L’azienda Facebook (non il social!) lo scorso mese ha cambiato nome in Metaverso, ponendosi in parallelismo con il termine universo. “Universo” deriva dal latino unus e versus e “tutto intero”, “volto nella stessa direzione”. Sta ad indicare la sede dei corpi celesti; “metaverso” invece deriva dal greco meta, significa “oltre”, e si riferisce a uno spazio digitale in cui è possibile vivere un’altra vita, una vita oltre la vita appunto: socializzando, effettuando compravendite e partecipando a diversi eventi.
I metaversi su internet
Ad oggi le problematiche etiche sono legate soprattutto al controllo che i colossi big- tech esercitano sulla vita delle persone, alla privacy ma anche per esempio alle leggi di mercato presenti in questi spazi virtuali. È doveroso precisare che di metaverso si parla da molto tempo e che tale concetto non è di appartenenza esclusiva di Facebook, anzi, i primi ad aver sperimentato il metaverso sono state le aziende di gaming come il famosissimo Fortnite o Roblox, ora in forte competizione con le piattaforme virtuali Decentraland, in cui è possibile costruire il proprio mondo virtuale e dare vita a vere e proprie aziende, e Sandbox, in cui si coltiva virtualmente un lotto di terreno e poi si vendono i frutti della terra o l’apprezzamento stesso.

I metaversi negli anime
Dal mondo gaming sono stati influenzati molti anime/manga ambientati in metaversi, basti pensare a Sword Art Online in cui i gamers incastrati in questo perverso gioco hanno poi aperto negozi e attività nello stesso ma anche alla società distopica di Psycho- pass i cui agenti hanno risolto un caso di omicidio avvenuto proprio tra gamers spostando l’indagine dal mondo reale a quello digitale.
Un esempio poi è il visionario futuristico Steins Gate nato proprio come visual novel e poi riadattato a manga. Non è un caso se i metaversi dei videogiochi sono considerati l’evoluzione dei manga ma soprattutto degli anime, universi paralleli in cui si scavalca quel fenomeno psicologico di personificazione con un personaggio; non si immagina di essere un determinato soggetto ma lo si è realmente interagendo con il suo mondo, i suoi strumenti, amici e nemici. A questo punto ci chiediamo quali altri portali sonderà l’universo manga e anime?
Sword Art Online: la realtà virtuale può diventare La Realtà? di Veronica Zanini