Agharta

Ancora una volta la collana della Star Comics Point Break ci presenta un gran bel manga, Agharta.

Matsumoto ci presenta una storia adulta e a tinte forti, ambientata in scenari futuristici che ricordano Alita e raccontata con uno stile narrativo simile a quello dei vari Otomo e Shirow, con Akira e Orion lontane dai comuni risvolti avventurosi ricchi di combattimento ed azione e incentrate nei risvolti filosofici e psicologici.

Il futuro descritto è flagellato dalla sabbia dove gli uomini combattono per sopravvivere e procurarsi dell’acqua. In questo mondo vive Juju, un ragazzo appartenete a una banda di malviventi, che spinto dalla curiosità penetra in un’isola considerata da tutti una specie di paradiso per la quantità di vegetali presente: qui conosce una bellissima e altrettanto strana ragazza di nome Rael e con questa, per aver scoperto il segreto di quel paradiso, è costretto a fuggire. Juju scopre così l’incredibile forza combattiva della ragazza, capace di sbarazzarsi dei “nemici” in pochi secondi con estrema violenza, ma anche questa scoprirà per la prima volta l’affetto e la considerazione di un’altra persona. Durante la fuga Rael per gli sforzi si surriscalda, cosa strana per una ragazza normale, e perde i sensi; Juju sempre più deciso a proteggerla, e spinto da un sentimento crescente nei suoi confronti, decide di partire alla ricerca dell’acqua dividendosi da lei…

La storia che si articola in sei tankobon è davvero meravigliosa, un capolavoro capace di stregarvi; il disegno seppur non di altissimo livello, ma decisamente buono, per lo stile non stona affatto con i temi trattati, diventandone la migliore cornice possibile. In definitiva un acquisto obbligato per tutti i veri “otaku” di manga, che ha come unico difetto rilevante quello di rendere l’attesa mensile uno strazio..

Un capolavoro!