Cowboy Bebop The Movie: Knockin' on Heaven's Door

Niente supereroi, niente amori fra giovani fighetti, niente teenagers provocanti… solo quattro cacciatori di taglie e un cane alle prese con la loro prossima avventura al ritmo di Jazz.

Con la combinazione di elementi di grande valore tecnico, sceneggiature ben congeniate e incredibile originalità produttiva, la Sunrise è stata in grado di creare una serie che ha fatto di sè stessa un nuovo genere nell’animazione moderna.

E ora tutto ciò è riunito in uno dei più bei film degli ultimi anni, che fin dalla sigla di apertura si dimostra essere un capolavoro di tecnica, regia, soggetto e sceneggiatura.
Un’autocisterna rubato esplode su un’autostrada e i gas chimici che si sprigionano per oltre tre Km dall’incendio uccidono e provocano l’intossicazione di centinaia persone. Il governo di Marte piazza una taglia da record, la bellezza di 300,000,000 di Wuron sulla testa del terrorista che ha provocato la strage.

Eccitato da questa enorme quantità di denaro, l’equipaggio del Bebop incomincia ad investigare sul caso. Ben presto il pilota del cargo si scopre essere un militare, tale Vincent,il problema appare, però, nel momento in cui viene alla luce un piccolo pèarticolare: secondo le registrazioni dell’esercito Vincent dovrebbe essere morto da molti anni.

Nel frattempo i festeggiamenti per Halloween sono in pieno svolgimento, e il terrorista sembra intenzionato a sfruttare l’occasione per mettere in atto il suo piano. Secondo la leggenda, la festa di Halloween cominciò come un tributo all’ascensione delle anime alle porte del Paradiso (le Heaven’s Door, appunto) , e lo psicotico Vincent ha in mente proprio di realizzare concretamente questa leggenda, coinvolgendo l’anima un po’ di tutti i presenti, tramite la sua pericolosa arma chimica.

Mentre Jet e Faye sono impegnati nelle investigazione, molta parte del tempo è dedicata a Spike, e soprattuto alle sue sparatorie, combattimenti aerei e scontri corpo a corpo.
I nuovi personaggi, l’enigmatico Vincent e la bellissima Electra, si dimostrano degli ossi duri da sostenere per nostro protagonista, e il risultato milgiore dei loro incontri/scontri sono alcune tra le più belle coreografie di arti marziali che mai abbia visto in un anime.

Ma non solo… tutto il film è un avvicendarsi di scene d’azione fenomenali che si avvalgono di una regia curatissima e moderna nelle inquafrature e nei tagli d’immagine.

Naturalmente Cowboy Bebop non sarebbe tale senza la sua bella dose di humour e a questo contribuiscono i provvidenziali interventi di Ed e Ein.

Insomma, i componenti che hanno portato al successo la serie ci sono davvero tutti (anzi.. di più!), ma KNOCKIN’ ON HEAVEN’S DOOR è anche altro.

La stupenda animazione di questo film è stata curata dal gruppo dei Bones, costola degli studi Sunrise, gli stessi che diedero alla luce le epiche sequenze di Escaflowne: A girl on Gaea, e che in questo film dimostrano ormai una esperienza e capacità tali da porsi, oggi come oggi, come unici antagonisti della Production IG nel possesso delle migliori tecniche di animazione nel panorama nipponico.

Il character design è chiaro e piacevole, estremamente fedele alla serie TV da cui prende le caratteristiche fondamentali del chara originale migliorandole con le qualità richieste ad un lungometraggio cinematografico. I nuovi personaggi, Vincent, Electra (e Rashid) sono davvero affascinanti e tali da sembrare far parte dell’universo del Bebop praticamente da sempre…

Al limite del maniacale la cura degli sfondi, che godono di grande una quantità di dettagli e particolari animati, oltre a chicche come riflessioni dei pavimenti o animazioni di componenti elettronici.

Il Mecha design di Yamane Kimitoshi è ugualmente eccezionale e i movimenti delle sue meccaniche sono rese ancora più realistiche da effetti sonori straordinariamente curati: insomma il Bebop, lo Swordfish, l’Hammerhead, il Readtail e qualunque altra navetta della serie godono di nuova gloria nelle nuove vesti cinematografiche.

Fascino particolare per le scene d’azione (mi ripeto, ma voglio a sottolinearlo) che uniscono la cura dei mezzi meccanici con la bellezza dei movimenti dei personaggi, stupende non solo le animazioni, ma soprattutto le coreografie e la regia (pensate ai combattimenti corpo a corpo di Spike nella serie e trasportatele nella cura delle animazioni di questo lungometraggio).
Insomma, una qualità artistica davvero stupefacente.

Ancora una volta il genio artistico di Yoko Kanno non si smentisce, rendendo le musiche di KNOCKIN’ ON HEAVEN’S DOOR un altro affascinanti insieme di brani Jazz, Blues e inserti cantanti di altissimo livello. Non per niente considero i CD della colonna sonora di Cowboy Bebop alcuni tra i pezzi più validi della mia collezione musicale (molto votata a questo stile). Impossibile dimenticare Blue, probabilmente il volume migliore tra la collezione della colonna sonora della serie.

Ci troviamo di fronte al secondo grande “movie” prodotto dalla Sunrise in questi anni.

A differenza di A girl in Gaea, KNOCKIN’ ON HEAVEN’S DOOR non si propone di ri-narrare la storia in modo alternativo, ma prende i personaggi che conosciamo e li inserisce all’interno di una storia mai narrata che si colloca tra due episodi della serie TV, il 22 e il 23.

La scelta può essere discussa, bisogna ammetterlo: i fans possono dividersi in due fazioni. Una che apprezza la scelta: dare agli appassionati ciò che vogliono, cioè sempre più di ciò che hanno amato nella serie. La seconda schiera è quella di coloro che ritengono che questa scelta sia troppo semplice e poco originale, preferendo produzioni che si impegnino più nell’aggiungere significato alla serie da cui il film è tratto. Non so a quale schiera voi apparteniate, ma questo film è in pratica un mega episodio della durata di circa 120 minuti in cui tutte le caratteristiche della serie sono esaltate a livello di grande produzione. I fans lo sanno: Cowboy Bebop è un genere a sé, di conseguenza questo film incarna le caratteristiche tanto di un film Hollywoodiano quanto di un action movie di Hong Kong, parte di fantascienza e mistero, e parte, diciamolo, di commedia.

Proprio la capacità di amalgamare tutti questi generi in maniera assolutamente originale (e funzionale) ha reso così unico l’amore per questa serie e i suoi personaggi, e sarà ciò a fare in modo che Cowboy Bebop: The Movie possa essere un film amato dai fans per lungo e lungo tempo.