Cyber City Oedo 808

Un titolo sconosciuto ai più, questo “Cyber City OEDO 808”, diretto dallo stesso autore de “La città delle bestie” e “Ninja Scroll”, Yoshiaki Kawajiri.

A differenza dei titoli appena citati (che in Italia hanno avuto abbastanza successo), in questa serie di OAV non c’è nessun riferimento sessuale, quindi la “restrizione visiva” riportata sulla videocassetta sarebbe da imputare solo al linguaggio (forzatamente) “crudo” utilizzato dai personaggi.

Ci troviamo nel 2808, e OEDO è una megalopoli futuristica, in cui la lotta al crimine è sempre più dura… talmente dura che la polizia pensa bene di dare una “seconda possibilità” a tre detenuti in particolare:
Sengoku Shunsuke (protagonista di questo primo OAV – la serie completa ne conta tre, e saranno tutti pubblicati nella collana “Manga Mania”), Gogle (un pirata informatico dal fisico imponente e dalla capigliatura punk) e Benten (un agilissimo acrobata, decisamente effeminato).

In pratica, a questi tre uomini viene data l’occasione di ridurre la propria pena (che ammonta a diverse centinaia di anni per ognuno) tramite la cattura di pericolosi criminali. Lo scotto da pagare è che i tre dovranno indossare sempre un collare esplosivo, che li ucciderà nel caso in cui dovessero fallire una missione, oppure dovessero metterci troppo tempo per risolvere un caso.

In questo primo OAV (“La morte virtuale”) vediamo i nostri (ma soprattutto Sengoku) alle prese con un palazzo “impazzito”, sotto il controllo di un misterioso hacker che dovrebbe essere morto… ma che è tornato per vendicarsi.

Questo titolo mi ha stupito positivamente: pensavo si trattasse di un prodotto di serie B, visto che non l’avevo mai sentito nominare, e invece ho dovuto ricredermi:

tecnicamente è molto valido (sia per i disegni che per le animazioni), la storia (benché a tratti scontata) si lascia seguire e i personaggi risultano abbastanza simpatici.

Nota negativa per quanto riguarda l’edizione italiana: il linguaggio “scurrile” risulta palesemente forzato, e la cosa dà un po’ fastidio.

Inoltre ho riconosciuto nello staff dei doppiatori gli stessi incompetenti che hanno doppiato i personaggi di “Metal Gear Solid” (il gioco per PlayStation), quindi stendiamo un velo pietoso per quanto riguarda l’interpretazione vocale…