Chobits

Forse uno dei manga più recenti delle Clamp, Chobits presenta uno stile unico: riadatta un copione usato, lo migliora, lo rende comico, divertente e soprattutto coinvolgente.

Il primo numero lo leggerete tutto d’un fiato e vi colpirà al cuore nonostante la formula di fondo l’avrete già sentita più e più volte. Quello che però fino alla fine del primo numero poteva sembrare una storia già letta, dal secondo gli intrighi e i misteri che avvolgono Chobits si infittiscono e la storia cambia radicalmente e con sé porta tutta una serie di sconvolgenti rivelazioni, enigmi nascosti che ricordano anche ai più scettici che lo stile delle Clamp non è affatto cambiato: sorpresa e mistero, un bis di emozioni che ha finora coinvolto tantissime persone, me compreso.

La storia: Hideki Motosuwa è uno studente che vive in un mondo popolato da PC dalle sembianze umane. Purtroppo il protagonista non è mantenuto dai genitori ed è costretto a lavorare in un Pub per guadagnarsi da vivere e quindi comprarsi un PC gli è impossibile fino a quando una sera, portando i rifiuti dietro il locale vede una ragazza fasciata buttata su un bidone. Quando si rende conto di aver davanti un PC nuovo di zecca se lo carica sulle spalle e lo porta a casa. L’unico difetto (una volta superata la crisi iniziale dell’accensione) è che la suddetta ragazza-PC sa solo dire una parola “Chii” (leggasi all’inglese, “ci” in italiano), tanto che Hideki la chiama così da lì in avanti.

Insieme al suo amico Shinbo i due arrivano alla conclusione che Chii è un computer artigianale mai visto sul mercato così Hideki si rivolge a un esperto del settore. Nonostante anche questi fallisca nel capire come sia apparsa Chii e chi l’abbia prodotta, una vecchia leggenda che racconta di un potentissimo computer di nome Chobits sfiora i pensieri dell’esperto (notare, ha 12 anni l’esperto!) che comincia a fare ricerche in merito.

Tuttavia Hideki si ritrova a dover insegnare a Chii tutto quello che c’è da sapere sulla vita da come ci si veste a come si dice “buongiorno”. E fin qui sembra una storia che ha veramente poco da offrire quanto ad originalità ma è dal secondo numero che si comincia ad approfondire l’ego di Chii, le conturbanti relazioni tra Shinbo e la professoressa che insegna all’università dove anche Hideki studia e lo stesso Hideki, che circondato da mille belle donne e uno stupendo PC non sa più che fare…

La storia è un crescendo di scenette comiche, che ben si amalgamano con lo stile spiritoso con cui le Clamp le hanno rappresentate.

La narrazione solida diventa via via più inquietante e misteriosa, ma solo il tempo ci saprà dire se si rivelerà un’altra sceneggiatura superlativa oppure la solita pappetta.

Pur essendo abbastanza lineare e semplicistica, Chobits ha un dono che riesce comunque a intrappolare il lettore, il coinvolgimento. Forse per l’atmosfera, forse per l’onirica ironia. Non posso già ora sapere come si evolverà la storia ma il secondo numero rappresenta una vera e propria svolta, Chii diventa co-protagonista con tutti i suoi pregi, i suoi misteri e i suoi difetti, e con “lei” anche il mistero che infittisce il suo passato lo diventa.

Nonostante quanto detto, dal punto di vista prettamente tecnico, è impossibile non storcere il naso di fronte alla relativa mancanza dei retini a cui le mangaka giapponesi ci avevano abituato in Clover e X, e ai fondali spesso scarni e privi di immagini.

Una nota divertente da aggiungere è tuttavia lo stile scelto che affianca alle azioni che i personaggi compiono delle simpatiche frecce che evidenziano palesemente la direzione in cui si compie l’azione. Un altro piccolo appunto lo dedico anche ai personaggi che meno che mai sono stereotipati e prevedibili. Anzi forse sono proprio i personaggi a rendere unico questo manga.

In conclusione posso dare tre suggerimenti: questo manga merita le attenzioni di tutte quelle persone che vogliono avvicinarsi per la prima volta allo stile delle Clamp, è fortemente consigliato a coloro che amano il genere, ed è suggerito a tutti coloro che vogliono svagarsi con una lettura frivola e divertente.

Recensione by felix

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