La voce delle stelle
La voce delle stelle di Makoto Shinkai

La Voce delle Stelle

Può l’amore tra due persone resistere al tempo e alla lontananza?

Indubbiamente di questo fatto si disquisisce spessissimo, nelle serate in compagnia di amici e soprattutto amiche e a volte si eccede in romanticismi di vario genere, e altrettanto fuori di dubbio è il fatto che la situazione tenda a variare a seconda delle coppie che l’affrontano. La voce delle stelle darà una risposta?

Inutile dire di quanto la mancata presenza del partner logori i sentimenti e soprattutto gli stati d’animo delle persone, laddove gli attimi di felicità convissuti nei momenti in cui si sta assieme fanno da contraltare alla profonda solitudine e tristezza del trovarsi da soli a casa, magari utilizzando come unico mezzo per sentire l’altro un telefono o un sms.

Incredibile dictu, Makoto Shinkai in questi 30 minuti scarsi di una sua autoproduzione (nel senso che questo OAV è stato davvero realizzato quasi per intero da una sola persona, lavorando per 7 mesi sul proprio iMac) è riuscito a rispolverare tutti questi sentimenti e rivisitarli in una nuova chiave pur mantenendone la profondità classica e un senso di dejavù per chi certe situazioni le ha vissute o le vive.

Ma chi è questo Makoto Shinkai?

È un giovane che lavora presso una delle università di Tokyo, nella sezione informatica, con una grande passione per l’animazione giapponese, e che sfruttando le sue conoscenze di fisica e in particolar modo di grafica 3d, è riuscito a confezionare un gioiellino d’animazione, nonostante alcune leggere pecche nel character design e nella regia.

Di cosa parla questo Hoshi no Koe?
Come vi avevo precedentemente anticipato, la storia narra dell’amore a distanza tra due giovani ragazzi Noboru e Nagamime: un rapporto particolare dovuto al fatto che la ragazza è un pilota di Mech al servizio delle Nazioni Unite per difendere la terra dall’attacco di alieni di una non precisata origine, un amore che si bassa su un colloquio epistolare (o meglio tramite sms) che però diventa dannatamente atroce a causa della distanza “anni luce” tra i due (tenete conto che, in un momento dell’OAV, Nagamine si ritrova sbattuta ad 8 anni luce dalla terra e ciò significa che l’sms impiegherà 8 anni per arrivare al destinatario).

Un amore siffatto può resistere nel tempo e nello Spazio?

È solo la presenza fisica a determinare l’amore o forse qualcosa di più trascendentale? Qualcosa della persona che amiamo che ci ritroviamo dentro di noi e che ce la fa sentire sempre vicina?

A queste domande l’anime non cerca di rispondere esaurientemente, ma dà una visione di certo interessante e che comunque fa capire quanto il soggetto sia stato curato.A riguardo del lato tecnico, come facevo notare precedentemente, un piccolo appunto lo si deve fare al chara design.

Laddove infatti le animazioni sono davvero eccellenti e dimostrano quanto l’autore sia in grado di maneggiare il computer utilizzando la grafica tridimensionale (davvero eccellenti anche i lens flare, così come i cambi di luce), il chara si discosta qualitativamente in maniera vistosa, determinato da un tratto troppo spesso e da una spigolosità eccessiva.

Inoltre i personaggi non risultano molto espressivi, anzi. La regia si muove bene nei cambi di ritmo, d’impatto poi quella utilizzata nei combattimenti, anche se risulta un po’ troppo scolastica come nelle carrellate.

La voce delle stelle
La voce delle stelle di Makoto Shinkai

Che dire poi dei rimandi alle produzioni classiche?

Il Mech di Nagamine sembra tale e quale a quello di Patlabor, mentre gli interni rimandano fortemente al cockpit di Evangelion. Un discorso a parte lo merita la Computer Graphic. Qui il lavoro fatto è stato veramente eccellente.

I programmi utilizzati AdobePhotoshop 5.0, Adobe AfterEffects 4.1, Lightwave3D 6.5, Commotion 3.1 (e cos’hanno usato…il mio computer?!?! NdGraficoVultus ^__^) hanno reso possibile l’utilizzo della tecnica Cel Shading in maniera davvero emozionante tanto da poter affiancare in determinati momenti il livello di Stand Alone Complex. Le immagini a corredo della recensione possono rendervi l’idea del lavoro certosino effettuato dall’autore. Forse l’unica pecca è la caratterizzazione dei Mech Alieni. Le musiche editate da Tenmon sono state immesse successivamente, quando la MangaZOO, accortasi del gioiellino trovatosi tra le mani, ha deciso di produrlo e immetterlo nel mercato dei dvd.

Una particolarità: le voci di Noboru e Nagamine sono dello stesso Makoto Shinkai e di sua moglie. Altro da dire non credo ci sia… Vi consiglio di dare un occhiata a questo prodotto, sicuramente ben fatto, con animazioni e degli scenari davvero sublimi e una colorazione fuori dal comune.

Non vi fidate?

Recensione di Massimo Valenghi