Generator Gawl

Un genere famosissimo fino all’inizio degli anni’90 era quello che vedeva come protagonisti dei personaggi che si trasfomarvano in “super-entità” dai poteri particolari. La Tatsunoko era praticamente il fulcro della produzione di questo tipo di anime che ormai, dalla fine di Tekkaman Blade e Detonator Orgun, era rimasto un po’ nel dimenticatoio. Ma ecco che improvvisamente nel 1998 la Tatsunoko ritorna proprio con questo genere e ci propone Generator Gawl.

Riuscirà questo anime a placare la fame degli sfegatati fans di Hurricane Polymar?
Ottobre 2007, il professor Takuma Nekasa scopre un codice genetico in grado di svelare un grande mistero destinato a sconvolgere il destino del genere umano. Questa scoperta porta, in poco tempo, grazie alla sperimentazione su esseri umani, alla creazione dei primi Generator.

È giunto il tempo di agire: per intervenire in tempo su quanto avverrà nella loro epoca, due giovani scienziati vengono spediti indietro nel tempo, insieme al loro amico Gawl.
Ma purtroppo i tre sono stati seguiti in questo viaggio nel tempo da un gruppo di quei mutati, e per fronteggiarli, Gawl sarà costretto in trasformarsi proprio in ciò che odia.
I primi episodi della serie serviranno proprio a introdurre i nostri tre amici all’interno del mondo del passato in cui si ritrovano sbattuti.

Ma chi sono questi tre?
Kouji, scienziato, è il più serio, pacato e professionale dei tre. Analitico e attento a tutto ciò che si svolge intorno a lui, il suo scopo è che tutto vada a buon fine per concludere la loro missione. Ryo forma una sorta di coppia con Kouji, però lui si presenta come la parte amichevole di questo duo. Anche lui scienziato e attento alla missione, si dimostra, però, molto più amichevole e socievole. E infine veniamo al nostro bravo Gawl, un personaggio caratterizzato davvero in maniera ottima per intrattenere alla meglio lo spettatore. Gawl è la parte “comica” del gruppo, apparentemente poco attento alla missione, è impacciato e pensa unicamente a riempire il suo stomaco, cosa che lo mette in diversi pasticci. Ma, ormai l’avrete capito, Gawl ha una seconda faccia: l’essere un umano con la capacità di trasformarsi in un Generator e acquistare la potenza e agilità di questi “guerrieri genetici” del futuro.

Poco capaci di muoversi nel nostro mondo del passato, ben presto (e grazie alla fame di Gawl) i tre faranno conoscenza di Masami, la figlia della proprietaria della casa in cui i tre verranno ospitati sotto la falsa identità di “studenti orfani”. Oltre Masami, conosceranno anche la sua migliore amica, Natsume, calma, tranquilla e occupata nella sua principale passione, coltivare fiori.

Generator Gawl è una serie che è passata un po’ in sordina qui in occidente e di cui io stesso avevo sentito dire davvero poco, fintanto che non è stata pubblicata dalla ADV negli Stati Uniti e successivamente annunciata dalla Dynamic e “assaggiata” mesi fa nel primo Robothon di MTV.

Sono arrivato alla visione di questa serie, quindi, praticamente “cieco” di ogni tipo d’informazione e, devo dire, che questo è stato forse un bene. Questa serie mi ha davvero sorpreso: pur avendo un chara design abbastanza semplice e comune, fin dal primo episodio le animazioni si mostrano veramente curate, la colorazione calda e piacevoloe e tutti gli sfondi pieni di particolari.

Ma al di là del lato tecnico Generator Gawl ha il suo punto forte nella sceneggiatura e nella caratterizzazione dei personaggi. L’inizio della serie, soprattutto il primo episodio, potranno apparire banali nei primi momenti, per poi cambiare completamente aspetto e attrarre lo spettatore in modo sempre maggiore. In particolare la visione della storia è davvero piacevole.

Non fraintendetemi, non ci troviamo di fronte a chissà quale trama impegnata, Generator Gawl ha una storia molto lineare e d’intrattenimento. Il punto è che la narrazione non è banale e le vicende tra i personaggi sono molto piacevoli da seguire.

In particolare?

Senz’altro tutte le scene col nostro trio che interagisce, con Gawl che si caccia nei guai mentre Kouji resta sdegnato e Ryo tenta di riconciliare le situazioni e tornare a concentrarsi sulla missione. Ancora, l’incontro con Masami e da lì i continui battibecchi con Gawl in quello che man mano diventerà una sorta di rapporto di Amore/Odio. Poi l’arrivo di Natsume e… ma insomma, posso svelarvi qui tutta la storia? ^__^
Più o meno la trama si stabilirà nel giro di tre episodi, in cui tutti i personaggi vi verranno presentati e la storia potrà concentrarsi sul tema principale.

Ritornando ad un aspetto tecnico che prima non avevo citato, un grande plauso va all’audio, veramente curato e pieno di effetti coinvolgenti che rendono ancora più concitate le varie scene d’azione. Senz’altro chi possiede un impianto home theater potrà godersi alla meglio questa serie.

Il mecha design dei Generator è stato affidato a Teraoka Kenji, che ha reso la trasformazione di Gawl come un mostro simile ai famosi Aliens affrontati dall’ormai altrettanto famosa Ellen Ripley (interpretata da Sigourney Weaver), ma con delle movenze un po’ più umane.
Molto particolari anche le sequenze di trasformazione e di ritorno allo stato umano del nostro protagonista. Curate le scene d’azione, con grande attenzione per l’animazione, e abbastanza “crude” se paragonate al resto dell’anime.

Conclusioni?
Non ci troviamo di fronte ad una serie che farà storia, ma non si può negare che la Tatsunoko con Generator Gawl ha fatto veramente un ottimo lavoro: trama leggera, ma coinvolgente; elementi della sceneggiatura vari e ben amalgamati tra loro; parte tecnica curata ad alto livello secondo gli standard di una serie televisiva.
Non da collezionare a tutti i costi, ma piacevole, attraente e di sicuro intrattenimento.

Recensione di Stefano Poggioli