Ooku di Yoshinaga Fumi
Ooku di Yoshinaga Fumi

La rivoluzione di Ooku di Yoshinaga Fumi

Scopriamo insieme Ooku di Yoshinaga Fumi, una grande mangaka molto attiva nel movimento femminista giapponese e conosciuta anche per i suoi manga BL. Yoshinaga Fumi (よしながふみ) è nata nel 1971 a Tokyo ed è autrice di altre opere tra cui Tsuki to sandaru (La luna e i sandali) e Kinou nani tabeta? (Cosa hai mangiato ieri?). Ooku è il suo lavoro più acclamato. La serializzazione del manga inizia nel 2003 all’interno della rivista per ragazze Melody e si conclude nel 2021 con il diciannovesimo e ultimo volume. In Italia sono stati pubblicati 19 volumi, l’ultimo a fine febbraio 2022, per Planet Manga, Panini.

La storia

L’opera è ambientata in periodo Edo/Tokugawa (1603-1868) e narra delle vicende della famiglia dello shogun, ovvero il generale assoluto a capo del Giappone in quel periodo. Il titolo prende il nome dallo ooku 大奥, “stanze interne”, ovvero la residenza delle donne legate proprio allo shogun. Il manga è quindi, in un certo senso, un manga storico, perché riprende vicende realmente accadute nella storia giapponese. Tuttavia, Yoshinaga aggiunge un twist di fantasia. L’artista si immagina un’epidemia di vaiolo particolare che colpisce solo la popolazione maschile del Giappone. Questo porta alla diminuzione drastica del numero di uomini e, di conseguenza, a un enorme catena di cambiamenti sociali.

Premi e trasposizioni

Ooku

ha ricevuto molti riconoscimenti, come il premio all’eccellenza al Japan Media Arts Festival nel 2006 e il Premio culturale Osamu Tezuka nel 2009. Il manga ha dato vita, nel 2010, anche un film intitolato Ooku: Danjo gyakuten 大奥:男女逆転 (Ooku: L’inversione di uomini e donne) con gli attori Kou Shibasaki e Kazunari Ninomiya. Inoltre, Ooku ha dato ispirazione per la creazione di un drama di 10 episodi, andato in onda nel 2012, scritto da Yumiko Kamiyama, che ha avuto come protagonisti Masato Sakai e Mikako Tabe.

Trailer di Ooku: Danjo gyakuten

La storia rivista

Descrivendo un Giappone abitato principalmente da donne, la mangaka riscrive la storia da un punto di vista femminile, mettendo in luce anche aspetti solitamente non considerati quando si pensa alla storia ufficiale. Per esempio, alcune scene di Ooku dimostrano come, ai tempi, l’omosessualità veniva considerata anche un metodo di dimostrazione di devozione tra subordinato e superiore. La relazione omosessuale tra samurai, definita shudou 衆道, veniva, in alcuni casi, innalzata a pratica onorevole, fino agli inizi del Novecento. Il manga, quindi, dimostra come nella storia premoderna giapponese l’omosessualità fosse percepita come semplice preferenza e fosse consuetudine dei costumi del tempo, mentre nella Storia odierna questo aspetto non viene considerato.

Inoltre, riscoprendo l’ambiente dello ooku, Yoshinaga dà una nuova lettura di questo luogo, spesso visto semplicemente come l’insieme delle concubine dello shogun, quindi di donne prigioniere e sottomesse. L’autrice dimostra, al contrario, come esse fossero impegnate nell’assistenza politica e come il loro status fosse prestigioso. L’essere parte dello ooku significava avere una professione a lungo termine e partecipare allo sviluppo economico e culturale del Paese. Le donne stesse, per esempio, erano amministratrici dell’ordine di alcune aree del palazzo shogunale.

I ruoli di genere e il femminismo in Ooku di Yoshinaga Fumi

L’aspetto più interessante di Ooku è indubbiamente il modo in cui l’autrice esplora i ruoli di genere del periodo storico, ribaltandoli allo stesso tempo. L’enorme perdita di uomini porta allo sviluppo di una società che deve contare sulle donne anche in aspetti in cui di solito non vengono minimamente considerate. Per esempio, iniziano a lavorare nei campi, o ad amministrare negozi e commerci. Diventano, inoltre, il punto di riferimento per ogni famiglia. Di conseguenza anche lo shogun, il sovrano a capo di tutto il Paese, è una donna. Lo ooku, al contrario, si trasforma in un luogo in cui il maggior numero di maschi possibile viene accolto per essere protetto dal mondo esterno e per garantire la discendenza della famiglia dello shogun, ovvero la famiglia Tokugawa.

