proseguì ‹un ragazzo… che aveva sempre combattuto… pur di farsi accettare dagli altri, ignaro del motivo per cui lo evitavano, un ragazzo, che era il sole di Konoha e che adesso…. Si è spento… emanando il suo ultimo raggio….› non riuscì a proseguire, quelle parole per lei erano come una pugnalata al cuore, voleva bene a quel ragazzo come se fosse stato suo figlio. Ma adesso, non c’era più. Passarono altre ore, ma nessuno si mosse da quel posto. All’improvviso, una voce li raggiunse ‹hei! Sono appena tornato dalla missione! Mi hanno detto che eravate tutti qua ma…› si interruppe vedendo i volti straziati dei ragazzi. Tsunade abbassò il viso ‹Kakashi… questa… questa è la tomba di Naruto…. È morto in missione….› l’uomo spalancò gli occhi ‹cosa? Ma… ma… non era una missione difficile…› la donna scosse il capo ‹a quanto pare… era coinvolta l’Akatsuki…› il ninja copia si avvicinò alla tomba e solo in quel momento notò Sakura, ancora lì, accasciata al suolo. La guardò per un istante, poi tese la mano toccando il nome inciso nella pietra ‹Naruto…› chiuse gli occhi, rivolgendosi all’Hokage ‹e… Sasuke? Dov’è › la donna spalancò gli occhi, poi iniziò a tremare ‹è… a casa di Naruto… fermo sul letto…. Sembra… una forma di catalessi…. Non si muove più.. gli occhi persi nel vuoto… non mangia e non beve… appena cerchi di farlo uscire da quella casa inizia ad urlare e….› Kakashi la bloccò ‹ho capito…› si girò verso Sakura, gli mise una mano sulla spalla ‹ehi….› la ragazza alzò lo sguardo, gli occhi si erano riempiti di lacrime ‹Ka…Kakashi-sensei… Naruto… Naruto è….› l’uomo annuì. La ragazza gli si buttò fra le braccia, iniziando a piangere. Un pianto struggente. Nel frattempo a casa di Naruto, Sasuke era immobile sul letto. Ogni tanto si guardava intorno, poi prendeva la foto del team 7, che Naruto conservava vicino al letto. La guardava sorridendo, poi le lacrime sopraggiungevano e buttava via la cornice, tenendosi la testa tra le mani. ‹che cos’hai Sasuke › questa voce, così familiare, sopraggiungeva alle orecchie dell’Uchiha, come una pugnalata al petto. Si alzava, riprendeva la cornice e la posizionava sul comodino, per poi rimettersi sul letto. ‹che cos’hai Sasuke › di nuovo, la voce si faceva sentire ogni qual volta il viso di Sasuke veniva solcato da una lacrima ‹perché piangi › l’Uchiha si guardò intorno, non c’era nessuno, eppure lui la sentiva benissimo ‹sei un Uchiha! Non dovresti piangere! Dov’è finito il tuo orgoglio › Sasuke chinò il capo ‹anche gli Uchiha soffrono se perdono qualcosa per loro importante…..› come per magia, al fianco di Sasuke si materializzò una figura ‹e cosa hai perso › il moro si voltò verso quella figura, non si stupì poi molto, si limitò a tornare a fissare la stanza ‹un amico….› il ragazzino lo guardò stranito ‹un amico › Sasuke si appoggiò alla finestra guardando fuori ‹il mio migliore amico.. la persona per me più importante… l’unica persona… che volevo superare…› il ragazzino sorrise. ‹allora era importante › Sasuke si voltò, la voce era cambiata, infatti il ragazzino adesso sembrava più grande ‹era importantissima….› il ragazzo saltò giù dal letto, andando vicino alla fotografia. Cercò di prenderla, ma le sue mani la oltrepassarono ‹chi è la persona più importante per te › Sasuke fissava ogni movimento di quel ragazzo ‹quello biondo…› ancora, il ragazzo crebbe. ‹era speciale › il volto dell’Uchiha fu nuovamente rigato dalle lacrime ‹era… la persona più speciale della mia vita…› il ragazzo proseguì ‹chi lo ha ucciso › la voce del moro era strozzata ‹l’Akatsuki…› ‹e tu dov’eri › ‹stavo compiendo un’altra missione..› ‹lo hai lasciato morire › ‹no! Se ci fossi stato lo avrei salvato!› il ragazzo sorrise ‹tu gli volevi bene › Sasuke spalancò gli occhi ‹zitto…› ‹ti piaceva vero › ‹stai zitto…› ‹lo amavi vero › ‹STAI ZITTO!› il ragazzo si avvicinò al moro ‹perché dovrei stare zitto › Sasuke lo fissò, il volto ancora rigato dalle lacrime ‹i morti non parlano!› il fantasma sparì. Sasuke tornò a guardare fuori dalla finestra ‹perché sei venuto qui Naruto › ormai aveva perso la cognizione del tempo in quella stanza. Vide delle persone vestite di nero avviarsi verso il palazzo dell’hokage. Spalancò gli occhi. Scese dal letto e corse fuori. Seguì tutte quelle persone, e vide che circondavano il palazzo. “possibile che….” Pensò. Iniziò a salire la gradinata, finendo sul terrazzo. Non poteva credere ai suoi occhi. Tutti i ninja erano riuniti. Più avanti c’era la foto di Naruto. Sakura e Kakashi notarono Sasuke e gli corsero in contro. ‹Sasuke! Alla fine sei venuto!› disse la ragazza, l’Uchiha sorrise, ormai le lacrime scendevano da sole, senza alcun ritegno. Si coprì il volto con le mani, dopodichè, assistette così, a tutta la celebrazione funebre dedicata a Naruto. Adesso, aveva capito, perché Naruto era andato da lui quel pomeriggio, voleva fargli vedere, che aveva realizzato il suo sogno, essere importante… per qualcuno.

Si dice che l’importanza di una persona, viene constata da quante persone la piangono alla sua morte. Al funerale di Naruto Uzumaki 16 anni, era presente, tutto il villaggio, più gli amici che si era fatto, al di fuori di esso.

FINE