Nadesico the movie: Prince of Darkness… o come specificato in chiari kanji nel logo psichedelico iniziale del film :”Martian Successor“.
Un film inaspettatamente bello, soprattutto per gli amanti della serie.
Il film non è soltanto un proseguimento ideale della serie televisiva, che interrompeva le avventure dell’equipaggio in un momento cruciale, ma oltre a soddisfare alcune curiosità mescola ulteriormente le carte in tavola con l’ingresso di nuovi personaggi e l’affiorare di nuovi misteri. Un po’ com’è stato The End of Evangelion per Shinji & company.
E gli elementi in comune fra questi due lungomenteraggi, soprattutto visivi e di sceneggiatura, sono veramente parecchi. D’altronde Nadesico era partito da subito come parziale parodia di questa serie.
La storia è sì godibile per chi non ha mai visto la serie, che inoltre può apprezzare più di un’ora e mezza di grandi disegni e animazioni e scene veramente particolari, ma chi non ha seguito l’evoluzione della storia di Ruri Ruri, Akito Tenkawa e Yurika non proverà certamente le stesse emozioni che è in grado di trasmettere ai fan.
Se infatti un buona dose della serie televisiva era incentrata su siparietti comici, spensieratezza e battute, il film ha una base di sconsolatezza, maturità e vuoto spirituale in molti momenti addirittura struggenti, soprattutto durante il monologo di Akito e nel finale. È strano. Seppure sia un finale sostanzialmente aperto e a lieto fine, il film si chiude lasciando nello spettatore un senso di incredibile malinconia.
È indubbiamente un titolo ricchissimo di poesia, d’altronde il capitano del nuovo equipaggio della Nadesico B (e C… un po’ come nei film di Star Trek) è la parte saggia del gruppo: Ruri Ruri.
Anche il Character design dei personaggi è cambiato, in modo da adeguarsi meglio sia alla crescita d’età dei protagonisti che al timbro piu’ serioso del film. Ed è prorio la voce fuori campo di Ruri Ruri ad aprire il film: “Nell’universo ci sono tante persone come le stelle, e la possibilità di incontrarle. E parimenti ci sono altrettanti addii”.
Insomma… un film da vedere un milione di volte!
E a sottolineare la maturità dei personaggi e di “Martian Successor” è l’assenza quasi totale di Gekiganger, che appare soltanto in un videogioco beat’em’up per una manciata di secondi.
Come nel distacco fra la serie classica e Next Generation i nemici di una volta, gli abitanti di Giove, ora sono alleati con la federazione terrestre, mentre diviene pericolosa e molto potente un gruppo di ribelli di Marte, in grado di gestire il salto a Bozoni a proprio piacimento, e utilizzandolo in varie dimostrazioni terroristiche incuranti di danni e violenza.
La prima parte del film è molto carina, e ricorda un po’ quando nel film “The Blues Brothers” si deve riunire nuovamente il gruppo. E fa veramente effetto rivedere la banda insieme in un contesto così epico.
Di più non è possibile spoilerare, visto che il film è basato su molte rivelazioni e colpi di scena (in alcuni casi veramente struggenti), e alla fine della visione, fra le varie domande che continuano a frullare per la mente, una su tutte si distacca nettamente dalle altre: chi è Lapis?
Ottime animazioni, veramente molto fluide, gradevole chara design, anche se farà storcere un po’ il naso ai puristi della serie, magia, amore, mistero, incubi, la giori di rivedere i ragazzi tornare in azione sui loro Aestivalis… e di vederne dei nuovi!
Tutto questo nel film Nadesico: The Prince of Darkness… o Martian Successor Nadesico.
You gotta Burnin!
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