BECK Mongolian Chop Squad

Koyuki è un ragazzo come tanti, appartenente alla massa e che si reputa incapace di emergere: insoddisfatto della propria condizione e della propria incapacità con le ragazze, vorrebbe cambiare vita ma non sa come fare.

L’occasione si presenta conoscendo Ryuusuke, un ragazzo che lo introduce nel mondo della musica facendo sbocciare nel nostro la passione per la chitarra. Applicandosi duramente giorno dopo giorno Koyuki riesce ad incrementare le proprie capacità di musicista riuscendo ad entrare nella band (chiamata appunto Beck dal nome del strano cane di Ryuusuke) dell’amico e grazie a questo iniziare a realizzarsi. Qui inizia il vero plot di questo manga che narra i sacrifici, gli sforzi e le vicessitudini di un gruppo di amici che vogliono far diventare realtà il loro sogno: far ascoltare la loro musica a tutto il mondo. Oltre a questa assai rilevante è la storia parallela d’amore che sembra sbocciare tra Koyuki e Maho, sorella di Ryuusuke. Spinto proprio dal coraggio che questa ragazza sa infondergli il nostro protagonista scoprirà anche il suo vero, profondo, talento: un incredibile abilità canora che potrà dargli la possibilità di essere un “Protagonista”.

BECK Mongolian Chop Squad è senza dubbio un gran bel manga capace di prendere come pochi altri i lettori.

Il concetto di base è lo stesso che troviamo in Slam Dunk, ossia quello di un personaggio inetto che riesce a trovare le sue qualità speciali partendo da zero e senza nemmeno rendersene conto, con un contorno di comicità e sentimenti. Proprio la trama, sorretta da un più che buon disegno ed originalità, è la parte migliore di questo titolo. Notevole lo spazio riservato per lo sviluppo psicologico dei personaggi: i sentimenti occupano una parte fondamentale.

Davvero interessante è il continuo paragone fra pulsioni simili ma per aspetti di vita diversi (vita sociale e musica): Amore e passione, insicurezza e dubbio, eccitamento e veemenza…

L’autore è riuscito anche a superare il possibile rischio di monotonia e settorialità in cui poteva incorrere, grazie a numerosi ed intelligenti colpi di scena che riescono ogni volta a stupire e catturare il lettore.

L’edizione italiana curata da Dynit manga è speculare a quella originale giapponese: sovracompertine, lettura da destra e pagine a colori. La traduzione è per ora di buon livello e l’adattamento preciso (al momento è uscito solo il primo volume); stessa cosa per stampa e carta utilizzata.

Beck quindi è un titolo che dovete assolutamente non farvi scappare!