Una storia, quella di Abe Sada, raccontata più e più volte, in genere da autori giapponesi per un pubblico giapponese. Un fiore osceno che ha ispirato innumerevoli articoli di giornale dell’epoca, canzoni pop e rock contemporanee, con l’esempio più noto in occidente dato da Ecco l’impero dei sensi, film di Nagisa Oshima. Un film asfissiante e ossessivo, altamente erotico, paragonabile per molti versi a Ultimo tango a Parigi in occidente.
La storia di Abe Sada
Abe Sada, nata nel 1905 e deceduta in data non nota, è stata una geisha decaduta in prostituta. Una vita promiscua fin dall’adolescenza, quando fu violentata da un amico, che continuò da adulta sia nel lavoro che nella vita privata. Il suo attaccamento a Kichizo Ishida, altrettanto promiscuo proprietario della locanda dove lavorava come cameriera, portò al crimine che la rese famosa. La sua uccisione ed evirazione, con conseguente fuga portandosi dietro pene e testicoli dell’amante, la cattura e la pena scontata sono diventati materia scottante e argomento di discussione non solo in Giappone ma in tutto il mondo.
Il fumetto
I due autori padovani del fumetto, Michele Botton e Pietro Sartori, fanno un ottimo lavoro di narrazione della vicenda, con disegni dallo stile orientale, a tratti decisi e delicati al tempo stesso. E’ stato scelto di farne un personaggio positivo, vittima di tutto: di un amico che la violenta, una famiglia che la condanna, colleghe e clienti che si approfittano di lei. Un personaggio lucido, oltretutto, dove ogni azione è motivata da una sua logica, senza prendere in considerazione una potenziale pazzia della Sada.
Era veramente cosciente e lucida o era pazza, protagonista di azioni dettate da impulsi più che da pianificazione?
Vittima degli eventi o carnefice?
Un punto di vista interessante, non sempre condivisibile ma da aggiungere a tutte le riletture postume della vicenda, per farsi un’idea di un personaggio sicuramente affascinante.
A differenza del film, qui le atmosfere non sono troppo pesanti ed angosciose, nonostante la gravità della storia i colori tendono al nero ed al rosso solo nelle principali scene drammatiche, mentre altrove dominano i colori panna e pastelli, o il rosso per l’erotismo. La tragicità, pur raccontata, non permea l’intera atmosfera narrativa.
Una reinterpretazione della cronaca utile ad conoscere la storia per chi non la sapesse, ma poi andate a vedervi Ecco l’impero dei sensi e a leggere la sua biografia, sarà sicuramente un viaggio interessante. E vi farà cambiare idea se pensate ancora alla donna giapponese come essere sottomesso e servizievole.
Abe Sada. Il fiore osceno
Autori: Michele Botton e Pietro Sartori
Caratteristiche: 128 pp. col., brossura con alette
Link alla casa editrice: BeccoGiallo Editore
Approfondimento: la figura della geisha