Le parole qua sotto sono state pronunciate, in punto di morte, dall’androide Roy Betty nel film Blade Runer. L’eredità di questo capolavoro cyber-punk la possiamo trovare in diverse opere manga come Ghost in the Shell, Akira, Neon Genesis Evangelion ma anche in Trigun, nonostante i riferimenti più evidenti siano al cinema western americano.
“Io ne ho viste di cose che voi umani non potreste immaginarvi, navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione, e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo, come lacrime nella pioggia. È tempo di morire.”
Roy Betty, Blade Runner.
Trigun
Trigun
è ambientato nel pianeta Gunsmoke colonizzato dai terrestri alla ricerca di altri mondi da sfruttare (dal momento che la Terra era pervasa da un forte inquinamento). L’affascinante protagonista Vash de Stampede, del tutto simile ad un uomo, è in realtà un plant ovvero una forma di vita artificiale che serviva ai coloni terrestri per produrre energia. Se l’ambientazione è quella tipica del cinema western (un mondo arido e desertico che fa da sfondo a rocamboleschi duelli tra pistoleri), il protagonista è un androide reietto da quella stessa società che l’ha creato e spesso con una profondità etico- morale superiore a quella degli uomini che abitavano Gunsmoke e con un’inquietudine d’animo simile a quella di Roy Betty.
Il futuro di Blade Runner
Si potrebbe affermare che Trigun mostra le conseguenze di Blade Runner e solleva alcune questioni importanti: la corsa ai nuovi pianeti da colonizzare è la soluzione all’inquinamento terrestre? La formazione di nuove forme di vita di natura ibrida uomo- macchina è ciò che porterà alla felicità dell’uomo? O forse il rischio è quello di creare nuove discriminazioni?
Ricordiamoci che progetti del genere sono già in atto, grandi imprenditori transumanista che tirano le fila della nostra società finanziano studi per l’egemonizzazione di altri pianeti e per fondere la natura umana con l’Intelligenza Artificiale. È doveroso, a questo punto, citare Nicholas D.Woolfood, amico di Vash:
“Noi non possiamo sostituirci a Dio, non siamo onnipotenti. Eppure ci sono momenti in cui siamo costretti a diventare demoni… qual è la soluzione?”
Insomma, forse Trigun e il futuro di Blade Runner non sono così lontani.
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