Spirit of Wonder

Sbarca in Italia un anime che speravo arrivasse da tempo, per originalità e bellezza sia degli stupendi disegni, quanto della trama.

Spirit of Wonder, la serie di OAV (con precisione, la seconda serie di OAV, perchè la prima risale a qualche tempo fa), si ispira al manga di Kenji Tsuruta, il quale, con le stravaganti e avvolgenti atmosfere delle storie della principale protagonista Miss China (alla quale si aggiungono le storie di Windy e Maiko), ha saputo appassionare i lettori giapponesi.

Gli enormi intervalli di tempo che intercorrevano tra la pubblicazione di una storia e la successiva, probabilmente possono essere giustificati dalla grande cura riposta nella creazione dei disegni e della sceneggiatura di questo fumetto.

Ma di cosa tratta Spirit of Wonder?
Sintetizzando in poche parole, potremmo dire che tutto ruota intorno a delle storie surreali, create sulla base di esperimenti scientifici aventi come protagonisti 4 personaggi principali. Ogni storia, una scoperta, o un macchinario particolare come protagonista, generano una serie di fenomeni o conseguenze che coinvolgono i suddetti personaggi. Il tutto ambientato in una stupenda atmosfera che ricrea un’Europa di inizi ‘900.

Gli OAV di Spirit of Wonder pubblicati per noi dalla Planet, comprendono 4 episodi che creano tre storie (due episodi per la prima storia). Mentre gli ultimi due sono dedicati a Miss China, il primo merita una menzione particolare.

Protagonista indiscusso sugli altri due episodi, “Scientific Boys” è una storia incredibilmente coinvolgente, realizzata nello stile degli stupendi racconti di Giulio Verne, e avente come protagonista Windy.

Gordon, Cooper e Shepard celebrano i 50 anni del loro club, gli “Scientific Boys”, cercando di coronare finalmente il loro sogno: raggiungere Marte con un’astronave da loro realizzata. Grazie alle conoscenze e alle capacità di calcolo della figlia di Gordon (Windy, appunto), i tre partono nella costruzione della loro meraviglia, ispirati, inoltre, dal libro “La teoria della corrente eterea”.

Al di là di una trama concepita in modo estremamente godibile, è l’atmosfera complessiva della storia ad essere coinvolgente e piacevole. Se dovessi dare un aggettivo il più indicativo possibile direi… rilassante.

I disegni degli sfondi e delle strutture sono curati nei minimi dettagli e colorati con tinte sfumate e riposanti, ricreando pienamente l’atmosfera di un racconto ambientato nella provincia campagnola europea di quegli anni. Il character design si ispira al bellissimo concept di Tsuruta e, purtroppo, viene segnato unicamente da un’animazione e dei particolari che peccano di qualche “economia di troppo” di tanto in tanto. D’altronde siamo di fronte ad un OAV, e se solo questa produzione fosse stata realizzata con la cura dei prodotti per il grande schermo, si sarebbe potuto gridare al capolavoro…

Come dicevo prima, il secondo e il terzo episodio, riprendono invece le avventure di Miss China (che nel primo episodio appare solo come “comparsa”). Pur carini e simpatici in se per sè, vengono messi abbastanza in sordina dalla bellezza del precedente.

Un ultimo appunto, il manga di è arrivato in Italia, non fatevelo assolutamente scappare…

EDIZIONE DVD
Il secondo DVD pubblicato dalla Panini Video dimostra solo una cosa: questa azienda si sta dimostrando un vero pezzo da novanta, tramite prodotti curati sotto ogni aspetto e pubblicati con un ottima politica di marketing.

La prima cosa da sottolineare è infatti come questa versione italiana comprenda in un unico DVD di 95 minuti tutti e tre gli episodi, divisi invece, nell’originale giapponese, all’interno di due volumi.

Passiamo ai menù… lode a gloria a chi finalmente ha compreso che anche gli Anime meritano menù animati e concepiti col concetto di multimedialità ^__^

La creatività già posta nel DVD di Z.O.E, seppure con un pò di brio in meno, torna nella realizzazione dell’interfaccia del DVD di SOW: ottimo il concept e intuitiva la navigazione. Speriamo che questo modo di fare dia una bella sferzata a tutti i distributori di Anime italiani (anche se Yattaman della Mondo Entertainment si è già difeso ad armi sguainate).

La sezione video mostra l’utilizzo di un master che rasenta la perfezione (riscontrato solo un lieve tremolio dello schermo in un paio di scene): non è presente il benchè minimo graffio o usura, merito, d’altronde, di una produzione recentissima. Questa qualità viene valorizzata da un’ottima compressione priva di qualunque artefatto. Forse un pò sensibile in alcune scene ad un lieve calo della luminosità, ma si tratta di un difetto sporadico e poco visibile, soprattutto con lettori di fascia medio/alta; più evidente, invece, se fruito da PC.

Ottima anche la sezione audio: presenti tracce multicanale in Dolby Digital 5.1 per la lingua italiana e il tedesco, e la traccia originale giapponese in 2.0. Il remix della traccia italiana (che vanta tra l’altro un ottimo doppiaggio) ricrea perfettamente il coinvolgimento dello spettatore e, pur non potendo puntare su una grande quantità di effetti surround, permette di godere la splendida colonna sonora con un’ottima resa, corposa per i bassi e cristallina per il resto della gamma audio.

Da rilevare un difetto nella fruizione della colonna sonora italiana su un impianto non home theater multicanale, ma semplice Stereo. Il mix 5.1 presente, se fruito con un downmix forzato a due canali, presenta, in diversi momenti, cali nella tonalità del parlato o della colonna sonora.

C’è ben poco da aggiungere: la Panini sferra un altro colpo proprio nel centro del bersaglio.
L’assenza di contenuti speciali (sono presenti solo i trailers degli altri prodotti Panini… non considerabili assolutamente come extra) di per sè danneggia relativamente un DVD che mostra livelli di grande cura sotto ogni altro aspetto; e bisogna, inoltre, specificare come nemmeno nella versione originale giapponese fossero disponibili contenuti extra dell’opera (anche se qualche minimo approfondimento è sempre possibile inserirlo).

Tutto ciò, aggiunto alla qualità dell’anime, non può che portarci verso un solo giudizio… Speriamo che si continui così.

Recensione di Stefano Poggioli