Si può notare, così, come alcuni concetti dati per scontato vengano completamente ribaltati. Diventa ovvio e naturale, per esempio, che un uomo non si concentri su alcun lavoro manuale, poiché si sviluppa l’idea che gli uomini siano di salute cagionevole. Nasce poi la tradizione di dare in sposo il proprio figlio alla famiglia migliore, così come succedeva generalmente con le figlie. Questo perché non solo vi è una carenza di uomini, che vengono quindi trattati come gioielli, ma anche perché sono ormai le figlie ad amministrare la famiglia e ad ereditare il nome dei genitori. Anche le case di piacere iniziano ad affollarsi non più di giovani donne ma di giovani uomini, costretti a tale professione perché incapaci di trovarne altre.

Il manga Ooku di Yoshinaga Fumi
Alcuni numeri di Ooku di Yoshinaga Fumi

Femminismo

Tuttavia, il ribaltamento non è né semplice né totale: si nota come l’autrice vuole comunque criticare i ruoli di genere ancora presenti nelle nostre società, dimostrando come, nonostante tutto, anche in Ooku gli uomini continuino a mantenere alcuni benefici. Anche la sostituzione femminile pare essere solo temporanea, come se si continuasse a vivere l’idea di un ordine giusto che debba essere ristabilito. Le donne, insomma, risentono ancora della loro passata subordinazione. Questa grande critica sociale ha fatto sì che Ooku vincesse il premio Sense of gender nel 2005, dato dall’Associazione giapponese di Fantasy e Fantascienza Femminista.

Parlando della sua idea di femminismo, l’autrice afferma: «Non sono scettica riguardo l’istituzione del matrimonio, ma la mia idea di femminismo si immagina una società dove una donna è fornita dell’indipendenza finanziaria necessaria per poter essere in grado di lasciare il proprio marito se dovesse capire di aver fatto un errore nello sposarlo.» Con questa affermazione Yoshinaga si oppone al concetto di famiglia tradizionale, e spera in una rivoluzione totale.

I personaggi genderfluid

Altro aspetto legato al genere e sviluppato nel manga è la presenza di personaggi non conformi ai generi. In una società in cui vengono meno tutte le associazioni tra generi e compiti è possibile, infatti, cambiare i concetti di mascolinità e femminilità. Per esempio, Hiraga Gennai, ispirata a un medico del periodo, realmente esistito, è una donna androgina che si oppone alla rappresentazione tipica della femminilità. L’ottavo shogun Yoshimune, inoltre, dimostra come unica aspirazione quella del governare, rifiutando ogni sentimentalismo che di solito si attribuisce ai personaggi femminili, anche se in posizioni di potere. Ella si oppone, per esempio, ad ogni sfarzo, preferendo la praticità.

In questo modo Yoshinaga dimostra come tutti i concetti legati all’essere uomo o donna siano in realtà delle categorie sociali che possono essere cambiate dalla società stessa, e non sono quindi regole naturali. Ooku di Yoshinaga Fumi è quindi una grandissima opera che fa riflettere molto e tratta di tematiche controverse, allo stesso tempo offrendo un’intricata trama e personaggi interessanti che non vi faranno smettere di leggere!

Fonti su OOKU di YOSHINAGA FUMI

KIM, HYOJIN, “Yoshinaga Fumi’s ‘Ōoku’. Historical Imagination and the Potential of Japanese Women’s Manga”, Seoul Journal of Japanese Studies, vol. 2, n. 1, agosto 2016, pp. 193-217.
OTMAZGIN, NISSIM; SUTER, REBECCA (a cura di), Rewriting History in Manga, Stories for the Nation, Gerusalemme e Sidney, Springer, 2016.
CHANCE, LINDA; SEGAWA SEIGLE, CECILIA, Ōoku. The Secret World of the Shōgun’s Women, Amherst, Cambria Press, 2014.
Animeclick, Ooku – Le stanze proibite
YOSHINAGA FUMI, “Ōoku”, Melody, Tōkyō, Hakusensha, 2003-2020, vol. 1-19.
YOSHINAGA FUMI, “Ōoku: Le stanze proibite”, Panini Comics, traduzione di Massimo Soumaré, a cura di Elena Zanzi, 2012-2021, vol. 1-18.
Planet Manga, Panini
Intervista Planet Manga e anticipazioni 2013